Un breve saggio sulla passionalità del gusto. I piaceri del palato e quelli dell’amore condividono la porta d’ingresso, la bocca, per mangiare e anche per baciare. L’atto di mangiare, come l’atto sessuale, è l’atto di assimilazione e di riunificazione per eccellenza
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Sensazioni che attraversano il piacere, il senso di viva soddisfazione e appagamento. Godimento e esaltazione. Dolcezza e gusto. Il piacere come filo diretto tra l’esperienza dell’Io corporeo e l’eccitamento sensoriale. Mangiare, assaporare, comunicare, entrare in profondità e osservare da punti di vista differenti. I piaceri del palato incontrano i piaceri dell’amore. Un vincolo sentimentale tra erotismo e pietanze. Armonie di forme e colori che nutrono gli occhi e l’anima eccitando fantasie creative prima di tentare le labbra.
Il piacere sensoriale
Un orgasmo di sapori: un connubio tra gusti, profumi e creatività. L’emozione nel piatto in un banchetto sensoriale pronto ad accostarsi in un gioco di preliminari ancor prima di assaggiarlo. Percezioni olfattive che ci invitano ad informarci sulla bontà del cibo e l’interminabile persistenza del suo fascino. Ogni singolo boccone in bocca crea un legame tra nutrimento ed emozione valutandone ogni singolo aspetto in modo consapevole. Ecco che la cucina sposa il piacere: dalla rugosità della pasta al risvegliare dei sensi, dall’olfatto di un piatto inebriante e seducente all’abitudine di assaporare con attenzione.
Una cucina che diventa arte dalle diverse sfumature e sensazioni. Quando si gusta il cibo attraversiamo i nostri sensi in un vero e proprio percorso sensoriale e, come nella vita in generale, proviamo piacere o dispiacere, attrazione o indifferenza. Sapori e aromi hanno il potere di coinvolgerci come in un rapporto d’amore generando emozioni di consolazione o di godimento. Il piacere di mangiare, non solo a livello gustativo ma anche visivo, è un atto universale in grado di suscitare dentro di noi sensazioni, idee, gioie ed anche scatenare fantasie.
Farsi abbracciare da un piatto unico e creativo ci avvolge e unisce l’aspetto emozionale a quello del gusto. L’intensità del piacere è costituito dai vari sensi: l’odore, il profumo, il tatto, la vista. Un vero toccasana per mente e corpo in grado di farci viaggiare in mete straordinarie con una presentazione interessante e accattivante.
Il cibo richiede tempo per essere assaporato come un bel massaggio rilassante; un cibo attraente si mangia prima con gli occhi e poi con la bocca. Anche l’estetica del cibo è molto importante, è l’impulso che ci fa addentare una mozzarella che fila o del cioccolato che fonde. Veri piaceri in tutti i sensi. Le emozioni creano una potente influenza su ciò che mangiamo, c’è un legame molto forte tra emozioni e cibo, c’è un nesso istintivo che lega ciò che mangiamo al desiderio.
Che il cibo sia sensuale non è una novità e l’atto stesso di mangiare può essere erotico e travolgente andando a creare un piatto pieno di carica stuzzicante e positiva andando a stimolare i cinque sensi. Diciamo che questi sensi sono in grado di dare un giudizio a quello che mangiamo e il valore al gusto. Prima di questo entra il gioco la vista che si “impressiona” della forma, del colore, della dimensione. L’udito forse è il senso preso meno in considerazione quando invece, la croccantezza del cioccolato che si frantuma in mille pezzi e delle sfiziose chips aromatizzate, non ha paragone. Quello maggiormente valutato è l’olfatto che permette di percepire l’aroma e tutto quello che riesce a sprigionare. Una stimolazione considerevole va al tatto, riusciamo a sentire la freschezza del piatto, percepiamo la sua densità o la sua morbidezza. Ed infine il gusto che fa impazzire le papille gustative accelerando la nostra percezione del dolce, del salato, dell’amaro e dell’acido.
La nostra bocca farà un viaggio nel mondo dei sensi attraverso il cibo e giochi di seduzione. Prendere contatto con questa esperienza [ci] dà spazio a noi stessi, alle nostre emozioni e desideri più intimi. I piaceri della gola sono legati alla sessualità. Entrambi sono piaceri intensi ed appaganti, dal semplice imboccarsi a vicenda alla degustazione vera e propria. L’importante è gustare con naturalezza e godere di tutti gli ingredienti. Una passione che coinvolge il palato e l’anima.
