COP27 - UNFCCC a Sharm El Skeikh (Egitto), dal 7 al 18 novembre, sarà in grado di cambiare il futuro del mondo? Quali strategie saranno messe in atto?
L’Egitto è stato ufficialmente selezionato per ospitare la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici 2022 (Cop27) che si terrà nel novembre 2022 a Sharm El-Sheikh. L’Egitto ha nominato il ministro degli esteri Sameh Shoukry a presidedere quest’importantissima Conferenza UNFCCC.
Sarà di aiuto la proposta formulata dal prof. George Onsy (Egitto), fondatore e presidente del Movimento RRM3 – RINASCIMENTO RENAISSANCE – Millennium III, di un progetto in grado di diventare il volano per un cambiamento sostanziale?
La generazione del III millennio, di chi fin dalla nascita ha vissuto a contatto con i mezzi di comunicazione e nuove tecnologie informatiche: computer, tablet, smartphone
Prima dell’avvento della tecnologia digitale e dei social network, gli strumenti di comunicazione che consentivano i rapporti interpersonali erano abbastanza limitati. Con l’evoluzione della connettività, l’interazione tra le persone ha raggiunto proporzioni notevoli soprattutto nel mondo virtuale.
I nativi digitali costituiscono oggi una nuova generazione nata dall’introduzione della tecnologia digitale, che consente loro di organizzare, pianificare e interagire attraverso dispositivi come il computer o il cellulare.
Il dramma delle donne: la depressione che genera mostri e le spingono a uccidere i propri figli
Un ricordo che ci accompagna sempre, soprattutto nei momenti difficili dell’età adulta, è quello dei nostri genitori – della mamma in particolare – che ci tengono per mano. Ognuno di noi ha sentito venir meno la terra sotto i piedi quando sono scomparsi e si è resi conto che quel muro fatato, dissolto come neve al sole, non ci sarebbe più stato a proteggerci dai duri colpi della vita. I genitori rappresentano un approdo sicuro per i bambini e forse per questo le notizie che possano uccidere un proprio figlio, sconvolge e destabilizza tutte le certezze.
Le sfide che si propone il Movimento culturale RRM3 per un rinnovamento europeo e mondiale alla luce delle recenti ripercussioni provocate da cambiamenti climatici e dalla guerra in Ucraina
Sembra che l’umanità, nonostante i progressi tecnologici, si senta sempre più sola e indifesa in questo mondo in costante metamorfosi, devastato da guerre, cambiamenti climatici, da carestie e da virus sempre più aggressivi e letali.
Prendendo le mosse dalla matrice storica dell’Europa, multi-versatile culla delle arti, che dal Rinascimento italiano iniziò il glorioso cammino per un rinnovamento culturale ed artistico, il Movimento socio-cultu-rale RRM3 – Rinascimento Renais-sance – Millennium III di cui il Prof. George Onsy (Egitto) è presidente e fondatore, si ripropone di avviare un secondo Rinascimento non solo sotto il profilo culturale e pacifista, ma anche della ricerca in ogni ambito dello scibile umano con particolare riguardo alla crisi post-pandemica ed alle ripercussioni della guerra sulla fame nel mondo a causa della penuria di grano. Il continente africano risulta essere il più colpito allo stato attuale con conseguenti possibili ripercussioni sulla migrazione verso l’Europa.
Un breve saggio sulla passionalità del gusto. I piaceri del palato e quelli dell’amore condividono la porta d’ingresso, la bocca, per mangiare e anche per baciare. L’atto di mangiare, come l’atto sessuale, è l’atto di assimilazione e di riunificazione per eccellenza
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Sensazioni che attraversano il piacere, il senso di viva soddisfazione e appagamento. Godimento e esaltazione. Dolcezza e gusto. Il piacere come filo diretto tra l’esperienza dell’Io corporeo e l’eccitamento sensoriale. Mangiare, assaporare, comunicare, entrare in profondità e osservare da punti di vista differenti. I piaceri del palato incontrano i piaceri dell’amore. Un vincolo sentimentale tra erotismo e pietanze. Armonie di forme e colori che nutrono gli occhi e l’anima eccitando fantasie creative prima di tentare le labbra.
Il piacere sensoriale
Un orgasmo di sapori: un connubio tra gusti, profumi e creatività. L’emozione nel piatto in un banchetto sensoriale pronto ad accostarsi in un gioco di preliminari ancor prima di assaggiarlo. Percezioni olfattive che ci invitano ad informarci sulla bontà del cibo e l’interminabile persistenza del suo fascino. Ogni singolo boccone in bocca crea un legame tra nutrimento ed emozione valutandone ogni singolo aspetto in modo consapevole. Ecco che la cucina sposa il piacere: dalla rugosità della pasta al risvegliare dei sensi, dall’olfatto di un piatto inebriante e seducente all’abitudine di assaporare con attenzione.
