Il Medioevo e la Filosofia cristiana: la Scolastica

Movimento filosofico nato nelle scholae sorte presso cattedrali e monasteri a partire dal sec. XI, entro cui veniva custodita e tramandata la cultura, e in cui gli insegnanti, detti scholastici, elaboravano e insegnavano le loro dottrine.

La Filosofia cristiana si distingue in due grandi periodi: la Patristica e la Scolastica. Di solito col termine “Scolastica” si fa riferimento alla filosofia cristiana medioevale. È detta filosofia scolastica perché inizialmente le lezioni erano tenute nelle “scholae” del chiostro, vescovati e abbazie. Cronologicamente comprende il periodo che va dall’VIII secolo al Rinascimento.
La Filosofia cristiana si distingue in due grandi periodi: la Patristica e la Scolastica.


Di solito col termine “Scolastica” si fa riferimento alla filosofia cristiana medioevale. È detta filosofia scolastica perché inizialmente le lezioni erano tenute nelle “scholae” del chiostro, vescovati e abbazie. Cronologicamente comprende il periodo che va dall’VIII secolo al Rinascimento. Il fine della filosofia scolastica era quello di conciliare la fede cristiana col pensiero razionale, specialmente quello della filosofia greca. Gli Scolastici intendevano praticamente sviluppare un sapere che comprendesse la rivelazione cristiana e i sistemi filosofici del mondo greco, in particolare dei grandi pensatori come Socrate, Platone, Aristotele.
Diedero anche un forte impulso allo sviluppo della scienza. Tra i numerosissimi filosofi scolastici ricordiamo Severino Boezio, Cassiodoro, Anselmo D’Aosta, Abelardo, San Bonaventura.

Sant’Anselmo d’Aosta asseriva che non può esserci contrasto tra fede e ragione perché entrambe derivano da Dio. Il suo motto era: “Intelligo ut credam” (capisco per credere); “Credo ut intelligam” (credo per capire). Il più importante filosofo della filosofia scolastica fu San Tommaso d’Aquino, ritenuto dottore della Chiesa dal 1567. Nacque in provincia di Frosinone da nobile famiglia e morì nel 1274. Inizialmente studiò all’Università di Napoli; in seguito decise di entrare nell’ordine domenicano e si trasferì a Parigi dove frequentò la facoltà di teologia sotto la guida di S. Alberto Magno.

San Tommaso rappresenta il punto di raccordo tra la cristianità e la filosofia classica che, come abbiamo visto, si basa sul pensiero dei grandi maestri Socrate, Platone e Aristotele. La sua vita fu interamente dedicata allo studio e all’insegnamento.
Le sue opere sono numerosissime; le più note sono la Summa contra Gentiles (Somma contro i Gentili) e la Summa theologiae (Somma Teologica); quest’ultima è una grande opera teologica e filosofica.


A differenza di Sant’Agostino, che si ispirava alla filosofia di Platone, San Tommaso segue il pensiero di Aristotele e cerca di conciliare la filosofia di questi con il cristianesimo. La stessa esistenza di Dio per San Tommaso è dimostrabile su base razionale attraverso cinque “vie”.
Prima via: detta “prova cosmologica” (ex motu); seguendo lo stile aristotelico. San Tommaso afferma che ovunque c’è movimento e tutto ciò che si muove è mosso da un’altra, che sarà mossa da altro e così via. Poiché non è possibile proseguire all’infinito, deve necessariamente esistere un “primo motore” (il “motore immobile” aristotelico) che il Filosofo identifica con Dio.
Seconda via: “prova causale” (ex causa); se per ogni fenomeno c’è una causa efficiente, deve necessariamente esistere una causa efficiente prima, che si identifica con Dio.
Terza via: “prova del possibile e del necessario” (ex possibili); poiché tutte le cose che esistono nel mondo sono contingenti, potrebbero cioè non esistere, è necessario che ci sia “qualcosa” che ne spieghi la ragione dell’essere; questo “qualcosa” necessario è Dio.
Quarta via: “I gradi di perfezione” (ex gradu); tutto ciò che esiste ha diversi gradi di perfezione: c’è un grado minore e un grado maggiore negli enti; bisogna presupporre anche che ci sia un grado massimo di perfezione, che è Dio.
Quinta via: “prova della finalità delle cose” (ex fine). Nella natura esiste un ordine finalistico; tutte le cose sono ordinate secondo un fine. Quest’ordine presuppone una Mente; secondo San Tommaso questa Mente ordinatrice e il Fine ultimo delle cose sono Dio.

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17 May 2020

Storia e Filosofia


Pasquale Panella



Foto dal web





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