La Giustizia arranca. Molti la cercano, pochi la trovano, in tanti la contestano. Ma perché il potere istituzionale creato per garantire il rispetto dei principi di equità e la corretta applicazione delle leggi non funziona o funziona male?
Con eccessivo ottimismo si è ritenuto le leggi emanate, adatte a questo cittadino, ma il cittadino è in grado di rispettare queste leggi? La legge e il rispetto delle sue regole dovrebbero consentire l’esercizio della Giustizia in ogni civile ecosistema, ma se la Giustizia perde colpi, cosa è necessario fare?
Anche gli psicologi e gli psichiatri, stanno vivendo nuove esperienze, che mai avrebbero pensato di dover registrare. Il disorientamento non ha colpito solo la gente comune ma anche i terapeuti. Alle prese con le più varie manifestazioni di risposta ad un evento mai accaduto fino ad ora. Fatto di insidie subdole e calibrate, operazioni studiate nei modi e nei tempi, compiute da un nemico tanto appariscente ma altrettanto introvabile, nei confronti di una popolazione inerme e bacchettona.
Un suggestivo viaggio nella poesia
.
La percezione sociologica del Festival della canzone tocca i cuori, quando al di là degli interessi contingenti delle aziende discografiche, delle mode e delle tendenze del momento, del narcisismo edonistico nel desiderio insopprimibile di apparire, racconta con note e parole le sfumature complesse delle emozioni umane. Liberata dalla superficialità lo spettacolo musicale ribalta i valori della cultura imperante emozionando e si fa impegno sociale che induce alla riflessione sui piccoli e grandi temi dell’esistenza.
Da sempre l’uomo si è posto come suo obiettivo la felicità nel mondo, godendo di tutte le sue risorse, sia dal punto di vista edonistico con il piacere dei sensi, sia in quello utilitaristico cercando la nutrizione e la sopravvivenza
.
Il mondo, dalla sua creazione, ha posto il problema della sua salvezza, evidenziando la sua entità fragile non eterna ed assoluta, bisognosa, quindi, di cure per resistere e sopravvivere. Eppure la sua varietà e bellezza che, come un velo di Maia attraggono la nostra attenzione, si sono identificate con la felicità, come a dire che tanta bellezza è stata creata per la contemplazione dell’uomo e, senza uno sguardo contemplante, perderebbe il suo significato. L’uomo, quindi, si è posto come suo obiettivo la felicità nel mondo, godendo di tutte la sue risorse, sia dal punto di vista edonistico con il piacere dei sensi, sia in quello utilitaristico cercando la nutrizione e la sopravvivenza.
Maria Assunta Oddi propone ai giovani la cura della memoria in nome della poesia
Sotto le stelle impassibili, sulla terra infinitamente deserta e misteriosa, dalla sua tenda, l’uomo libero tendeva le braccia al cielo infinito non disturbato dall’ombra di nessun Dio (Dino Campana).
Uomini pace! Nella prona terra troppo è il mistero; e solo chi procaccia d’aver fratelli in suo timor, non erra (Giovanni Pascoli, I due fanciulli)
L’Università Luiss ha condiviso il discorso tenuto da Paola Cortellesi in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico dopo che alcuni estratti sul sessismo nelle fiabe, pubblicati nei giorni scorsi, avevano scatenato diverse polemiche
Tra venti di guerra imperanti sul fonte russo, attacchi alla striscia di Gaza e pirati che impediscono la libera circolazione nel Mar Rosso, la nostra attenzione negli ultimi giorni si è, forse volutamente, concentrata sul discorso tenuto dall’attrice e regista Paola Cortellesi presso l’Università Luiss in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico. Reduce dallo strepitoso successo di C’è ancora domani, l’attrice ha analizzato di fronte agli studenti i personaggi femminili di alcune favole alla luce della visione che assumono nella nostra società, criticandone i messaggi che pare offrano ai nostri ragazzi.
La scrittura, la forma di comunicazione più alta per riflettere sulla nostra vita, per raccontare qualcosa a qualcuno e, anche, per lasciare una traccia di noi stessi nel tempo
Se vuoi cambiare il mondo,
prendi la tua penna e scrivi. (Martin Lutero)
Questo è uno dei tanti aforismi sulla scrittura; certo non ne definisce il significato in maniera esaustiva, ma considerate le conseguenze di quelle novantacinque tesi appese il trentuno ottobre del 1517 sulla Chiesa del castello di Wittenberg dallo stesso Lutero, dobbiamo ammettere che qualcosa cambiò davvero nel mondo...