Una cucina che diventa arte dalle diverse sfumature e sensazioni. Quando si gusta il cibo attraversiamo i nostri sensi in un vero e proprio percorso sensoriale e, come nella vita in generale, proviamo piacere o dispiacere, attrazione o indifferenza. Sapori e aromi hanno il potere di coinvolgerci come in un rapporto d’amore generando emozioni di consolazione o di godimento. Il piacere di mangiare, non solo a livello gustativo ma anche visivo, è un atto universale in grado di suscitare dentro di noi sensazioni, idee, gioie ed anche scatenare fantasie.
Farsi abbracciare da un piatto unico e creativo ci avvolge e unisce l’aspetto emozionale a quello del gusto. L’intensità del piacere è costituito dai vari sensi: l’odore, il profumo, il tatto, la vista. Un vero toccasana per mente e corpo in grado di farci viaggiare in mete straordinarie con una presentazione interessante e accattivante.
Il cibo richiede tempo per essere assaporato come un bel massaggio rilassante; un cibo attraente si mangia prima con gli occhi e poi con la bocca. Anche l’estetica del cibo è molto importante, è l’impulso che ci fa addentare una mozzarella che fila o del cioccolato che fonde. Veri piaceri in tutti i sensi. Le emozioni creano una potente influenza su ciò che mangiamo, c’è un legame molto forte tra emozioni e cibo, c’è un nesso istintivo che lega ciò che mangiamo al desiderio.
Che il cibo sia sensuale non è una novità e l’atto stesso di mangiare può essere erotico e travolgente andando a creare un piatto pieno di carica stuzzicante e positiva andando a stimolare i cinque sensi. Diciamo che questi sensi sono in grado di dare un giudizio a quello che mangiamo e il valore al gusto. Prima di questo entra il gioco la vista che si “impressiona” della forma, del colore, della dimensione. L’udito forse è il senso preso meno in considerazione quando invece, la croccantezza del cioccolato che si frantuma in mille pezzi e delle sfiziose chips aromatizzate, non ha paragone. Quello maggiormente valutato è l’olfatto che permette di percepire l’aroma e tutto quello che riesce a sprigionare. Una stimolazione considerevole va al tatto, riusciamo a sentire la freschezza del piatto, percepiamo la sua densità o la sua morbidezza. Ed infine il gusto che fa impazzire le papille gustative accelerando la nostra percezione del dolce, del salato, dell’amaro e dell’acido.
La nostra bocca farà un viaggio nel mondo dei sensi attraverso il cibo e giochi di seduzione. Prendere contatto con questa esperienza [ci] dà spazio a noi stessi, alle nostre emozioni e desideri più intimi. I piaceri della gola sono legati alla sessualità. Entrambi sono piaceri intensi ed appaganti, dal semplice imboccarsi a vicenda alla degustazione vera e propria. L’importante è gustare con naturalezza e godere di tutti gli ingredienti. Una passione che coinvolge il palato e l’anima.
Un piatto squisito come lo è la persona che non aspetta altro di essere morsa di baci. Il cibo è come noi: ama essere innovativo e prendere iniziative sempre nuove [per creare ricette innovative], dolce e attento ai bisogni altrui. Il cibo va assaggiato con curiosità e attenzione, è un gesto di consapevolezza in grado di farci riflettere su pensieri ed emozioni e ci aiuta ad essere nel momento presente.
Assaporare e gradire ciò che stiamo mangiando è come ringraziare la vita: il corpo riceve quello che la Terra ci dà come nutrimento e dobbiamo esserne grati. Il cibo è un’occasione quotidiana, una pratica che, se svolta nei migliori dei modi, ci allena al piacere e al profondo godimento del momento e tutto questo si riflette sul nostro modo di assaporare ciò che il dono della vita ci offre. Ecco che il cibo diventa un piacere concepito con amore che dà vita ad un’arte culinaria.
Si possono creare nel piatto veri e propri capolavori, desideri unici, non solo buoni ma anche sensuali, accattivanti e goduriosi. Fare l’amore con il sapore è una metafora che rappresenta in modo significativo il legame con il cibo e le sue sfere sensoriali. Sfere che danno origine a immagini culinarie affascinati ed estroverse, un potente punto di vista espressivo, un canale sollecitato da percezioni e desideri. Un amore speciale per il cibo dando importanza non solo alla qualità ma anche alla forma e all’immaginazione.
Piatti che ricercano le nostre emozioni, che parlano del nostro modo di amare e di essere amati. Chiudendo gli occhi ci si può fare trasportare in un viaggio alla ricerca del gusto mettendo in ballo bocca, naso, mani…e non solo. Quante emozioni! Dalla necessità al piacere. Abbinamenti gastronomici raccolti in un’arte che ha lo scopo di gratificare i sensi sprigionando curiosità ed intraprendenza. C’è una comprensione nel rapporto col cibo, non è un semplice gesto di portare il cibo in bocca, vanno considerati molti aspetti: Il cibo va guardato, va annusato, va assaggiato e degustato. Chi ama la buona tavola non ne fa unicamente un fatto di gola ma un apprezzamento della qualità e dell’invenzione perché il nostro sistema sensoriale è in grado di ricevere segnali ed emozioni forti. Oltre alla capacità nutritiva, il piatto assume una nuova natura di tipo artistico, la cucina diventa un’opera d’arte e il cibo strumento di desiderio. Il cibo raccontato in un piatto innovativo.
