Convincente e significativo nel contesto della tematica il discorso del prof. Panella. - "Viviamo in una fase di grande tecnologia per cui non possiamo essere utenti passivi. Quando la scienza accampa la pretesa di essere l'unica forma di conoscenza e la tecnica diventa autoreferenziale, si cade inevitabilmente in forme ideologiche e disumanizzanti e il mondo, anziché essere ambiente di vita umana, si trasforma in una prigione mentale. Occorre dunque un'educazione integrata tra gli ambiti umanistici e scientifici che sviluppi il pensiero critico, il ragionamento per una reale cultura della conoscenza. Sviluppare una capacità critica vuol dire agire liberamente, rendersi conto che il rapporto uomo-tecnica si è capovolto."
Francesco Bellino, prof. Ordinario di Filosofia Morale dell'Università degli Studi "Aldo Moro" di Bari, già Direttore del Dipartimento, ha affascinato il pubblico, attento ad ogni suo pensiero espresso con professionalità e grande sensibilità. L'intelligenza artificiale, per il professore, ormai influenza il nostro vivere quotidiano. Finanza, informazione, economia, società, non possono prescindere dalla tecnologia ma nemmeno dalla Filosofia che prepotentemente sta tornando ad influenzare la vita di tutti i giorni, e questo è un segno di fondamentale importanza perchè non è più pensabile ipotizzare una civiltà che si basi esclusivamente sulla razionalità funzionale. Il pensiero deve riconquistare quel ruolo e quella funzione formativa decisiva grazie al quale ciascuno di noi può sviluppare ed elaborare riflettendo sensatamente sull'esistenza e sul significato stesso della vita.
Tra i relatori, interessanti spunti di riflessione ha offerto l'intervento della prof.ssa Carla Della Penna, ricercatrice "Future in Research" Dipartimento di Neuroscienze Università degli Studi "Aldo Moro" di Bari.
- "Comprendere il nostro tempo" - afferma - "significa comprendere la mondializzazione che trascina la virtude umana divenuta interdipendente, fatta da azioni e reazioni tra politica ed economia; tutto questo ci pone interrogativi sul divenire dell'umanità che tra scienza e tecnica è spinta verso l'uomo aumentato, ma per nulla migliorato, e verso una società governata da algoritmi che tende a farsi guidare dall'intelligenza artificiale e nello stesso tempo a fare di noi delle macchine banali."
A seguire, il prof. Donato Mitola, Neurofilosofo SINe, già Primario di Rianimazione presso ASL Bari, che ha relazionato sull'aspetto neurofilosofico, una scienza che cerca di stabilire il rapporto tra le neuroscienze (insieme degli studi scientificamente condotti sul sistema nervoso) e la Filosofia, per rispondere a interrogativi che riguardano i processi decisionali, la coscienza del mondo circostante, la consapevolezza di sé, le origini del comportamento morale. Gli sviluppi conoscitivi delle basi neurobiologiche della percezione, della memoria, dell'apprendimento, del linguaggio, prefigurano, per le scienze cognitive e le neuroscienze, la possibilità di spiegare a livello di attività cerebrale anche la coscienza e la qualità delle esperienze soggettive.
Coinvolgente ed estremamente interessante l'intervento delle dott.sse Mariagrazia Raffaeli e Marisa Valente, esperte della Didattica della Filosofia, che hanno relazionato sulle conoscenze generali delle principali metodologie didattiche impiegate in ambito filosofico. Attraverso esempi mirati, hanno illustrano metodi e tecniche volte a una progettazione educativa e formativa attenta alle interconnessioni tra le scienze umane, tecnologia e Filosofia, intese non solo come aspetto culturale, ma soprattutto per sperimentare il pensiero critico che si interseca nell'animo di ciascuno di noi. Agire e pensare secondo la concezione della Filosofia come mezzo che si muove nella direzione del pensiero dell'etica.
La dott.ssa Patty Calzolaio, presidente Ass. Europea di Pratica Filosofica AE.PHI, nel suo intervento descrive un futuro prossimo, non troppo lontano, nel quale la tecnologia assume un ruolo di primissimo piano nella vita dell'uomo. Attraverso una sintesi descrittiva e la proiezione di brevi passaggi del film "Her" di Spike Jonze, ci fornisce una visione globale della nostra esistenza scandagliando l'interiorità del protagonista nel quale si fondono le relazioni sentimentali, il lavoro e il rapporto ossessivo con la tecnologia, attraverso una trama sottilissima in cui, passo dopo passo, si assiste alla manifestazione della complessità dell'animo umano. Quando una nuova generazione di sistemi operativi, animati da un'intelligenza artificiale sorprendentemente "umana", arriva sul mercato, Theodore (il protagonista) comincia a sviluppare con essa, ovvero Samantha dalla suadente voce femminile, una relazione complessa oltre ogni immaginazione. Solitario e sensibile, comincia a interloquire, e ben presto il rapporto con l'intelligenza artificiale si trasforma in una strana relazione sentimentale dagli esiti inaspettati. In chiusura il rapporto tra i due volge al termine; Samantha decide di troncare alludendo al fatto che l'enorme velocità di elaborazione e di evoluzione delle intelligenze artificiali ha portato lei e i suoi simili sempre più lontano dalla percezione umana, per cui le è sempre più difficile riconoscersi nel rapporto con essi. Tristemente si dicono addio e Samantha scompare definitivamente dal computer di Theodore. Un film futurista, ma non troppo, davvero molto interessante, che ha vinto l'Oscar per la migliore sceneggiatura nel 2014.
In chiusura i saluti della dott.ssa Berardino e del prof. Panella con i ringraziamenti di rito a tutto lo staff organizzativo composto dalla dott.ssa Patty Calzolaio, dal dott. Massimo Massa, dalla sig.ra Rosalba Caruso, dalla prof.ssa Carla Della Penna e dott.ssa Nancy Nitti.
Massimo Massa