La derivazione del termine Befana come Epifania, risale al greco ἐπιϕαίνομαι, apparire, da ἐπιϕάνεια, epipháneia, da cui feste dell’apparizione – del divino – o manifestazione del divino di vario genere pagano e cristiano: riti di rigenerazione della natura, compresi i riti celtici e ulteriori comunque antichissimi, e manifestazione di Gesù alla nascita con visita e omaggio dei Re Magi, ossia Maghi, anch’essi stregoni, sembra il 6 gennaio.
nel liceo Pisco-Pedagogico Benedetto Croce nella città di Avezzano
Saluto i docenti per la professionalità e la disponibilità nel misurarsi in un progetto metodologico e didattico così importante in una formazione capace di dare risposte alle complesse ed inedite problematiche della contemporaneità affinché diventino occasione di crescita non solo tecnica e nozionistica ma umana.
L’arte di insegnare – ha scritto Anatole France – consiste tutta e soltanto nel risvegliare la naturale curiosità delle giovani menti per progettare un mondo migliore superando difficoltà che sembrano insuperabili.
I giovani rivelano un malessere che preoccupa e che ci pone davanti a dei ripensamenti educativi
Sempre più giovani, anche di buona famiglia, manifestano comportamenti trasgressivi e violenti sia nei confronti dell’ambiente compiendo atti vandalici, sia nei confronti delle persone, con azioni di bullismo e di aggressione, spesso a mano armata. Sembrano scene da far west quelle a cui capita di assistere, anche in pieno centro e in ore diurne nelle nostre città.
Il 25 novembre in tutto il mondo si commemora la Giornata in-ternazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. La ricorrenza affonda le proprie radici nella storia di tre sorelle che hanno combattuto per la libertà del loro Paese
Ci accorgiamo di alcune realtà drammatiche solo quando accade qualche ricorrenza. Un anniversario che denuncia e condanna la violenza sulle donne invita ad aumentare la consapevolezza di essere ancora lontani da una società che considera uguali nei diritti l’uomo e la donna. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha indicato il 25 novembre come Giornata contro la violenza sulle donne in memoria delle sorelle Mirabal, attiviste politiche massacrate per ordine del dittatore Rafael Leònidas Trujillo.
Un papà racconta la sua visione dell’esperienza adottiva
Diventare genitori adottivi, iniziare un percorso così complesso e dare vita a una nuova famiglia, porta con sé un grande carico di emozioni, riflessioni e anche difficoltà.
Significa pure mettersi in discussione a ogni passo, aprire un canale di dialogo profondo con sé stessi, la propria compagna o compagno e talvolta anche con altre famiglie che hanno intrapreso un percorso simile.
Da genitori adottivi, mia moglie ed io ci siamo chiesti più volte: “Che cosa significa essere genitori? Cosa accomuna i figli e i genitori adottivi? L’amore è sufficiente per guarire le ferite dell’abbandono?”.
(Contro tutte le guerre, per la pace)
Ancora una volta ci ritroviamo così, a confrontarci con l’insensatezza di un conflitto che ha radici lontane ma che ribadisce uno scontro illogico e disumano tra popoli che condividono la stessa matrice umana. Ancora una volta restiamo inermi di fronte alla violenza mentre piovono notizie di bombardamenti e di uccisioni di esseri innocenti, tra cui molti bambini a cui viene chiesto di pagare colpe non loro.
La soluzione gilanica di Riane Eisler
Io canto le donne
prevaricate dai bruti
la loro sana bellezza,
la loro “non follia”
il canto di Giulia
io canto [...]1
Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto. Contano le azioni, non le parole. Se dovessimo dar credito ai discorsi, saremmo tutti bravi e irreprensibili
Giovanni Falcone in gianniscardina.wordpress.com
(migliorativa della Teoria dell’Equilibrio di Nash)
Elaborata da Lucio Schiuma, autore pluripremiato di libri (romanzi e saggi) editi e da Maria Teresa Infante La Marca, Direttore del Dipartimento Solidarietà e Promozione sociale dell’Accademia delle Arti e delle Scienze filosofiche (BA), co-fondatrice della Stessa.
La Teoria del Giusto Livello (o del Livello Minimo) costituisce un completamento della Teoria dell’E-quilibrio che fruttò a John Nash il Premio Nobel per l’Economia (nel 1994), il quale aveva precedentemente integrato le teorie economiche di Adam Smith, unanimemente considerato il padre/fondatore dell’economia moderna/classica.
