Un romanzo di Francesca Luzzio che regala ai lettori un piacevole ritmo di lettura, uno sguardo mai superficiale, ma profondo sulle cose della vita
C’è un velo di nostalgia che intrama le pagine di questo romanzo, è la nostalgia di un mondo in cui i valori della famiglia, ci si riferisce alla famiglia tradizionale, sono insidiati e perfino, oscurati da nuove forme e modi di rappresentarsi, modi e forme nuove sui quali personalmente mi pare opportuno sospendere ogni non meditato giudizio.
C’è anche una nostalgia che in alcuni passaggi, diventa struggente rimpianto per quelle certezze che animavano e guidavano, fino ad ieri la nostra vita. Certezze che oggi sembrano essere travolte da un relativismo egocentrico che non si fa scrupolo di buttare a mare anche ciò che di buono c’è ancora.
C’è ancora una nostalgia dei luoghi, si direbbero i luoghi del cuore, in questo caso Montemaggiore Belsito, così come noi di una certa età li abbiamo conosciuti e vissuti.