Ma la tua eterna estate non dovrà svanire,
Né perder la bellezza che possiedi,
Né dovrà la morte farsi vanto che tu vaghi nella sua ombra,
Quando in eterni versi nel tempo tu crescerai
(da “Dovrei paragonarti a un giorno d’estate?”, William Shakespeare – Sonnet 18)
Il desiderio di rinascita coltivato come un seme nel lungo periodo invernale ha finalmente portato l’estate, foriera di cambiamenti e nuova vita. I colori e i sapori del passato riemergono in uno strano miscuglio sensoriale e ci trascinano in un vortice di sensazioni di strana euforia.
I mesi di emergenza sanitaria hanno duramente inciso sulla sensibilità di ognuno di noi riuscendo a creare uno spartiacque tra un prima e un dopo quasi la pandemia avesse riscritto la storia e le epoche.
Profumi ed emozioni estive riaffiorano lentamente dall’immaginario collettivo e riempiono cuori e pelle di nuova linfa. Ecco allora apparire le tanto agognate foto di paesaggi marini o di luoghi assolati dove trascorrere nuovamente le proprie giornate. Le paure e le ansie di quest’anno e mezzo sembrano sconfitte dal successo della campagna vaccinale che dovrebbe garantire la possibilità di stare insieme in sicurezza, nonostante il virus non sia stato completamente debellato e sarà probabilmente necessario ripetere un ulteriore richiamo il prossimo autunno. Eppure la formula sponsorizzata dai media del “finalmente estate”, mirato alla necessaria ripresa economica del paese, continua a rassicurarci in modo martellante come un ritornello estivo che da sempre colora il periodo vacanziero trascorso in riva al mare. Sarà estate ancora, colma di vecchi e nuovi rituali in grado di rifarci sprazzi di felicità per poter guardare avanti con serenità.
Estate! Quanta gioia e allegria dei nostri migliori ricordi si tinge ancora di estate dorata e trova stabile dimora nella nostra mente! Quanta magia, quanto romanticismo accompagna da sempre la nostra stagione preferita al punto da lasciarsi dietro un velo di nostalgia rosata, come un’alba di sapori lontani, una volta conclusa.
Nulla dura però in eterno e la bellezza regalata dai caldi giorni estivi è certamente destinata a dissolversi come polvere nei primi venticelli autunnali lasciandosi dietro una forte sensazione di assenza. Meglio concentrarsi sulla fase di attesa allora, fantasticando su un’estate che deve ancora arrivare e che riuscirà a raccogliere tutti i nostri desideri e quella serie infinita di incontri ed abbracci a cui abbiamo dovuto rinunciare, nostro malgrado, in questo tempo sospeso.
Un’attesa allora, una temporanea sosta nella speranza che i prossimi mesi rappresentino una svolta dal duro periodo che abbiamo vissuto e che ci venga restituita quella “normalità” che non immaginavamo ci sarebbe mancata così tanto. Un anelito verso la stabilità, verso un tempo che non conosca l’incertezza e che ci permetta di programmare non solo la vacanze ma la nostra vita, il lavoro e il futuro.
Al momento ci accontentiamo comunque di attendere questi giorni d’estate, ancora confusi e storditi ma ricchi di belle e soavi parole quasi dei versi di poesia di arcana memoria dove, per citare il bardo di Avon, anche l’effimero riesce a vestirsi di eterno.