Alessia Pignatelli

Dante Charles Gabriel Rossetti, il poetico artista delle donne

Non so quanto le parole possano conquistare lo sguardo, ma so che se negli occhi di qualcuno ci sono lacrime di emozioni, ogni parola può rivelarsi un mezzo potentissimo per approfondire ciò che già è.

Questo personale pensiero che risuona nella mia testa come forza selvaggia, l’ho appreso dopo diverse stesure recensitive che si sono rivelate molto importanti per l’interlocutore.

Le opere da “urlo”

di Edvard Munch furono bandite nella Germania nazista

Un talento travagliato dalle sue stesse emozioni, Edvard Munch fu un pittore norvegese con un’infanzia disagiata dalle malattie e dai lutti familiari che ne accentrarono il suo stato di terrore lasciandolo sfogare per mezzo della pittura.
Nato a Løten il 12 dicembre del 1863 e deceduto a Oslo il 23 gennaio del 1944, offrì al suo trascorso artistico un importante bagaglio morale che accese la sua pittura con intensa forza psicologica.
L’urlo di Munch è il dramma dell’esistenza, della circoscrizione di ciò che siamo già dalla nascita in un destino preconfezionato dal non ambito ma obbligatorio traguardo, la morte.
L’opera espone un forte stato di terrore dell’uomo che vi è sovraccaricato dai conflitti psicologici che scuotono violentemente anche lo spazio che lo circonda con dei colori decisi e delle forme tortuose.

Le atmosfere oniriche di Botticelli onorano l'arte italiana

“L'espressione artistica ci eleva al cielo come colombe per poi far riposare i nostri pensieri sopra dei ramoscelli di ulivi”. Con questa mia personale frase metaforica che abbraccia l'identità amorevole di ogni artista, portiamo nel nostro viaggio pittorico un cuore tutto italiano, quello di Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, in arte meglio conosciuto col nome di Sandro Botticelli.
La sua vita ebbe inizio a Firenze il primo marzo del 1445 e cessò nella sua città d'origine il 17 maggio del 1510. Le sue opere di scuola fiorentina, centrano la corrente artistica rinascimentale romanticando delle atmosfere oniriche che ci travolgono nell'espressione pittorica sospinta dagli angelici tocchi della gentilezza.

Il fantastico mondo delle meraviglie con l'impressionista Leonid Afremov

Coriandoli in festa e scenari briosamente magici solleticano la vita di variopinta motricità. Questo è quello che accade nelle opere di Leonid Afremov, nato a Vitebsk, in Bielorussia, il 12 luglio 1955 e morto a Playa del Carmen, in Messico, il 19 agosto 2019.
Mediante la sua pittura coloratissima figurano le atmosfere più descrittive, lasciandoci aprire alle nostre emozioni come fossero vetrine dell’anima, libere di osservare smisuratamente la potenza della cromaticità ed emanandola oltre i confini della compostezza. Smisurata è dunque la sua arte per la quale non dimostrò paura di osare e di confondere l’equilibrio retorico dei concetti paesaggistici. I lavori di Leonid rappresentano estro puro esplodendo di vitalità con magistrale fascino comunicativo.

Articoli di Alessia Pignatelli

Collaboratori

Programmi in tv oggi
guarda tutti i programmi tv suprogrammi-tv.eu
Ascolta la radio
Rassegna stampa