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L'annunciato accentuato imprinting di internazionalità rispetto alle precedenti edizioni è stato pienamente rispettato, con gradimento da parte dei presenti e notevole levatura. E così la VII edizione 2023 del Premio Accademico Internazionale di Letteratura Contemporanea Lucius Annaeus Seneca ha potuto giovarsi, per la sua riuscita, di una schiera di personalità provenienti da ogni parte del mondo che ne hanno arricchito i contenuti aprendo, nel contempo, strade nuove per la penetrazione del messaggio del “Seneca” in ambienti geograficamente lontani ma “prossimi” e contigui in quanto ad attività culturali.
Questa appare la peculiarità più significativa di un’edizione che per la quarta volta consecutiva ha vissuto le sue fasi conclusive nella storica Sala delle Scuderie del Castello normanno-svevo di Sannicandro di Bari al cospetto di una “platea” nutrita, attenta e interessata.
Organizzato dall’Accademia delle Arti e delle Scienze Filosofiche di Bari, il Premio ha celebrato la manifestazione di chiusura con la sapiente direzione artistica di Maria Teresa Infante La Marca che ne è stata anche la amabile, brillante e professionale conduttrice, coadiuvata sul palco da Laura Pavia e Giulia De Candia.
I saluti introduttivi sono stati di Massimo Massa, Presidente del Premio che, dopo aver presentato e ringraziato i componenti della commissione giudicatrice, ha sottolineato la straordinaria partecipazione all’edizione 2023: sono pervenuti, e sottoposti alla valutazione oltre 1.250 opere per più di cinquecento autori provenienti da quaranta Paesi, Italia inclusa. Un autentico successo che testimonia la credibilità che il Premio sta conquistando in quasi tutti i continenti, anche per merito degli Ambasciatori che lo promuovono nelle rispettive sedi di operatività e di residenza. Massa ha anche esibito con giustificato orgoglio la medaglia concessa dalla Camera dei Deputati quale riconoscimento dell’alto valore culturale del Premio Seneca.
I saluti istituzionali ad opera del sindaco di Sannicandro di Bari, Giuseppe Giannone, e dall’assessore alla cultura, Gianfranco Terzo. Entrambi hanno manifestato la soddisfazione per il connubio ormai consolidato tra il Premio e la città di Sannicandro che consente l’ulteriore valorizzazione del Castello Normanno-Svevo e il suo apprezzamento in tutta Italia e anche all’estero.
Riconfermata la volontà e la disponibilità di continuare nella collaborazione anche per le prossime edizioni.
Va ancora ricordato l’intervento del Maestro Dino Bilancia, pittore, scultore e artista a tutto tondo, autore delle sculture consegnate ai premiati alla Carriera. Bilancia, ormai figura di riferimento stabile del Premio Seneca, si è soffermato brevemente sulle tecniche adoperate per realizzare le opere e sull’originalità dei materiali, frutto di ricerche continue condotte nel suo laboratorio.
I PREMI ALLA CARRIERA
Tra i momenti più interessanti della manifestazione conclusiva vanno senza dubbio inclusi quelli dedicati all’assegnazione del Premi alla carriera a rappresentanti della Letteratura, del mondo del “sociale” e del giornalismo individuati tra i numerosi potenziali meritevoli del riconoscimento.
Nell’ordine, sono stati premiati: il noto avvocato penalista Nicodemo Gentile con il Premio Auriga, per l’impegno e la dedizione profusi in difesa dei diritti umani; il giornalista Antonio Peragine, destinatario del Premio Minerva, per l’impegno e la dedizione profusi per la diffusione di un giornalismo di qualità; la scrittrice Gabriella Genisi, con il Seneca di Bronzo, per l’impegno culturale e come figura di rilievo nell’ambito letterario contemporaneo.
Di ciascuno dei premiati è stato proiettato un trailer riassuntivo della rispettiva, brillante carriera professionale seguito da una breve intervista condotta dal giornalista Duilio Paiano, tra i fondatori dell’Accademia che organizza il Premio Seneca.
Premio Auriga: Nicodemo Gentile
L’avvocato Gentile, ha preso parte, sia pure con ruoli diversi, in processi che hanno interessato l’opinione pubblica italiana (tra gli altri, quelli per l’omicidio di Meredith Kercher, di Melania Rea, Sarah Scazzi, Roberta Ragusa e Guerrina Piscaglia) ma è altrettanto noto per la sua veste di presidente dell’Associazione “Penelope Italia”, dedita nell’assistenza alle famiglie delle persone scomparse.
Si è inizialmente soffermato sull’attuale, odioso fenomeno dei delitti contro le donne, affermando che non è sufficiente un inasprimento delle pene ma occorre l’acquisizione di una diffusa e profonda consapevolezza culturale.
