Questo presente mi sazia, non penso a nulla, solo guardo e cammino...
Esco per l’ormai solita passeggiata nel deserto, un deserto contaminato dall’uomo e dalla guerra. Affiorano semi sepolti i residui industriali, bidoni, lamiere contorte, crivellate dalla ruggine e pericolosi spezzoni di filo spinato affioranti ovunque, o ammassati in grandi matasse aggrovigliate. Semi affondata al largo, nel mare, giganteggia lo sventrato relitto di una petroliera, ma la luce, lo spazio e il silenzio conferiscono dignità di relitto a ciò che è solo spazzatura.
Ci sono eventi nella vita di ciascuno che rimangono per sempre come pietre miliari della propria esistenza
... e il ricordo di questi eventi è talmente vivido e presente che non può essere dimenticato. Con questi crismi e queste caratteristiche esclusive è connotata l’esperienza personale dell’incontro che Sara e Marco hanno avuta con il Santo nel lontano 1964, subito dopo il loro matrimonio, il cui excursus pre matrimoniale era stato molto lungo e tormentato. Si erano conosciuti dieci anni prima quando avevano appena quindici anni, il loro era stato un amore sbocciato per caso durante un’estate magnifica e nel corso di una stagione balneare di ampio respiro.
Sara doveva iniziare la frequenza al primo anno di Magistrale e Marco si apprestava a frequentare il I Liceo Classico, seppure ancora molto giovani avevano già nello spirito e nell’intelletto il germoglio avanzato di una maturità adulta. I loro sentimenti e la loro conoscenza iniziati quasi per gioco e per una curiosità personale, erano cresciuti di pari passo in un crescendo veloce e deciso. Si erano giurati eterno amore ma, non sapevano quello che li attendeva nel prosieguo della loro esistenza, per i contrasti e le difficoltà di vario genere che li avrebbero accompagnati.