Tina Ferreri Tiberio

Florence Nightingale

La prima infermiera nella storia e la sua idea di nursing

Articolo a cura di Tina Ferreri Tiberio e Luisa Tampone
La professione infermieristica ha avuto una straor-dinaria evoluzione storica, è passata da forme di assi-stenza basate sull’esperienza e sull’intuito a forme di assistenza più scientifiche. Il grande merito di Flo-rence Nightingale è stato quello di avere reso l’as-sistenza infermieristica una professione basata sulla competenza tecnica e scientifica e di avere favorito l’istituzione di scuole atte allo scopo.

Jean Paul Sartre tra “L’essere e il nulla” e “l’esistenzialismo è un umanismo”

Jean-Paul Sartre, l’umanista, il profeta della nuova letteratura francese, il filosofo dell’esistenzialismo,
autore di riflessioni che conservano intatta la loro attualità

Jean Paul Sartre (Parigi 1905 – 1980) è stato un filosofo, scrittore, drammaturgo francese; è conside-rato uno dei maggiori rappresentanti dell’esistenzia-lismo; ha insegnato filosofia in diversi licei fino al 1945. Nel 1929 conobbe all’École Normale Supérieure la filosofa Simone de Beauvoir, sua futura compagna.
Nel 1940 fu fatto prigioniero dai tedeschi in Lorena e chiuso in un campo di concentramento; fu liberato nel 1941, rifiutò di arruolarsi nell’esercito dei collabora-zionisti del governo di Vichy e partecipò attivamente alla Resistenza.

La Sconosciuta

La metafora dell’indistinto, della straordinarietà del momento che non è mai desolante o banale

In questo romanzo l’autrice Maria Teresa Infante La Marca ci accompagna in un viaggio emozionale, psicologico, introspettivo, i cui protagonisti sono un Lui una Lei /Amanda, l’Altra/ la Sconosciuta. Tutto inizia da una fermata del treno in una stazione, Lei saluta il suo compagno, sale e si siede accanto alla voce narrante. L’espressione del volto, la sua postura, il suo sguardo lasciano campo libero all’immagina-zione della voce narrante, fino a entrare nella vita dei protagonisti, a mettere a fuoco le loro azioni, le loro parole, i loro pensieri, i loro sentimenti. Una tra-sposizione di identità. La voce narrante entra nella vita dei due protagonisti, quasi come in un sogno, il racconto diventa un racconto immaginifico, apparen-temente insolito.

L’alterità per Aristotele e Kant

Il termine alterità deriva dal latino alter che si traduce con diverso, non identico, è sinonimo di diversità. È Aristotele (Stagira, Grecia 384 a. C. – Eubea, Grecia 322 a.C.) che distingue l’alterità dalla differenza tra le cose dello stesso genere ed è Aristotele il filosofo che studia l’alterità; però dobbiamo dire che il concetto di alterità nasce con la nostra epoca.
L’altro, per la filosofia greca, è necessario per avere la piena coscienza di sé, è lo specchio perché il singolo abbia conoscenza di sé; per i greci l’essere umano ha conosciuto sé stesso quando è riuscito a specchiarsi nell’occhio dell’altro. A questo proposito Sartre, inve-ce, afferma che l’occhio dell’altro è ciò che mi stron-ca, mi oggettivizza, è l’inferno per me.

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