Riflessioni della scrittrice Maria Assunta Oddi
Carlo Bo nasce a Sestri levante nel 1911, è considerato il più grande critico letterario del novecento per la capacità di evidenziare al di là dei propri condizionamenti ideologici e culturali, l’anima universale della scrittura. In uno sforzo di comprensione storica Carlo Bo, infatti, parlando degli autori abruzzesi, non giudica secondo propri principi di estetica, ma ponendo le opere nel proprio contesto temporale-spaziale, ne evidenzia il rapporto con i destinatari.
Del resto la letteratura serve alla vita pratica e non solo alla comprensione dei fatti. Nella ricerca erudita come esperienza di lavoro metodologico Carlo Bo ha compreso che ogni autore continua a trasformare la società se comunica con le nuove generazioni.
Il giornalismo del Ventunesimo secolo è un giornalismo in transizione, diretto verso un paradigma ancora non chiaramente definito. I sempre più nuovi supporti tecnologici, infatti, spingono verso una necessaria ristrutturazione dei processi di produzione e di circolazione dell’informazione, così come introducono trasformazioni sociali che richiedono una riflessione rispetto ai bisogni dei cittadini. Oltre al formato – estensione, linguaggio, supporto –, che risulta più adeguato ai consumatori iperconnessi, il giornalismo si interroga su quale funzione sociale esso dovrebbe avere nella società contemporanea.
Care Amiche e Amici, stanotte non riuscivo a dormire se non rendevo omaggio con un mio rapido schizzo alla vittoria del Napoli. Un evento sociale e culturale importante. Per tanti aspetti. E lo faccio da tifoso interista da tanti tantissimi anni. Conosco benissimo Napoli. Mia moglie era napoletana. Ricordo la Napoli che non c’è più. Come la Napoli di Totò, quella di Porta Capuana, Foria. La Napoli degli anni ‘60, creativa, quella che Pasolini definiva come una etnia a sé che non vagava ma che era stanziale in una città sul mare come Napoli. Una umanità con una sensibilità culturale della vita, diversa e unica. Una diversità di ricchezza, diceva, che sarebbe rimasta finché “rimarranno in vita i napoletani.” E su questo dissento dal “Paolo” dalla genialità multiforme.
Credo che la napoletanità rimarrà se si eviterà quel genocidio culturale del globalismo consumistico. E se la classe politica attuale saprà proteggere le radici di una semantica antropologica che contiene in sé quell’alchimia che genera magie immaginifiche di cui i vari linguaggi espressivi ne portano i segni.
In ricordo di Letizia Battaglia, la fotografa che ha segnato il ‘900 italiano. Per decenni ha raccontato Palermo, sua città natale
Aveva lasciato Milano, lei, la città che le avrebbe garantito una carriera sicura ed una stabilità economica per la propria famiglia. La città dove agli inizi degli anni ‘70 una donna non doveva sgomitare più di tanto per imporsi in un mondo maschile e dove la sua femminilità e professionalità le avrebbero permesso di farsi strada senza troppi rischi o compromessi. Aveva deciso di ritornare nella sua Palermo, senza dubbi o esitazioni. C’era qualcosa che le mancava, più di ogni altra. Non riusciva proprio a vivere senza la puzza, la puzza della sua città.
Danza di primavera
Molte le immagini sensoriali evocate dalla parola “primavera” dopo un lungo inverno. I primi raggi caldi del sole che baciano la pelle, i fiori sugli alberi che fiancheggiano le strade e il tepore pronto a riscaldarci dopo il gelo dei mesi precedenti. Non a caso l’arrivo della primavera era in passato associato ai pellegrinaggi organizzati per ringraziare ed ingraziarsi il divino che aveva aiutato e sostenuto il genere umano nella lotta contro la malattia e la morte.
Proprio la primavera nella sua multiforme bellezza ha ispirato i poeti nel tempo, arricchendo le letterature di una fantasmagoria di versi danzanti ed allegri, volti a celebrare la natura nella sua variegata essenza e come espressione della benevolenza divina. The Daffodils, del poeta romantico inglese William Wordsworth, è uno di questi testi.
L’esperienza della vista floreale colpisce il lettore sin dal principio e lo coinvolge in un percorso di percezioni, visive, tattili ed olfattive che penetrano fino in fondo all’anima lasciando una sensazione di tranquillità spirituale che rimane nel tempo.
È difficile dire che sia in quanto dipende da tante variabili. Ogni tipo di società ha dei tipi di norma differenti dall'altra. Nelle società occidentali abbiamo sempre visto come inferiore – oltreché per ragioni economiche – il boscimane o altro, mentre l’antropologia culturale ci insegna che ogni società ha il suo optimum: la differenza non è da scambiarsi con “anormalità”.
