La poetessa e scrittrice umbra Emanuela Antonini ha recentemente dato alle stampe il libro Una piccola grande famiglia per i tipi di Francesco Tozzuolo Editore. L’opera è un ritratto intimo e affettuoso di parte della sua famiglia ancestrale, tra ritratti di avi, esperienze e momenti vissuti o tramandati nel tempo. L’idea nasce dalla volontà di voler approfondire il nostro legame con quello delle nostre radici. Ripercorrere il passato della nostra famiglia è l’occasione anche per conoscere noi stessi, recuperando quella fitta tela di affetti, eredità emotive, legami e intrecci che hanno contraddistinto le vicende di un’intera famiglia nel corso del tempo.
L’autrice ha definito questa sua avvincente narrazione come “saga” ed è in effetti un insieme di pillole rievocate, memorie apparentemente polverose, che riaffiorano e, ben cadenzate nella scrittura limpida e piana della Nostra, si annodano attorno a uomini e donne di carne e ossa, veri, testimonianza di un’età andata, di un percorso tracciato, di un insegnamento lasciato. In questo modo l’autrice fa sì che si riscoprano usanze e abitudini appartenute a un mondo che oggi non esiste più, ma universali a ogni famiglia. Una storia che, attraverso i suoi personaggi, racconta una vita semplice, fatta anche di stenti e di rinunce, sacrifici ammirevoli, da non rendere le vicende dolorose. I protagonisti principali sono Ada e Dante, i nonni materni dell’autrice, da lei considerati una sorta di pilastri che hanno retto le lunghe “campate” della saga.
Quella raccontata è anche (come ben sottolinea l’immagine di copertina) la storia d’una casa in campagna nel Perugino, a Ponte Felcino, un mondo pieno di ricordi e di amore, a contatto costante con la natura, di aneddoti e parole nel dialetto locale.
L’esito di questo progetto è considerevole: la narrazione intessuta, con minuzia di particolari, è una tela compatta che regala al lettore una forte malia di vicende e volti dimenticati, luoghi e parole ormai superate. Il contesto familiare di questa storia è certamente simile a tanti altri vissuti, ed è per tale ragione che la lettura si scopre interessante e curiosa per il lettore, a tratti addirittura appassionata.
L’autrice, Emanuela Antonini (Perugia, 1957), dal 1981 vive a Fabriano. Laureata in Scienze Biologiche, è poetessa e scrittrice. Fondatrice e presidente del Premio Nazionale di Letteratura e Arti Figurative “Novella Torregiani”, promoter di eventi culturali e membro di Giuria in diversi concorsi letterari. Nel 2015 insieme a due pittori locali, Franco Zingaretti e Claudio Schiavoni, ha promosso l’Arte nell’ospedale di Fabriano, attraverso il progetto la pittura dipinge la poesia; per la XXV edizione Palio di Fabriano (2018), ha fondato e presieduto il Premio Nazionale di Poesia e Arti Visive “Città del Maglio”.
Apprezzata dalla poetessa Maria Luisa Spaziani, in qualità di presidente del premio “Il folle cupido”, nel 2008 ha ricevuto il premio Regione Marche.
Con le sue opere è presente su prestigiose antologie e importanti biblioteche del territorio nazionale. Per la narrativa ha pubblicato Entropia d’amore (Thyrus Edizioni 2007) racconto lungo introspettivo, La vecchia ingannatrice (Medea Editore 2014), romanzo scientifico e autobiografico sulla sua malattia, Èremos (Porto Seguro 2022), un viaggio tra realtà e fantasia dal profumo speziato della Tunisia e Una piccola grande famiglia (Francesco Tozzuolo Editore, 2023), una storia famigliare per conservare la memoria delle proprie radici. Per la narrativa per l’infanzia ha dato alle stampe la fiaba La regina Flora.