Un saggio breve di Idolo Hoxhvogli per raccontare una storia complessa come quella dell’animo uman, denso di contenuti, scritto in prosa ma con la capacità di evocare immagini vivide come solo la poesia sa fare
Giunge dopo un lungo periodo dal precedente lavoro letterario – esattamente dopo otto anni – l’opera di Idolo Hoxhvogli dal titolo La comunità dei viventi. Edita da Clinamen di Firenze nel 2023, è anticipata – in copertina – da un dettaglio di un’icona di epoca bizantina che ritrae un inconsueto San Cristoforo Cinocefalo vale a dire in sembianze umane ma con testa di canide. L’idea che il lettore si crea ben prima di aprire il libro ha a che vedere con un senso di metafisico – l’icona che richiama la tradizione cri-stiana, prettamente quella ortodossa – e di assurdo com’è appunto nella forma dell’uomo-cane rivestito di sacralità, degno erede di scenari disturbanti e visuali grottesche di bestiari medievali che, tra lo sfarzo delle patine dorate, non di rado proponevano esseri multi-formi, animali irreali, sembianze camaleontiche di tra-dizione arcana e di un fascino ancor oggi assai denso.
La nuova raccolta poetica di Tania Di Malta
La poetessa Tania Di Malta, dopo un volume antologico di cui molto si è parlato nel quale ha raccolto una serie di poeti realista-terminali dal titolo Il gommone forato. La poesia civile del Realismo Terminale (Puntoacapo, Pasturana, 2022), ha pubblicato la silloge dal titolo tautologico Sono Di Malta per le edizioni Ensemble a luglio del 2023.
L’opera s’iscrive in un denso percorso letterario che segue i precedenti lavori Aquiloni sul mare nella notte (CTL, Livorno, 2017) e Addio ai girasoli (CTL, Livorno, 2018) ed è la naturale prosecuzione di una lunga e convinta adesione al Movimento del Realismo Terminale (il cui Manifesto venne redatto e siglato dal Maestro Guido Oldani nel 2010) al quale ha fatto parte dall’ottobre 2017 al settembre 2023.
Antologia di poeti a cura e traduzione di Giorgio Anelli e Abigail, Ladolfi, Borgomanero
Poche settimane fa, nella collana “Poesia” di Ladolfi Editore di Borgomanero (NO), Giorgio Anelli e Abigail hanno raccolto in un volume di pratica e piacevole consultazione una serie di testi scelti di poeti tra loro distanti (per appartenenza geografica, per periodo storico, per influssi e stile letterario) dal titolo emblematico Disadatti all’esilio.
Giorgio Anelli, che ha dedicato a Simone Cattaneo anche il prezioso volume di prose poetiche Di culto et orfico (Ladolfi, 2019), fornisce alcune considerazioni in merito a questa scelta d’inserimento. Nella quarta di copertina del volume è possibile leggere: Cosa c’entra un’antologia di poeti stranieri con Simone Cattaneo? Perché si è tentato un accostamento in apparenza bizzarro e inconsueto? E soprattutto, può avere senso? Forse, unicamente Andrea Temporelli ne potrebbe intuire la valenza ed il significato. Proprio lui [mi] […] raccontava del suo amico Simone Cattaneo, apostrofandolo quale nuovo Rimbaud. […] [La mia intenzione] […] è proprio quell[a] di dare (o quanto meno tentare di dare) giustizia al merito, ovvero di evidenziare una valenza europea ‒ se non addirittura internazionale ‒ nei versi, e quindi nell’opera, del poeta Simone Cattaneo.
Una società diversa: ricordi di una Trapani trascorsa, viva nel ricordo fulgido e costante. Un libro di Vittorio Sartarelli
Vittorio Sartarelli è nato a Trapani nel 1937 da una modesta famiglia. Ha seguito studi umanistici e poi si è laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Palermo. Nel 1958 venne assunto dal settimanale politico trapanese “Il Faro” dove operò a diverso titolo per quattro anni. Nello stesso periodo collaborò anche con altre testate sino a che nel 1963 venne assunto in un istituto di credito dove è rimasto sino alla data del suo pensionamento.
Poesie di Luciano Postogna
Di recente pubblicazione per i tipi di Kubera Edizioni di Roma è L’estasi del tramonto di Luciano Postogna. Una breve trattazione del rilevante percorso letterario dell’Autore s’impone come necessario per meglio poterlo conoscere.
Luciano Postogna è nato a Trieste – città nella quale tutt’oggi vive – nel 1942. Ampi i suoi interessi che vanno dalla scrittura di poesie, che lo ha portato a pubblicare vari libri, all’attività alpinistica e speleo-subacquea.
La sua poesia è prettamente incentrata sugli affetti e i ricordi con il leitmotiv dell’amore declinato nelle sue varie manifestazioni e riferito a variegati destinatari, incluso l’ambiente. La multiformità della natura, le conformazioni paesaggistiche e l’attenzione nel delineare gli ambienti sono elementi concorrenti alla necessità di trasmettere emozioni sulla carta.
Il volume, dopo l’epigrafe di apertura e ben due premesse vergate dall’Autrice, è articolato in quattro sotto-sezioni intitolate con forme onomastiche (“Cosetta”, “Scarpetta”, “Fiammetta” e “Ambretta”) e, al loro interno, in vari capitoli (ben trentacinque). Chiude l’opera un utile glossario di terminologie dallo yanomami. Ricordiamo, a tal riguardo, che la Emiri è una delle maggiori conoscitrici e studiose della popolazione indigena Yanomami (con la quale ha vissuto a contatto per oltre quattro anni), gruppo etnico oriundo in un territorio compreso tra i bacini idrografici dell’Orinoco e del Rio delle Amazzoni (nord-ovest del Brasile) e su questa cultura ha scritto lungamente, dedicando studi approfonditi e compilando anche un dizionario, il Dicionário Yãnomamè-Português (1987).
Francesca Luzzio, ex docente palermitana e apprezzata poetessa, ha recentemente dato alle stampe un nuovo libro, il romanzo Michela ci aiuti (Albatros edizioni). Non è la prima volta che l’Autrice si dedica al genere della prosa; in passato ha percorso questo genere con ampio plauso come nel caso della pubblicazione de I Liceali – L’Insegnante va a scuola (Genesi, 2013), una raccolta di racconti di vicende ed esperienze di vita che la stessa Luzzio ha sperimentato durante la sua lunga carriera scolastica quale professoressa, finanche la prosa d’indagine e dimensione critica, come la sua nutrita produzione di saggi tra cui ricordo l’utilissimo La funzione del poeta nella letteratura del Novecento ed oltre (Ila Palma, 2012).
La poetessa e scrittrice umbra Emanuela Antonini ha recentemente dato alle stampe il libro Una piccola grande famiglia per i tipi di Francesco Tozzuolo Editore. L’opera è un ritratto intimo e affettuoso di parte della sua famiglia ancestrale, tra ritratti di avi, esperienze e momenti vissuti o tramandati nel tempo. L’idea nasce dalla volontà di voler approfondire il nostro legame con quello delle nostre radici. Ripercorrere il passato della nostra famiglia è l’occasione anche per conoscere noi stessi, recuperando quella fitta tela di affetti, eredità emotive, legami e intrecci che hanno contraddistinto le vicende di un’intera famiglia nel corso del tempo.