Cos’è la felicità? Qual è il vero significato della parola felicità? Non è così semplice da definire. Collegata al benessere psicologico e fisico è alla base del soddisfacimento personale, dell’appagamento e dell’autostima
Il tema della felicità ha da sempre interessato filosofi, scrittori, poeti e persone comuni che hanno posto l’accento sull’aspetto conoscitivo e riflessivo e sulla componente emozionale. Le emozioni sono importanti nella nostra vita, sono linfa vitale per trarre quegli stimoli che ci sorreggono ogni giorno nella quotidianità, nel nostro rapportarci con gli altri. Siamo sempre alla costante ricerca di sensazioni che ci facciano star bene, di quello stato di benessere chiamato felicità. Ma cosa è la felicità? Ce lo chiediamo sempre...
.
Di Maurizio Costanzo, appena scomparso il 24 febbraio, resta la sua attività poliedrica come giornalista, conduttore televisivo e radiofonico, accademico, scrittore e sceneggiatore nella capacità di fare della parola un mezzo per promuovere i cambiamenti di comportamenti socio-culturali al fine di eliminare pregiudizi.
Nei suoi salotti televisivi, gli ospiti provenienti da diverse e spesso opposte realtà, venivano stimolati nella capacità di riflettere e ragionare con una particolare tecnica d’intervista, che ricorda la maieutica socratica, tramite opportune interruzioni. Costanzo, infatti, con le allusioni, intramezzando il discorso, riusciva a lasciare sospese delle affermazioni per dare voce all’interlocutore o all’uditorio degli spettatori. Come un confessore laico non emetteva sentenze ma con indulgenza si lasciva trasportare empaticamente dall’ “altro”.
Il suo pensiero, tuttavia, si esprime in modo esplicito, organico e ben argomentato nei vari e pregiati scritti, dove offre al lettore uno spaccato della politica, delle tradizioni e dei costumi degli italiani confrontati con l’Europa e il mondo.
Henry Wadsworth Longfellow, tra i più noti poeti della Nuova Inghilterra dell'Ottocento
Maggio è in arrivo, un mese che si pone al centro della primavera e si carica ogni anno di una complessa rete semiologica per i suoi riferimenti ai riti pagani di passaggio delle società primitive e, nel mondo cristiano, per la figura della Beata Vergine cui il mese è dedicato. Maggio dei riti mariani e delle tenui tonalità nel cielo, quasi a vestire le speranze di ognuno di noi di dolci sfumature pastello in un momento triste per le tragiche notizie che continuano ad arrivare dal fronte russo-ucraino, dall’Afghanistan e dall’Iran senza dimenticare la distruzione che il terremoto ha portato in paesi come la Siria e la Turchia.
Satcitananda: Verità - Consapevolezza - Beatitudine
Noam seduta vicino ad una donna dal dolce nome Celeste, ascolta con estrema attenzione il suo racconto
Guardo i mei occhi e sono offuscati dalla tristezza, vecchie ferite riemergono dal profondo di me stessa, provocando una grande sofferenza che si trasforma in ansia, paura e anche rabbia.
Nato a Pescina, in Abruzzo, Silone è stato uno dei pochi superstiti della propria famiglia, distrutta dal terribile terremoto del 13 gennaio del 1915, che colpì la Marsica; accolto come orfano da Don Orione insieme a molti altri bambini e ragazzi, ci ha lasciato una testimonianza preziosa per conoscere l’uomo e il santo
La crisi odierna della letteratura, che perde interesse alla scrittura sostituita dalla comunicazione mediatica, allontana i giovani dalla riflessione profonda sull’essere esistenziale di ognuno di noi immerso nel vissuto del proprio territorio. In ogni tempo, in ogni luogo, raccontare una storia, un ricordo, un sogno, se stessi in relazione con la realtà antropica e geografica del proprio paese, significa dar vita ad un insostituibile legame tra noi e gli altri.
Non è con un torto che dobbiamo far valere il nostro diritto. Se no è un diritto storto.
Le streghe – Roald Dahl
Il maestro Alberto Manzi, in una delle sue rivoluzionarie lezioni di “Non è mai troppo tardi”, dimostrava come, con un semplice spostamento di virgole, il senso di una frase poteva cambiare radicalmente. Da una virgola si potrebbe passare a sostituire una parola, da una parola si può arrivare a riscrivere o cancellare capitoli interi di un libro, ed ecco che non è così remota l’ipotesi di stilare un Indice dei libri proibiti o di accendere roghi in cui bruciare i libri ritenuti immorali.