Un piatto squisito come lo è la persona che non aspetta altro di essere morsa di baci. Il cibo è come noi: ama essere innovativo e prendere iniziative sempre nuove [per creare ricette innovative], dolce e attento ai bisogni altrui. Il cibo va assaggiato con curiosità e attenzione, è un gesto di consapevolezza in grado di farci riflettere su pensieri ed emozioni e ci aiuta ad essere nel momento presente.
Assaporare e gradire ciò che stiamo mangiando è come ringraziare la vita: il corpo riceve quello che la Terra ci dà come nutrimento e dobbiamo esserne grati. Il cibo è un’occasione quotidiana, una pratica che, se svolta nei migliori dei modi, ci allena al piacere e al profondo godimento del momento e tutto questo si riflette sul nostro modo di assaporare ciò che il dono della vita ci offre. Ecco che il cibo diventa un piacere concepito con amore che dà vita ad un’arte culinaria.
Si possono creare nel piatto veri e propri capolavori, desideri unici, non solo buoni ma anche sensuali, accattivanti e goduriosi. Fare l’amore con il sapore è una metafora che rappresenta in modo significativo il legame con il cibo e le sue sfere sensoriali. Sfere che danno origine a immagini culinarie affascinati ed estroverse, un potente punto di vista espressivo, un canale sollecitato da percezioni e desideri. Un amore speciale per il cibo dando importanza non solo alla qualità ma anche alla forma e all’immaginazione.
Piatti che ricercano le nostre emozioni, che parlano del nostro modo di amare e di essere amati. Chiudendo gli occhi ci si può fare trasportare in un viaggio alla ricerca del gusto mettendo in ballo bocca, naso, mani…e non solo. Quante emozioni! Dalla necessità al piacere. Abbinamenti gastronomici raccolti in un’arte che ha lo scopo di gratificare i sensi sprigionando curiosità ed intraprendenza. C’è una comprensione nel rapporto col cibo, non è un semplice gesto di portare il cibo in bocca, vanno considerati molti aspetti: Il cibo va guardato, va annusato, va assaggiato e degustato. Chi ama la buona tavola non ne fa unicamente un fatto di gola ma un apprezzamento della qualità e dell’invenzione perché il nostro sistema sensoriale è in grado di ricevere segnali ed emozioni forti. Oltre alla capacità nutritiva, il piatto assume una nuova natura di tipo artistico, la cucina diventa un’opera d’arte e il cibo strumento di desiderio. Il cibo raccontato in un piatto innovativo.
Un altro anno scolastico volge al suo naturale epilogo. Un anno di lezioni e apprendimento post pandemia e le sue naturali conseguenze e cambiamenti. Un anno di difficile riconciliazione di opposti, un ossimoro parte integrante della dura corteccia scolastica, scalfita da una tecnologia imposta da un’emergenza e giunta a soppiantare la nostra humanitas, unica vera garanzia di sviluppo e di crescita.
Ma la tua eterna estate non dovrà svanire,
Né perder la bellezza che possiedi,
Né dovrà la morte farsi vanto che tu vaghi nella sua ombra,
Quando in eterni versi nel tempo tu crescerai
(da “Dovrei paragonarti a un giorno d’estate?”, William Shakespeare – Sonnet 18)
Sono centinaia di milioni i bambini coinvolti. Una piaga, ricordata da Francesco all’Angelus.
L’Unicef: abbiamo il potere di cambiare le cose
Una settimana intensa di riflessioni quella caratterizzata dalla ricorrenza della giornata mondiale contro il lavoro minorile, dall’appello del Presidente Mattarella e dal Pontefice Francesco all’eliminazione della piaga dello sfruttamento dei ragazzi e, infine, dalla “Relazione al Parlamento” tenuta, nella giornata del 14 giugno, dall’autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, presso la Sala Capitolare Minerva, da Carla Garlatti.
Matteo Lancini, durante l’incontro, leggendo la lettera agli adolescenti, evidenzia come il profitto, l’individualismo, il bisogno insopprimibile di visibilità nella società globale metta in evidenza l’emergenza educativa.
