L’amante di se stessa. Un saggio biografico di Varvara Dmitrievna Mergasov, donna di smisurata bellezza soprannominata la Venere Tartara
Fino a qualche decennio fa, in molte case italiane, si poteva trovare il dipinto di Madame Rimsky-Korsakov. Da bambina, anche io, avevo questo piccolo quadro che era della mia bisnonna. Lo guardavo con occhi incantati: era una donna bellissima, il suo abito era meraviglioso ed i suoi occhi erano velati da un’inquietudine che mi affascinava.
Finalmente l’occasione mi è stata fornita dal libro di Andrea Biscàro che ha tracciato un quadro completo di Varvara Rimsky-Korsakov e lo ha fatto attraverso l’incrocio di diverse fonti: giornali, lettere, libri, testi dell’epoca scritti da conoscenti ed amici della nostra protagonista. E, grazie all’aiuto di una grafologa, ha analizzato la personalità di Varvara mediante la sua grafia. Biscàro con una scrittura precisa ed attenta, aderente alle fonti, ci regala un ritratto narrativo di una delle più affascinanti figure femminili di tutti i tempi.
La manifestazione culturale, patrocinata dal Comune di Buseto Palizzolo, è stata organizzata dal coordinatore responsabile del settore culturale dell’Associazione di Lettere, Arti e Sport Jo’ e poeta A.Criscenti
Mercoledì 6 marzo 2019, presso l’Aula Magna della Biblioteca Comunale di Buseto Palizzolo (TP), ho avuto l’onore di presentare l’ultimo libro del poeta trapanese Nino Barone, un saggio linguistico intitolato La Lingua di KOINÈ, Appunti di scrittura e parlata siciliana.
Intanto spieghiamo il significato KOINÈ che ai più sembrerà un termine quanto meno misterioso. Si tratta in realtà di un aggettivo della lingua greca che vuol dire: “comune”, quindi la Lingua comune, cioè la lingua di tutti, ma al tempo stesso anche di un territorio circoscritto, le cui persone deputate ad utilizzare al meglio la lingua, sono poeti, scrittori e attori, di teatro e del cinema.
A Jesi un premio in sua memoria. La storia e le poesie della Fuxa che ha trascorso più di 50 anni nell’Ospedale Psichiatrico di Palermo dando voce ai senza voce, ai disabili psichici dimenticati da tutti
Il 16 novembre 2019 a Jesi (AN) presso la Sala Maggiore del Palazzo dei Convegni, nel contesto della cerimonia di premiazione della VIII edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi” è stato attribuito un premio speciale “alla memoria” alla poetessa palermitana Maria Ermegilda Fuxa (1913-2004). Il Premio, ideato e presieduto dal sottoscritto e organizzato dall’Associazione Culturale Euterpe di Jesi annualmente, intende ricordare insigni esponenti del panorama poetico nazionale che ci hanno lasciato, per celebrarne la memoria e permettere una conoscenza maggiore della loro opera, anche fuori ai loro contesti regionali.
Tra gli autori siciliani precedentemente premiati “alla memoria” figurano la poetessa messinese Maria Costa (1926-2016) e il poeta, giornalista ed editore Alessandro Miano (nato a Noto nel 1920 e poi vissuto a Milano, dove morì nel 1994).
Versi aperti al mondo, alle relazioni umane senza mai soccombere alle brutalità e al dolore
“Continuamente mi sorprende/ la vita” e così sorprende anche la lettura della raccolta composta da quaranta poesie di Caterina Felici. I componimenti trasmettono messaggi propositivi nell’ottica di un futuro che trionfa: Trionfante è la vita tra realtà nitide, velate e nascoste che presentano, però sempre, occasioni da cui imparare. I versi creano nella mente immagini luminose, splendenti e preziose, tra realtà che a volte appaiono velate sui nostri occhi, ma basta togliere il velo per poter apprezzare ciò che realmente si possiede.
È uno sguardo positivo alla vita che presenta continue occasioni da saper cogliere. Lo stile della poetessa è essenziale, non ridondante, ma carico di pura emotività positiva. Una poesia di una dolcezza e di una femminilità che trasuda dai toccanti versi.
