Sull’asse Bari-Martina si dispiega “Il ventaglio”

Flora De Vergoni presenta il suo libro: racconti al bivio tra amore e follia

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Bari, 14 aprile Santuario di Sant’Antonio

Forse gli scettici, pochi a dire il vero, pensavano di trascorrere la solita serata conviviale, forse non proprio modana vista la location, eppure sono convenuti in tanti, alcuni per soddisfare semplicemente la propria curiosità, molti per la simpatia e amicizia nei confronti della conoscente scrittrice, ai quali si sono aggiunti curiosi passanti da Pizza Sant’Antonio, sita nel pieno centro di Bari, aggregati per ascoltare la presentazione del libro, forse attratti dalla locandina posta in bella mostra sul portale del Santuario di Sant’Antonio, lo splendido scenario in cui si è tenuta la presentazione del libro Il ventaglio, racconti al bivio tra amore e follia, edito da Oceano Edizioni, della poetessa Flora De Vergori, alla sua opera di esordio in qualità di scrittrice.

Un raccolta di racconti in cui si avverte un inconfondibile ritmo catarchico, carezzevole, magico e tanto simile a quella maliosa sinfonia creata dai racconti dei nostri nonni, all’argenteo chiarore delle notti di plenilunio col sottofondo dei canti delle cicale e i voli di lucciole ubriache di sogni. Ci si ritrova ritrovati immersi in una quieta, avvolgente sinfonia di vita e non di morte, d’amore e non di odio, di verità e non di menzogne, di luci e non di ombre, di speranza e non di disillusioni, di resurrezioni e non di irrisolti drammi esistenziali.

Dopo i rituali saluti e i convenevoli espressi da padre Guarino, ha introdotto la serata Franco Minervini, presidente dell’Università Popolare Puglieuropa, attore, autore e regista teatrale, che ha relazionato, sia pur brevemente, sulle qualità e sui sentimenti descritti e posti in accondiscendente risalto nei racconti contenuti nel libro e che, con suadente evidenza, sono emersi dalla lettura, affidata proprio al Minervini.
Elena Cascella, attrice dell’associazione Tavole Magiche, ha invece magistralmente declamato alcune poesie dell’autrice, molto significative, tratte dal libro, attraente, formativo, ricco di umanità e valori, richiesto ed apprezzato anche per le finalità benefiche visto che il ricavato dei proventi derivanti dalla vendita, verranno devoluti, su volontà dell’autrice, alle famiglie più abbienti e bisognose.
Interessanti i dialoghi tra Massimo Massa (Editore) e l’Autrice che ha risposto, con specifiche e pertinenti riflessioni, gradite e condivise dai presenti, soffermandosi sui diversi aspetti descritti nei suoi racconti.

Il Ventaglio nasce nel momento della pandemia, senza per questo risultare mieloso e nostalgico – risponde l’Autrice alla pertinente domanda di Massimo Massa – un che libro fotografa uno spaccato storico di vita che si svolge nel nostro territorio della Valle d’Itria, fra gli anni ’50 e ’60, quando ancora la rivoluzione sessantottina non aveva incominciato a modificare i nostri modelli di vita, con la sua rivoluzione antropologica che non ha coinvolto la politica, come sappiamo, ma l’uomo.
I personaggi, frutto della mia fantasia, non risentono di questa contaminazione, per cui sono ancora genuini, familiari al lettore perché sono quelli della nostra terra, quelli che ha conosciuto, con cui ha vissuto, che gli appartengono.
– Come nascono i racconti, i personaggi?
– I racconti nascono da un primo racconto che ho sentito di scrivere grazie ai ricordi che emergevano durante il lungo periodo della chiusura e che la mia fantasia romanzava. I personaggi si muovevano nella mia mente, recitavano la loro storia. Io stessa ne ero affascinata. E ho raccontato.
Ricordo che il primo racconto polarizzava l’attenzione di tutti i miei familiari, aveva un effetto coinvolgente ed emozionale molto forte, proprio perché raccontava la storia di un periodo, quando la vita aveva i colori accesi. E questo mi ha invogliato a scrivere ancora.
Ci sono storie di scelte coraggiose che ti cambiano la vita, come quella di Rosarietta ne Il sogno americano oppure quella di Piero e Angela ne Il valzer degli scartati, il mondo antico dei massari e dei pastori, un mondo che non va dimenticato.

