Esempio di umiltà, saggezza, amore e generosità verso i più bisognosi
Mentre mio padre era al fronte, ricordo ancora le mie paure quando, con mia madre, mi precipitavo nei rifugi scavati nei terreni dell’azienda agricola di mio nonno paterno, per evitare le bombe. In quel periodo, e parlo degli inizi anni ’40, al calar della notte, un aereo misterioso e solitario denominato “Pippo” sorvolava costantemente i cieli del nord Italia terrorizzando tutti. – Così esordì Sergio Camellini, nato a Sassuolo in provincia di Modena, quando gli chiesi di parlarmi un po’ di se e della sua vita, seduti ad un bar della centralissima via Emilia a Modena, mentre sorseggiavamo un caffè.
Membro della Società Italiana di Sessuologia Clinica e Psicopatologia Sessuale, Sezione Speciale Società Italiana di Psichiatria; psicologo clinico e biopsicosessuologo “per passione”, poeta “di professione”.
A livello emotivo, la lettura ci permette invece di sviluppare la Teoria della Mente, ossia la capacità di comprendere gli stati mentali degli altri, attribuire alle altre persone stati mentali, ed entrare in empatia con loro
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La letteratura è una necessità per l’umanità, come l’ossigeno. Questa affermazione di Virginia Woolf cattura l’essenza vitale della narrativa nel tessuto della nostra esistenza. Ma come può qualcosa di così intangibile come le parole scritte influenzare così profondamente la nostra realtà interna? Come può la letteratura, con i suoi intricati intrecci e personaggi immaginari, modellare la struttura stessa della nostra psiche?
Immaginate di trovarvi in una biblioteca silenziosa, circondati da scaffali che toccano il soffitto, pieni di libri. Ogni volume è un portale in un altro mondo, un invito a vivere mille vite, a sentire emozioni che non sono le nostre, a imparare da esperienze che non abbiamo mai avuto.
Da un lato il bene, dall’altro il male? Ma che cosa sono? Il male è un mero non-essere, un’assenza di bene, un cono d’ombra plotiniano? Il male è ciò che non si deve fare, neppure talvolta pensare? Allora esiste. Eh sì; sembra che possa esistere.
Anche il poeta-scrittore ha un suo laboratorio e non si deve assegnare questo termine solo all’attività più materiale e pratica dell’artigiano e dell’uomo di scienza; la stessa poesia, dal greco poiein, indica un fare, un creare e produrre qualcosa che prima non c’era; alla stregua di un artigiano e di un tecnico, il poeta svolge un lavoro e con le sue mani dà alla luce un’opera.
Verrebbe voglia di chiedersi se sono nate prima le frequenze, quelle elettromagnetiche o i così detti virus pandemici. Si tratta solo di eventi temporali, di razionale deduzione oppure una farneticazione del pensiero? Anche perché il Sistema, non ha smesso di propinarci iniziative, che definisce innovative, privilegiando il campo delle telecomunicazioni.
Quindi in ossequio al principio di osservanza della dualità, da essi consacrato, corre l’obbligo di tentare di comprendere se c’è dell’altro oltre ai progressi vibrazionali annunciati.
Riflessioni sul testo di Franco Battiato
Franco Battiato, figura iconica della musica italiana, è noto non solo per la sua innovazione musicale, ma anche per l’approfondimento filosofico e spirituale presente nei suoi testi. Nomadi, brano emblematico tratto dall’album L’era del cinghiale bianco del 1979, si erge come una delle opere più raffinate del cantautore siciliano in cui descrive magistralmente la parabola del cercatore d’oro, quell’oro che l’alchimista cercava di trasmutare dai metalli e cioè l’Uomo Divino. Con esso ci esorta a un’immersione profonda nella ricerca di significato e di pace attraverso il viaggio interiore e l’esplorazione delle dimensioni più profonde dell’esistenza umana.
La parola Pace non significa soltanto assenza di guerra, fine di un conflitto fra Stati, ma qualcosa di più; invocandola semplicemente, come si sa, non è sufficiente.
Pace è accordo, armonia, concordia d’intenti tra due o più persone, così anche nella vita sociale. Papa Francesco sostiene: C’è tanto bisogno di “ricucire”, partendo dai nostri rapporti personali, fino alle relazioni tra gli Stati.
Potranno le immagini di stragi che affollano le nostre giornate rendere il livello di orrore raggiunto in questo nostro tempo? Riusciremo a cancellare dalla nostra memoria i morti e il sangue per le strade, o le macerie di case simbolo di distruzione di vite spazzate via per la becera follia di pochi individui? Eppure questo è ciò che i notiziari ci restituiscono quando decidiamo di accendere la Tv per tenerci aggiornati sui principali avvenimenti. È una dolorosa routine a cui ci sottoponiamo sapendo già che verremo sommersi da scenari di morte e che la “guerra”, che consideravamo come anacronistica e superata, ha finito invece per contagiare a macchia d’olio diverse parti della terra.