È la guerra di Troia da un punto di vista diverso dal solito, narrata dalla voce potente ed evocativa, della ninfa Enone, figlia del dio fluviale Cebreno, che si innamora di Paride pur sapendo che le porterà solo dolore
Leggere questo libro induce a due importanti considerazioni letterarie e culturali; la prima, evidentissima, certifica che l’autore è una donna, per la delicatezza dell’esposizione letteraria inconfondibile all’occhio attento del critico esperto; la seconda, trattandosi di una tragedia storica, epica e mitologica, esercita una sicura attrazione verso i cultori di un’educazione umanistica e classica.
Questa branca del sapere, nella quale sono cresciuto, educato ed istruito e della quale ne vado fiero, indirizza ad una vita sociale colta ed orientata, verso principi morali e umani al di sopra del comune sentire: onestà, buon senso e propensione naturale a sentimenti come magnanimità, lealtà, generosità e rispetto verso il prossimo.
Una raccolta poetica con la quale la Di Iaconi Salati percorre il sentiero della vita, reggendosi con forza ai ricordi e lasciandosi guidare dalla sua ispirazione
Nell’antologia Un volo di farfalle, Elisabetta Di Iaconi Salati racchiude tutto il suo mondo poetico. È un diario dell’anima in versi, dallo stile delicato e raffinato in costante equilibrio tra endecasillabi e settenari.
Nel ricordo illuminante di un passato felice, le poesie irradiano positivamente il presente ed il futuro.
Il mondo è ancora pieno di speranze e ogni giorno la poetessa cerca il senso della sua vita. Ogni giorno il coraggio/ di ricercare il senso di un cammino.
La scrittura per lei appare come un modo per contrastare e combattere il dolore che inevitabilmente deve affrontare. Vibra tra i versi un’empatia con tutto il creato: Mentre respiro l’alito del mare,/ mi trovo in sintonia/ con transitori attimi d’eterno. Mente corpo e natura sono in continua sinergia.
Dietro al buio, poesie di José Russotti; cantore dell’anima siciliana e poeta celebrativo della “bella lingua"
José Russotti, il cui estro poetico è già ben noto ai nostri lettori, ci ha donato con la sua nuova silloge Arrèri ô scuru (Controluna Ed., 2019) un emozionante dualismo poetico, in cui lingua italiana e dialetto mavvaggnotu si incontrano in modo simbiotico e rendono trepidante omaggio a quelle emozioni che il critico definì “scissioni dell’animo”, ovvero pure e nude verità emozionali.
José, da assoluto cantore dell’anima siciliana e poeta celebrativo della “bella lingua”, è riuscito a sanare il mortificante dualismo dialetto-traduzione, esaltando la musicalità poetica di entrambi i registri linguistici, talché la silloge è godibilissima nelle due anime interne che si specchiano l’una nell'altra.
La silloge è afflato di silenzi e grida che animano illusioni di vuoto e nulla, ma anche germinazioni di sentimenti caldi e passionali, ritratti impressionistici e calde emozioni a volte devastanti, come la lava della Muntagna che scorre, linfa vitale e nascosta, tra i versi dei fogghi mavvagnoti di José.
Un viaggio vissuto a ritroso nel tempo, ricordando gli accadimenti e le persone più importanti della propria vita
Il volume presentato da Fabio Dainotti è composto da sette poemetti: Lamento per la morte di Gi-na, Notte a Vigevano, La zia Letizia, Due modi d’aver cinquant’anni, Al bar di Michele, Cimitero marino, Famiglia. I poemetti sono componimenti letterari di carattere narrativo, il cui tema principale, in questo caso, è il senso della vita, rappresentato od evocato attraverso l’idea del viaggio mentale. Un viaggio vissuto a ritroso nel tempo, ricordando gli accadimenti e le persone più importanti della propria vita. E come tutti i poemi che si rispettino, termina con il compimento della missione da parte del narratore/eroe; difatti al poeta, già da giovane, era stata assegnata la funzione di scriba del tempo e della memoria.