Il 23 maggio 2022 si è celebrato il 30esimo anniversario della strage di Capaci, l’attentato in cui morì il magistrato Giovanni Falcone. La mafia chiuse i conti e cambiò il corso della storia
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Il 23 maggio del 1992, un’esplosione sull’autostrada che collega l’aeroporto di Punta Raisi con Palermo, provocò la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e di tre poliziotti della scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Due mesi dopo, il 19 luglio, fu la volta di Paolo Borsellino dilaniato con i suoi agenti davanti alla casa della madre. Nel trentennale dell’eccidio non è possibile restare indifferenti al ricordo della commozione di quei tragici giorni vissuti nella disperazione non solo dai superstiti e dai familiari delle vittime ma da tutti gli uomini e le donne che considerano fondamentale vivere in uno Stato di diritto.
Si è svolta domenica 24 aprile, vigilia della Festa della Liberazione, la Marcia Perugia Assisi della pace e della fraternità. Papa Francesco “Fermatevi! La guerra è una follia”.
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La marcia della pace e della fratellanza è un giorno di scuola che, come laboratorio di cittadinanza attiva, si veste dei colori dell’arcobaleno per educare i giovani alla solidarietà tra i popoli. Il primo principio del preambolo alla Costituzione dell’UNESCO “Poiché le guerre cominciano nella mente degli uomini, è nella mente degli uomini che le difese della pace devono essere costruite” pone, in un mondo che cambia, l’emergenza educativa nella logica interculturale.
Contro l’etnocentrismo, che consiste nella tendenza a mettere al centro la propria identità sopravvalutandola e magari assolutizzandola, è necessario far apprezzare la diversità culturale come valore arricchente, in un rapporto di interscambio e d’interazione reciproca.
Apocalisse e il marchio del demonio: cosa deve temere davvero l’uomo?
La guerra in Ucraina mi ha spinto a scrivere questo articolo anche se la mia cultura biblica non è così approfondita da poter dibattere esaustivamente sull’argomento: Comunque, ho cercato di immergermi nello spirito testamentario il più possibile. Così, dalla lettura dell’Apocalisse di Giovanni (“La Sacra Bibbia”, CEI - Il Nuovo Testamento, Apocalisse di Giovanni) ho tratto delle considerazioni eminentemente politiche in un periodo in cui la politica, sia a livello italiano che mondiale, sembra essere in preda a venti di tempesta con nuovi temibili focolai di guerra che si sono aperti anche nel cuore della stessa Europa.
La riflessione di Franca Colozzo sulle questioni spinose che affliggono l'umanità e sugli obiettivi del Movimento culturale internazionale Rinascimento-Renaissance Millennium III
Alle soglie del terzo millennio, sembra che l’uomo, nonostante il progresso della tecnologia e delle scoperte, si senta sempre più solo e indifeso in questo mondo in costante metamorfosi. La guerra nel cuore dell’Europa, i cambiamenti climatici, i virus sempre più aggressivi, l’indifferenza delle persone e la solitudine sempre più accentuata dell’uomo, anche se vive in città popolose, sembrano essere i fattori scatenanti della maggior parte delle sue malattie.
La pandemia e ora la guerra in Ucraina hanno generato un disagio esistenziale drammaticamente doloroso. Tuttavia questa tragedia collettiva che stiamo vivendo può offrire un motivo per riflettere sulle priorità soppesando il valore specifico di ogni cosa. Una di queste è senza dubbio la scuola. La lontananza dalle aule e la virtualità dell’esperienza didattica, solo in parte attenuata dalla Dad, hanno messo in rilievo che la scuola, prima di essere informazione nozionistica, è soprattutto relazione e condivisione di responsabilità tra coetanei. Al di là dei saperi disciplinari, pur essenziali per l’acquisizione di competenze, è necessario che la scuola sia in grado di offrire a ciascun studente occasioni di crescita umana significativa sia a livello emozionale che sociale.
La parità di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace.
Oggi parlare della donna significa entrare in un universo multiforme, dalle diverse sfaccettature e prospettive perchè i movimenti femministi hanno messo irrimediabilmente in difficoltà il modello femminile imposto dalla cultura maschile. L’eman-cipazione della donna, nel corso del tempo, è diventata sempre più determinante e il nuovo femminismo, culminato negli anni Settanta, ha cominciato a svilupparsi in una società profon-damente cambiata fino ad affermarsi e diffondersi in ogni luogo.