– Socrate ha descritto l’amore come una relazione con l’altra parte di noi stessi e non tanto come rapporto con l’altro – afferma Massimo Massa. – L’amore è abitato dalla follia, la follia dunque è inevitabile. Parlaci di questo “bivio” e di cosa rappresenta il ventaglio?
– Hai citato giustamente Socrate a proposito di “amore e follia” e non potevi fare riferimento più opportuno. L’argomento meriterebbe una disquisizione filosofica; ma la nostra serata non è finalizzata a questo, né voglio addentrarmi in un campo come quello filosofico.
L’amore è una parola abusata. Tuttavia non abbiamo un’altro termine per esprimere ciò di cui abbiamo bisogno. L‘amore, direi, è sale e sole della nostra vita.
Quando e perché l’amore diventa follia? Ce lo rivela Socrate, già in tempi lontani, che nel Simposio di Platone attribuisce all’amore una funzione “maieutica”.
Ritengo che in tutti noi abita la follia; tutti noi siamo abitati da una dualità: bene e male, razionalità e follia. Si può dire che l’amore confina con la follia, una follia positiva che sconfina dalla nostra razionalità ed emerge dalla parte folle che ci abita, e che ci fa dire “Senza te non potrei vivere”.
L’amore, quindi sta in mezzo a questi due mondi, fra la ragione e la follia, mettendole in relazione.
Quando, però, l’amore non fa più da mediatore fra razionalità e follia e prevale la follia, la follia travolge la razionalità. Ed e quello che accade ad alcuni personaggi dei miei racconti.
Mi chiedi: Perché Il Ventaglio? Ho voluto dare questo titolo perché, come tanti raggi di un ventaglio, i racconti si aprono, avendo come filo conduttore l’amore, declinato in varie forme.
La serata si è incanalata dunque in un intenso dialogo tra domande e risposte che hanno piacevolmente coinvolto il pubblico, che ha potuto anche apprezzare gli interludi musicali della cantautrice Maria De Pasquale. Al termine i saluti di rito e l’arrivederci al 22 di aprire a Martina Franca, in provincia di Taranto, dove si terrà, nel Palazzo Ducale, la seconda presentazione del libro.

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Martina Franca, 22 aprile Palazzo Ducale

Si è replicata a Martina Franca – cittadina trecentesca che sorge nel bel mezzo della Valle d’Itria, nota per la sua architettura barocca – la presentazione del libro di Flora de Vergori.
Una raccolta di racconti avvincenti ambientati nel territorio pugliese fra gli anni ’50 e ’60, che narrano momenti di vita quotidiana di quel tempo, di tradizioni, di mestieri, di sentimenti, con riferimenti particolareggiati ai luoghi e alla storia del passato interpretati dai protagonisti che animano i racconti, quasi a voler recuperare personaggi e fatti di un’Italia straordinaria ormai dimenticata.
L’evento è stato introdotto dall’Assessore alle Attività Culturali Carlo Dilonardo che ha pronunciato encomiabili parole di elogio e apprezzamento per l’Autrice, martinese di nascita, ringraziandola per aver portato momenti di straordinaria cultura nella splendida cornice del Palazzo Ducale di Martina Franca, costruzione risalente agli inizi del 1300 realizzata da Filippo d’Angiò, principe di Taranto.
Ospiti d’eccezione hanno preso parte alla manifestazione.

Teresa Gentile, Presidente del Salotto Culturale Recupero di Martina Franca, che ha firmato la prefazione al libro, questa sera in veste di relatrice sui contenuti del libro; Giovanni Nardelli, Presidente dell’Accademia della Cutizza di Martina Franca e rappresentante della martinesità che, insieme a Giovanni Nasti e Maria Carmela Ricci, voci narranti anch’essi dell’Accademia della Cutizza, e poeti del Salotto Culturale Recupero di Martina Franca, hanno allietato la serata con la lettura di brani tratti dal libro e con canzoni, contribuendo a dare leggerezza e profondità alla serata avvolta da un magico senso di amicizia e di fratellanza, sentimenti profondi e incancellabili tanto cari all’Autrice.

Persona di grande cultura e rara umiltà, Flora De Vergori si è fatta apprezzare da tutti per la semplicità, la sapienza, la profondità di pensiero e il garbo delle sue riflessioni sul libro, sollecitata dallo stimolante dialogo con Massimo Massa, editore che ha curato la pubblicazione del libro. Pensieri e considerazioni che hanno stimolato e fatto riflettere i presenti in sala, gremita in ogni ordine di posto e grado.

Posted

25 Apr 2023

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Redazione



Foto Flora De Vergori





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