Come poter definire altrimenti il comportamento di una comunità soggiogata dal malaffare che esalta il comportamento dei suoi rappresentanti, pena la incolumità di ogni cittadino e della famiglia di appartenenza che la compone? In un ambiente mediocre dove il compromesso è padrone, gran parte della stampa mostra grossi limiti informativi e comunicativi, perché le regole imposte che sono obbligati ad osservare, riguardano soprattutto loro, i giornalisti.
Una riflessione sul ruolo, oggi, dei poeti
Se bastassero le parole a dar conto delle ingiustizie e le brutture della realtà che ci circonda, allora chi scrive potrebbe diventare necessario, indispensabile in una società che ha perso valori e punti di riferimento. Eppure i poeti e gli artisti appaiono oggi sempre più isolati e ghettizzati. A loro si preferiscono altre e più affascinanti figure, come gli youtubers e gli influencer. Le parole hanno finito per diventare inutili, vuoti contenitori privi di significato in una realtà dominata dalla tecnologia delle immagini e delle apparenze.
Quel momento della vita in cui il buio prende il sopravvento
Si tratta di una dimensione interiore profonda che intellettuali e mistici hanno vissuto e rappresentato simbolicamente. Questa dimensione, definita “notte oscura”, è imbevuta di senso mistico, non nel senso che tutti abbiano avuto contatto o desiderio di Dio, o che abbiano maturato una fede certa, ma che alcune fasi di caduta ed oscuramento della vita non possono ricevere spiegazione e rimandano al mistero, ad una specie di catabasi infernale.
C’è sempre un sud del mondo, un luogo irradiato dal sole dell’anima, una dimensione di pace e di luce proprio come un faro che indichi la direzione da percorrere. È proprio questa dimensione a lanciare segnali carichi di senso, in un momento storico in cui l’attesa di un cambiamento ha un prezzo ed un valore, come una freccia che dia una risposta riguardo la via da seguire tra conflitti e guerre che tuonano ai confini. La Sicilia si pone proprio così, al centro di un Mediterraneo teatro di guerre e battaglie nel corso della storia e contesto presente di naufragi e vie di fuga nel tentativo disperato di cercare una vita migliore. La Sicilia, il sud come un passaggio verso la salvezza.
La Giustizia arranca. Molti la cercano, pochi la trovano, in tanti la contestano. Ma perché il potere istituzionale creato per garantire il rispetto dei principi di equità e la corretta applicazione delle leggi non funziona o funziona male?
Con eccessivo ottimismo si è ritenuto le leggi emanate, adatte a questo cittadino, ma il cittadino è in grado di rispettare queste leggi? La legge e il rispetto delle sue regole dovrebbero consentire l’esercizio della Giustizia in ogni civile ecosistema, ma se la Giustizia perde colpi, cosa è necessario fare?
Anche gli psicologi e gli psichiatri, stanno vivendo nuove esperienze, che mai avrebbero pensato di dover registrare. Il disorientamento non ha colpito solo la gente comune ma anche i terapeuti. Alle prese con le più varie manifestazioni di risposta ad un evento mai accaduto fino ad ora. Fatto di insidie subdole e calibrate, operazioni studiate nei modi e nei tempi, compiute da un nemico tanto appariscente ma altrettanto introvabile, nei confronti di una popolazione inerme e bacchettona.
Un suggestivo viaggio nella poesia
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La percezione sociologica del Festival della canzone tocca i cuori, quando al di là degli interessi contingenti delle aziende discografiche, delle mode e delle tendenze del momento, del narcisismo edonistico nel desiderio insopprimibile di apparire, racconta con note e parole le sfumature complesse delle emozioni umane. Liberata dalla superficialità lo spettacolo musicale ribalta i valori della cultura imperante emozionando e si fa impegno sociale che induce alla riflessione sui piccoli e grandi temi dell’esistenza.
Da sempre l’uomo si è posto come suo obiettivo la felicità nel mondo, godendo di tutte le sue risorse, sia dal punto di vista edonistico con il piacere dei sensi, sia in quello utilitaristico cercando la nutrizione e la sopravvivenza
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Il mondo, dalla sua creazione, ha posto il problema della sua salvezza, evidenziando la sua entità fragile non eterna ed assoluta, bisognosa, quindi, di cure per resistere e sopravvivere. Eppure la sua varietà e bellezza che, come un velo di Maia attraggono la nostra attenzione, si sono identificate con la felicità, come a dire che tanta bellezza è stata creata per la contemplazione dell’uomo e, senza uno sguardo contemplante, perderebbe il suo significato. L’uomo, quindi, si è posto come suo obiettivo la felicità nel mondo, godendo di tutte la sue risorse, sia dal punto di vista edonistico con il piacere dei sensi, sia in quello utilitaristico cercando la nutrizione e la sopravvivenza.