Un altro anno scolastico volge al suo naturale epilogo. Un anno di lezioni e apprendimento post pandemia e le sue naturali conseguenze e cambiamenti. Un anno di difficile riconciliazione di opposti, un ossimoro parte integrante della dura corteccia scolastica, scalfita da una tecnologia imposta da un’emergenza e giunta a soppiantare la nostra humanitas, unica vera garanzia di sviluppo e di crescita.
Ma la tua eterna estate non dovrà svanire,
Né perder la bellezza che possiedi,
Né dovrà la morte farsi vanto che tu vaghi nella sua ombra,
Quando in eterni versi nel tempo tu crescerai
(da “Dovrei paragonarti a un giorno d’estate?”, William Shakespeare – Sonnet 18)
Sono centinaia di milioni i bambini coinvolti. Una piaga, ricordata da Francesco all’Angelus.
L’Unicef: abbiamo il potere di cambiare le cose
Una settimana intensa di riflessioni quella caratterizzata dalla ricorrenza della giornata mondiale contro il lavoro minorile, dall’appello del Presidente Mattarella e dal Pontefice Francesco all’eliminazione della piaga dello sfruttamento dei ragazzi e, infine, dalla “Relazione al Parlamento” tenuta, nella giornata del 14 giugno, dall’autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, presso la Sala Capitolare Minerva, da Carla Garlatti.
Matteo Lancini, durante l’incontro, leggendo la lettera agli adolescenti, evidenzia come il profitto, l’individualismo, il bisogno insopprimibile di visibilità nella società globale metta in evidenza l’emergenza educativa.
Il 23 maggio 2022 si è celebrato il 30esimo anniversario della strage di Capaci, l’attentato in cui morì il magistrato Giovanni Falcone. La mafia chiuse i conti e cambiò il corso della storia
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Il 23 maggio del 1992, un’esplosione sull’autostrada che collega l’aeroporto di Punta Raisi con Palermo, provocò la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e di tre poliziotti della scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Due mesi dopo, il 19 luglio, fu la volta di Paolo Borsellino dilaniato con i suoi agenti davanti alla casa della madre. Nel trentennale dell’eccidio non è possibile restare indifferenti al ricordo della commozione di quei tragici giorni vissuti nella disperazione non solo dai superstiti e dai familiari delle vittime ma da tutti gli uomini e le donne che considerano fondamentale vivere in uno Stato di diritto.
Si è svolta domenica 24 aprile, vigilia della Festa della Liberazione, la Marcia Perugia Assisi della pace e della fraternità. Papa Francesco “Fermatevi! La guerra è una follia”.
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La marcia della pace e della fratellanza è un giorno di scuola che, come laboratorio di cittadinanza attiva, si veste dei colori dell’arcobaleno per educare i giovani alla solidarietà tra i popoli. Il primo principio del preambolo alla Costituzione dell’UNESCO “Poiché le guerre cominciano nella mente degli uomini, è nella mente degli uomini che le difese della pace devono essere costruite” pone, in un mondo che cambia, l’emergenza educativa nella logica interculturale.
Contro l’etnocentrismo, che consiste nella tendenza a mettere al centro la propria identità sopravvalutandola e magari assolutizzandola, è necessario far apprezzare la diversità culturale come valore arricchente, in un rapporto di interscambio e d’interazione reciproca.
Apocalisse e il marchio del demonio: cosa deve temere davvero l’uomo?
La guerra in Ucraina mi ha spinto a scrivere questo articolo anche se la mia cultura biblica non è così approfondita da poter dibattere esaustivamente sull’argomento: Comunque, ho cercato di immergermi nello spirito testamentario il più possibile. Così, dalla lettura dell’Apocalisse di Giovanni (“La Sacra Bibbia”, CEI - Il Nuovo Testamento, Apocalisse di Giovanni) ho tratto delle considerazioni eminentemente politiche in un periodo in cui la politica, sia a livello italiano che mondiale, sembra essere in preda a venti di tempesta con nuovi temibili focolai di guerra che si sono aperti anche nel cuore della stessa Europa.
La riflessione di Franca Colozzo sulle questioni spinose che affliggono l'umanità e sugli obiettivi del Movimento culturale internazionale Rinascimento-Renaissance Millennium III
Alle soglie del terzo millennio, sembra che l’uomo, nonostante il progresso della tecnologia e delle scoperte, si senta sempre più solo e indifeso in questo mondo in costante metamorfosi. La guerra nel cuore dell’Europa, i cambiamenti climatici, i virus sempre più aggressivi, l’indifferenza delle persone e la solitudine sempre più accentuata dell’uomo, anche se vive in città popolose, sembrano essere i fattori scatenanti della maggior parte delle sue malattie.