Un libro in cui l’autore pugliese Luigi Sales, classe 1943, riunisce una parte dei suoi scritti suddivisi in racconti, poesie e liriche varie, corredati da foto e disegni
Ho letto con attenzione e interesse questi scritti dell’amico Gino Sales, raccolti sotto il titolo di Frammenti. Essi si propongono di essere non solo un Diario degli eventi principali della sua vita e dei pensieri che lungo il corso del tempo l’hanno attraversata, ma costituiscono soprattutto il riflesso e lo specchio della sua interiorità, che ha come filo conduttore non tanto la precarietà della sua esistenza quanto la continuità nell’affermazione e fedeltà ad alcuni Valori fondamentali del vivere, come l’onestà, la sincerità e l’aiuto come dovere dello spirito a chi si trova nel bisogno, la sensibilità verso tutto ciò che sa di buono e di bello.
Sostanzialmente il presente lavoro si articola in tre grandi parti: i Racconti (in numero di 51), la raccolta di poesie Il Tuo silenzio (n° 40) e liriche varie (n°24).
Abbiamo tutti la nostra personalissima idea di bellezza in base a dei canoni che fanno parte del nostro background culturale o a dei modelli che la società ci impone tramite i suoi variegati canali informativi. Bellezza è proporzione delle parti e dei colori [Latino: pulchritudo, formositas]; perfezione estetica e armonia di forme che suscita ammirazione o diletto. Bellezza è l’arte classica o una bella donna che ci dimostra che questo valore esiste veramente.
Una nuova realtà, una vita diversa in cui avremo vinto la guerra epocale contro noi stessi
La nostra intelligenza non può riuscire a contenere il tempo e il suo fluire. Scienziati e filosofi hanno sempre indagato la dimensione che circonda le nostre vite nel corso degli anni, dei decenni e dei secoli senza però trovare una risposta. Sembra sia impossibile dare una definizione univoca, scientifica e circoscritta del tempo, concretizzando con le parole quell’ineffabile contenitore in cui siamo immersi e all’interno del quale possiamo muoverci con sicurezza e senza paure. L’immensità del tempo ci sovrasta e ci sconfigge nella nostra lotta giornaliera.
Desertificazione, scioglimento delle calotte polari, eventi meteorologici estremi sempre più frequenti e devastanti: sono tutti fenomeni da ricondurre ai cambiamenti climatici in corso
Le immani catastrofi che ci troviamo a fronteggiare in varie parti del mondo, ci preoccupano per la violenza dei fenomeni atmosferici, anche laddove prima non sussistevano, e ci inducono a pensare a come affrontare le sfide del futuro e l’emergenza climatica.
Senza entrare nel merito di questioni specifiche, l’accordo di Parigi sul clima disatteso, la venticinquesima Conferenza sul Clima di Madrid 2019 “How long does it take, as long as it takes” e soprattutto l’allarmismo generale diffuso dai media sulla scellerata immissione di gas serra nell’atmosfera causata dall’uomo e da quanti perseverano a disboscare la foresta amazzonica, sono solo alcuni degli aspetti da considerare.
L’innovativo modo di comunicare la poesia nel mondo contemporaneo
La mia passione per la poesia si è manifestata da diversi anni, sempre più consolidata grazie alle persone che hanno creduto in me, stimolato a continuare dalla voglia di condividere l’universo di emozioni e sensazioni che ci avvolgono ogni giorno.
Sono sempre stato curioso delle dinamiche del mondo, dei suoi equilibri e misteri. I primi scritti sono stati inspirati dall’osservazione della natura, erano tendenzialmente descrittivi con riferimenti simbolici e metaforici dei vari elementi terreni.
Passando poi all’osservazione più profonda dei comportamenti umani, le poesie si sono arricchite di elementi spirituali e universali per cercare l’armonia dell’anima tra umanesimo, scienza, filosofia e spiritualità.
insieme con l’Europa per il mondo
IL CAIRO – Da quando è nato, pochi mesi fa, il Movimento culturale internazionale per la pace RINASCIMENTO-RENAISSANCE Millennium III non ha mai smesso di portare ogni novità per affrontare le difficili sfide del nostro mondo. Lavorando attraverso un grande corpo direttivo di pensatori, scrittori e persone dei media che stanno collaborando, sia come membri del Consiglio europeo che del Comitato consultivo intercon- tinentale, questo movimento promettente continua a riecheggiare le voci del risveglio dell’Europa e di quelle del mondo intero.