La storia lo ricorda come l'uomo dello scisma, che con le proprie idee rivoluzionarie segnò il destino del Cristianesimo, dando vita a una seconda via verso la salvezza dell'anima
Martin Lutero è noto principalmente come fondatore del protestantesimo, fu anche teologo.
Ideò una nuova teologia secondo la quale per la salvezza dell’ani-ma, che riteneva “un libero dono di Dio”, non è indispensabile l’intervento della Chiesa. Nacque in Sassonia a Eislen nel 1483 da una famiglia contadina e crebbe in un ambiente cattolico ma anche superstizioso.
Giovanissimo, a 22 anni, entrò nel convento agostiniano dove studiò ed approfondì le Lettere di San Paolo e gli scritti religiosi di Sant’Agostino. Nel 1507 fu ordinato sacerdote contro il volere del padre in quanto non convinto della vocazione del figlio. Si dedicò agli studi teologici e alle pratiche monastiche.
Grandissimo pensatore, umanista e filosofo italiano, viene condannato come eretico, ma anche definito il più grande pensatore della cristianità dopo sant’Agostino
Pico della Mirandola è ritenuto il più grande esponente dell’Umanesimo filosofico italiano. Nacque a Mirandola nel 1463. Fu dotato di una memoria tanto eccezionale da diventare proverbiale. Si narra che conoscesse la Divina Commedia a memoria e di saperla recitare iniziando dall’ultimo verso.
Studiò a Bologna, Padova, Firenze e Ferrara. Viaggiò moltissimo e ciò contribuì certamente alla sua formazione culturale, come nota il filosofo Garin. Mostrò grande interesse per la matematica, per la magia, per l’astronomia e per le lingue. Parlava perfettamente il latino, il greco, l’ebraico, l’aramaico e l’arabo.
Fu amico di Girolamo Savonarola, di Marsilio Ficino, di Lorenzo il Magnifico e di tante altre personalità del tempo. Grande pensatore, scrisse importanti opere sulla dignità dell’uomo e sul libero arbitrio.
Pico si propose di raggiungere una sintesi tra le dottrine più diverse, non solo quelle di ispirazione cristiana e pagana, ma anche quelle di derivazione ebraica e araba e senza escludere il lascito della filosofia medievale
Illustrare e difendere le verità di fede mediante l’uso della ragione
Il fine della filosofia scolastica era quello di illustrare e difendere le verità di fede mediante l’uso della ragione. Tra i suoi numerosi filosofi e teologi, oltre al già ricordato San Tommaso d’Aquino, sono da menzionare per le loro opere e il loro pensiero filosofico e teologico Sant’Anselmo, Pietro Abelardo, San Bonaventura.
Con l’Umanesimo l’uomo prende il posto di Dio, in quanto capace di costruire da sé il proprio destino, di dominare la natura e di rendersi protagonista della storia senza dover ricorrere all’intercessione divina
Il celebre disegno di Leonardo da Vinci “L’uomo vitruviano” che rappresenta la perfezione dell’uomo inscritto in un cerchio e in un quadrato, è sovente utilizzato come icona dell’umanesimo.
Movimento filosofico nato nelle scholae sorte presso cattedrali e monasteri a partire dal sec. XI, entro cui veniva custodita e tramandata la cultura, e in cui gli insegnanti, detti scholastici, elaboravano e insegnavano le loro dottrine.
La Filosofia cristiana si distingue in due grandi periodi: la Patristica e la Scolastica. Di solito col termine “Scolastica” si fa riferimento alla filosofia cristiana medioevale. È detta filosofia scolastica perché inizialmente le lezioni erano tenute nelle “scholae” del chiostro, vescovati e abbazie. Cronologicamente comprende il periodo che va dall’VIII secolo al Rinascimento.
La Filosofia cristiana si distingue in due grandi periodi: la Patristica e la Scolastica.
Filosofo e teologo è considerato il fondatore del pensiero occidentale per aver analizzato il concetto di trinità fondando le basi della sua dottrina sull’illuminazione divina
Sant’Agostino nacque in una città dell’Africa romana, Tagaste, nel 354 da padre pagano e madre cristiana, Monica, che esercitò su di lui una profonda influenza. Da giovane condusse una vita dissipata in amicizie e amori torbidi.
Inizialmente aderì al manicheismo, religione fondata dal persiano Mani (216-277).
Questa religione affermava la coesistenza nel mondo di due principi antitetici che si combattono perpetuamente: il Bene e il Male, la Luce e le Tenebre. A Tagaste Agostino aprì una scuola di grammatica.
La Patristica con Sant’Agostino e la Scolastica con San Tommaso d’Aquino
Con l’avvento del Cristianesimo accanto alla filosofia greca, ebbe origine una nuova corrente filosofica, detta filosofia cristiana. Tutta la filosofia greca era fondata sulla ricerca della verità; in essa non vi era il concetto di creazione. Il cristianesimo introdusse elementi del tutto nuovi rispetto alla riflessione filosofica greca sostenendo, tra l’altro. che esistono verità alle quali si accede attraverso la fede, la quale supera per importanza i limiti dell’intelletto per quanto riguarda la salvezza dell’uomo.
San Tommaso d’Aquino (1255-1274)
Erede di Platone, è considerato uno dei più importanti filosofi dell’antichità
L’ultima grande manifestazione della filosofia greca è il sistema neoplatonico di Plotino (204-270 d.C.), filosofo greco considerato uno dei più importanti dell’antichità, nato a Licopoli in Egitto e morto a Minturno. Per Plotino le molte cose che noi vediamo e pensiamo esistono a causa della loro unità. Se i corpi delle piante e degli animali vengono divisi in più parti, cessano di esistere. È, dunque, l’unità che produce l’esistenza reale e questa unità delle cose deriva dall’unità di Dio.
Le nuove scuole di pensiero: scetticismo, lo stoicismo e l’epicureismo
Dopo Aristotele la filosofia greca non si occupa più dei problemi metafisici, ma soltanto di problemi pratici, cioè di quelli che riguardano il vivere quotidiano.
Perduta l’indipendenza politica sembra che il popolo greco si occupi di ricercare solo il mezzo per poter vivere quanto più felicemente possibile. Tutti i movimenti filosofici del terzo secolo a.C. hanno questo carattere di praticità e quindi danno la massima importanza al problema morale e ad una concezione della vita che possa soddisfare un ideale di serenità e tranquillità dell’anima. Sorsero quindi delle scuole di pensiero che rivolsero il loro interesse non più alle questioni metafisiche e gnoseologiche, ma a quelle morali. Fra le più importanti ricordiamo lo scetticismo, lo stoicismo e l’epicureismo.