Lo scoppiettare delle luccicanti scintille musicali, nel cielo stellato della tarda serata dell’8 luglio 2023, nella sua abituale meravigliosa location, ha chiuso il sipario, ai ritmi incalzanti frenetici e a tratti melodici dei fuochi pirotecnici di Sparks, la decima brillante edizione dello Stornarella Jazz Festival, tra lo scrosciare degli applausi del foltissimo pubblico presente, quello delle grandi occasioni, da non rischiare di perdere, per il brivido e l’estasi della bellezza.
Sì, bellezza. Una bellezza diretta, immediata che nell’attimo che nasce diviene esperienza multisensoriale e totalizzante, che pervade in un intimo connubio, chi la crea e chi ne fruisce, trasformandosi in vibranti sensazioni, in scorribande di emozioni, in voli e viaggi immaginifici, in percorsi dell’anima, tra variopinte suggestioni e in tanto altro ancora, lasciando il segno. Sono la magia e il mistero sempre nuovi di questa eterna meravigliosa vitale arte, la musica, che non cessa mai di stupire, di sorprendere, di aprire mondi, di scavalcare il tempo e lo spazio, inabissando l’animo in inimmaginabili momenti evocativi e lucide sensazioni, fino ai brividi sulla pelle ed all’estasi catartica della gioia. E magia pura è stata quella vissuta nel piccolo centro nel cuore della Capitanata, durante i tre giorni dello Stornarella Jazz Festival, che ha richiamato cultori ed estimatori del genere, e non solo, da ogni parte della regione ed oltre. Nato dall’idea di Pasquale Stafano e Gianni Iorio, che portano da tempo la loro musica nel mondo, è divenuto, anno dopo anno, più ricco ed ambizioso, alzando sempre più l’asticella qualitativa.
E così si è giunti davvero al top in questa edizione appena conclusa con grande soddisfazione di tutti. La realizzazione dell’evento è stata possibile, innanzitutto grazie all’ impegno tenacia e determinazione degli organizzatori, che hanno creduto da sempre al valore di una manifestazione di grande impatto artistico capace di valorizzarne il territorio.
E grazie al sempre fiducioso e sicuro sostegno dell’Amministrazione Comunale, nella persona del sindaco Massimo Colia, anima dell’organizzazione, al supporto della Provincia, della Regione Puglia e del Teatro Pubblico Pugliese, oltre al contributo di alcuni sponsor del territorio. Da una tale ormai ben rodata sinergia è nato l’ambizioso cartellone di questa edizione, con musica dal vivo di altissimo livello e ingresso del tutto gratuito.
Infatti i nomi più altisonanti degli artisti nel panorama jazzistico mondiale hanno calcato il palcoscenico di questa “tre giorni”, dando lustro, cultura, conoscenza, intrattenimento di valore e convivialità ad un piccolo centro che fa di questo evento il suo logo, il suo simbolo identitario nonché il grande suo vanto. L’evento, presentato in ogni sua parte dall’ottimo giornalista, Luca Caporale, si è svolto, come ormai nelle ultime edizioni, nella meravigliosa location della villa comunale, in un contesto verde di singolare bellezza. All’ingresso il moderno ed efficiente Gardenbar ha curato e gestito magnificamente il momento precedente ai concerti, con l’Aperijazz, coniugando l’accoppiata musica ed enogastronomia, sempre vincente. il tema di questa edizione del Festival è stato The art of duo perché ogni esibizione ha previsto un duo, tranne l’ultima che ha visto sul palco un trio. Sei i concerti, due per ogni serata, con gli artisti più noti del jazz internazionale. Ad aprire le danze, nella serata del 6 luglio, è il duo Pasquale Stafano al pianoforte e Gianni Iorio al bandoneon, proprio i due musicisti “padri fondatori dell’evento”, offrendo, ad un pubblico motivato ed attento, brani di Mediterranean Tales, ultima loro fatica discografica. Pubblico estasiato per la finezza e la leziosità dello loro profonda e rodata sinergia artistica, in un dialogo serrato in cui brillavano improvvisazioni geniali regalando momenti lirici di pura poesia. Dalle sontuose e raffinate atmosfere di Mediterranean Tales, al dialogo accattivante tra il pianoforte di Rita Marcotulli e la tromba e il flicorno di Paolo Fresu, in un perfetto misurato impasto di antico e nuovo, tra ricerca e tradizione, il naturale e il contaminato che ha catturato, come per magia, il pubblico presente, coinvolgendolo in un continuo vibrante ascolto empatico ed emozionale per la stupenda esibizione. Nella serata successiva è stata la volta dell’artista nippo-polacca-svizzera Yumi Ito, musicista di indiscusso spessore, pianista compositrice e voce, in duo con il chitarrista Alessio Cazzetta. Brillante e coinvolgente, la Ito ha incantato, seducendo per la rara capacità di usare la voce come avesse tutti gli strumenti musicali dentro di sé, per la singolarità dei suoi registri vocali, per il continuum nel passaggio dall’uno all’altro, per la carica artistica che emanava la sua performance tra canto e piano con un’apparente naturalezza a dir poco straordinaria. Sul palco poi un altro grande nome, un’alta e solidissima colonna del jazz.
Enrico Pieranunzi al piano ha duettato con Rosario Giuliani al sax contralto: forma e sostanza del jazz, storia ed attualità, percorsi immersivi a ritroso nel tempo e rielaborazioni ad omaggiare i grandi jazzisti delle origini con tocchi di puro lirismo tra i partecipati apprezzamenti dei presenti. Sul palco della terza serata la famosa cantante coreana Yona Shin e il pianoforte di Nicola Sergio in un duo dalle delicate atmosfere e dalle raffinate sensibilità espressive in una suggestiva performance colma di delicatezza e forza seduttiva, intessuta di melodia e ritmica, in testi che ripercorrono anche itinerari lontani nel tempo e nei luoghi. Chiara eleganza e perfezione stilistica nei due valenti musicisti nel loro personale duettare jazzistico. Per ultimo il trio di Pasquale Stafano, al piano, con Giorgio Vendola al contrabbasso e Saverio Girardi alla batteria, in alcuni brani dell’ultimo album composto ed arrangiato da Stafano, Sparks, una metafora della vita, un inno di rinascita e di positività fatto di sonorità inedite, talora inaspettate che trasportano la platea da un capo all’altro del tempo, dello spazio, dei sentimenti ora melanconici, ora sfrenatamente gioiosi ed inebrianti, in uno sfavillio di colori, di sensazioni, di vibrazioni tra un altalenare continuo di stati d’animo e di suggestioni irripetibili. E le scintille di Sparks si sono non solo sentite, fuori e dentro, ma viste in un continuum percettivo incalzante di pura bellezza, segnando il momento conclusivo di un evento eccezionale in cui la personale creatività, da ciascun artista espressa nei loro materiali sonori, è stata donata al pubblico, con estrema umiltà e leggerezza come la carezza di un alito di vento o la fragranza di un fiore. Sinceri complimenti allo Stornarella jazz Festival ed un caloroso arrivederci all’undicesima edizione.