Il suo pensiero poetante è un continuo mediare tra lei ed il suo mondo interiore
La silloge è un’altalena di ricordi, nostalgie e sentimenti che affiorano dai delicati versi di Mercedes Chiti. Fin da bambina, l’autrice amava scrivere ed ha ottenuto, nel tempo, notevoli risultati nei diversi concorsi letterari a cui ha partecipato. Con uno stile garbato e raffinato esprime il suo modo di fare poesia. Mediante la strada dei ricordi, dolorosa, ma necessaria, ripercorre la sua vita. “Ed io, bambina, corro per i prati/ per catturare l’oro/ per sentire il profumo dell’infanzia/ che s’è smarrita, coi suoi sogni vaghi,/ fra i fastelli dell’erba profumata.”
I versi, nonostante i temi importanti, si innalzano e si liberano come una sinfonia leggera e piacevole per tutti coloro che si accingono a leggerli.
L’ultimo lavoro di Domenico Defelice Le parole a comprendere è una raccolta di 99 poesie divisa in quattro parti. La silloge delinea un percorso di vita che si intraprende dalla prima pagina e che arricchisce e coinvolge il lettore grazie ad uno stile a volte disincantato, pungente e dissacrante, a volte sensibile, delicato ed amareggiato. Sono versi che in un primo momento fanno sorridere, poi costringono il lettore a riflettere su argomenti scottanti che risvegliano le coscienze, come la disonestà presente nella politica, la volubilità e la superficialità di chi si mostra in tv, ma anche i ricordi della sua infanzia, della sua vita ed il presagio della morte.
Romanzo tra Storia, pirateria, amore e società mediterranee del XVIII secolo
La Tonnara dei Pirati CETARIA (La Moderna Edizioni Enna, 2019), romanzo avvincente e ben costruito nella trama e nell’impianto discorsivo, rappresenta il capolavoro letterario di Giuseppe Mistretta.
Poeta, scrittore e drammaturgo di indubbio valore, è profondamente legato da un amore atavico per la sua città, Enna, e per la sua provincia, baricentro geografico e fisico della Sicilia. Proprio qui, più aspre nei secoli sono state le divisioni tra le classi sociali, luoghi in cui, fino ad un passato non lontano, il lavoro nei campi e nelle miniere di zolfo è stato più che un diritto affermato verso la dignità, una vera e propria condanna, come affermava Ignazio Buttitta per il lavoro dei “jurnatari” nel latifondo e come ben narrato da Luigi Pirandello nella sua novella Ciaula scopre la luna. Ma Mistretta è legato anche indissolubilmente alla storia e alla cultura siciliana di cui oggi è un interprete emergente, ben noto nel panorama letterario della nostra regione e mi auguro presto dell’Italia.
Presentata alla Sapienza l’antologia poetica curata dalle poetesse Sofia Skleida ed Elisabetta Bagli
Si è tenuta a Roma, presso la Biblioteca Generale “Enrico Barone” della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università La Sapienza, la presentazione dell'Opera poetica "Dal Mediterraneo" curata da Sofia Skleida, poetessa greca, ed Elisabetta Bagli, italo-spagnola.
In apertura il prof. Pisana, che ha curato la prefazione al libro, ha ricordato, nel suo intervento, una citazione di Seneca in un lettera all'amico Lucilio: "Nullius boni sine socio iucunda possessio est" (Epistulae ad Lucilium, 6,4-5); ovvero "Nessuna cosa è bella da possedere se non si hanno amici con cui condividerla."
Le poesie della De Vergoni colgono l’essenza della vita e tendono a farsi vita esse stesse
Un Passo dall’Arcobaleno è una silloge preziosa, intensa e profonda che l’autrice Flora De Vergori ci offre. Le sue poesie sono di grande contenuto, belle ed emozionanti da poter essere lette e rilette con estremo piacere. E’ un’opera profonda, importante sulla quale concentrare la nostra attenzione soprattutto in questa nostra società vittima del benessere, del consumismo, del materialismo e dell’egoismo; una società dove il nulla erode e consuma le nostre menti e i nostri cuori; dove l’angoscia ha sostituito la fede.