Il legale calabrese ha poi illustrato la meritoria attività dell’Associazione “Penelope Italia” che prevede il sostegno psicologico e legale, l’interlocuzione con le Istituzioni, la formulazione di proposte o modifiche di legge, la gestione dell’archivio scomparsi e la realizzazione di attività di promozione.
Premio Minerva: Antonio Peragine
È stata, quindi, la volta di Antonio Peragine, giornalista, Direttore del Dipartimento Giornalismo e Relazioni Pubbliche internazionali, Etica e Dinamiche dell’Informazione dell’Università Federiciana Popolare, Presidente dell’Associazione Nazionale Italiani nel Mondo, fondatore e Direttore delle testate giornalistiche on-line Corriere Nazionale, Corriere di Puglia e Lucania, Progetto Radici, Stampa Parlamento, Media European Pres.
Ha manifestato il suo interesse e illustrato la sua attività in favore dell’immigrazione e, soprattutto, ha esaltato il valore delle radici e dell’appartenenza in un mondo sempre più globalizzato.
Peragine non ha avuto dubbi nell’esprimere l’importanza di mantenere dentro di sé un punto di riferimento forte proprio nei frangenti in cui se n’è lontani.
Seneca di bronzo: Gabriella Genisi
Infine, la scrittrice Gabriella Genisi. autrice di una serie di romanzi gialli di successo che hanno per protagonista la poliziotta Lolita Lobosco, ritenuta l’omologo femminile del commissario Montalbano, che sono approdati in televisione attraverso la trasposizione in fiction riscuotendo un elevato gradimento. La scrittrice di Mola di Bari ha spiegato le motivazioni delle sue investigatrici al femminile – oltre a Lolita Lobosco anche il carabiniere Chicca Lopez – sottolineando come le sembrasse giusto introdurre due figure femminili in un mondo che da sempre ha proposto soltanto personaggi maschili.
Sollecitata con leggerezza ha anche “confessato” di non indossare scarpe griffate Louboutin, le stesse che nei suoi romanzi calzano i piedi di Lolita.
Il Premio Seneca, come già detto, acquista ogni anno un tasso di internazionalità sempre più marcato. Non soltanto attraverso la nutrita partecipazione di autori stranieri ma anche per le collaborazioni che si instaurano con enti e istituzioni del mondo culturale dei diversi continenti. In quest’ottica, anche nell’edizione 2023 sono stati assegnati riconoscimenti e cariche onorifiche a personalità che diventeranno portavoce delle peculiarità del Premio, diffondendolo e favorendone la conoscenza.
PREMI SPECIALI
La Laudis Charta ob affirmata Opera et Studia è stata conferita a Constantin Barbu, rumeno, vice direttore dell’Istituto di Storia e Studi Cantemiriani dell’Università Cristiana “Dimitrie Cantemir” di Bucarest; Ion Deaconescu, rumeno, docente di Lingua, cultura e civiltà rumena, presidente dell’Accademia Internazionale “M. Eminescu”.
Ambasciatori del Premio all’estero sono stati nominati Serpil Devrim, Turchia, membro del Pen International Association Scrittori in Turchia; Sophy Chen Cina, presidente del “Sophy Chen World Poetry Museum” e fondatrice del Premio Sophy Chen World Poetry Award.
L’insegna di Cavaliere al Merito Accademico è stata attribuita a Cheikh Tidiane Gaye, italo-senegalese, Presidente dell’Accademia “Léopold Sédar Senghor”.
Infine, sono stati nominati Accademici ad Honorem Slavica Pejovic, giornalista, scrittrice e diplomatica serba di Belgrado; Pietro Totaro, classicista, Professore Ordinario di Lingua e letteratura greca e di Storia del teatro antico presso l’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari; Giuseppe Bonifacino, Docente di Letteratura italiana, moderna e contemporanea presso l’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari.
GLI OSPITI
Non solo premiazioni e riconoscimenti, tuttavia. Intermezzi musicali di eccellente levatura hanno allietato i presenti alla manifestazione. Il direttore d’orchestra Sergio Lapedota ha accompagnato al pianoforte la soprano turca Burku Kuru che, in due distinte occasioni, ha fatto sfoggio della sua preparazione e della sua bravura, di livello internazionale, esibendosi nell’aria Vissi d’arte dalla Tosca di Puccini e nella romanza Mattinata di Leoncavallo. Due esecuzioni che hanno esaltato le doti canore della soprano e ribadito ancora una volta l’eccellenza di Sergio Lapedota al pianoforte.
È finito tutto in una festa, come sempre. Con la soddisfazione di aver visto coronati gli sforzi organizzativi durati molti mesi e aver vinto la scommessa di essere riusciti nella non scontata impresa di fare ancora meglio delle passate edizioni. Ma, soprattutto, ha gratificato i componenti dell’Accademia la riuscita internazionalizzazione del Premio, un processo che si tenterà di ampliare ulteriormente nell’edizione 2024.