Realismo terminale

Il Realismo terminale raccontato da G. Langella

Il realismo terminale è un movimento, di poeti e non solo

Le morti sul lavoro hanno raggiunto cifre da guerra. Il valore umano, attaccato su più fronti è ormai percepito come un buon prodotto per le grandi macine: dalle fabbriche alle guerre. Energia pulita, facilmente smaltibile e sostituibile: Prodotto uomo, carburante del mondo.


Tania Di Malta


Ho voluto cominciare così, con una mia citazione questo contributo che unitamente agli articoli passati e a quelli che verranno, alimenterò questa mia pagina, un piccolo serbatoio in cui attingere e spaziare sui vari volti del Realismo terminale. Ritengo importante fare capire che il Realismo terminale e segnatamente, la similitudine rovesciata, ovvero la sua principale sigla stilistica, racchiuda all’interno del suo paradigma, una possibilità tutta da sperimentare di narrazione della realtà lontana, ma soprattutto vicina, perchè oggi il lontano e il vicino sono la stessa cosa. Eppure colpisce come tutti nell’era globale, siano generalmente disposti ad aderire a proteste per tutto quello che avviene molto distante da noi, senza sognarsi minimamente di attivarsi , per esempio, se viene dato fuoco a un barbone su una panchina del parco vicino casa.

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