nel liceo Pisco-Pedagogico Benedetto Croce nella città di Avezzano
Saluto i docenti per la professionalità e la disponibilità nel misurarsi in un progetto metodologico e didattico così importante in una formazione capace di dare risposte alle complesse ed inedite problematiche della contemporaneità affinché diventino occasione di crescita non solo tecnica e nozionistica ma umana.
L’arte di insegnare – ha scritto Anatole France – consiste tutta e soltanto nel risvegliare la naturale curiosità delle giovani menti per progettare un mondo migliore superando difficoltà che sembrano insuperabili.
I giovani rivelano un malessere che preoccupa e che ci pone davanti a dei ripensamenti educativi
Sempre più giovani, anche di buona famiglia, manifestano comportamenti trasgressivi e violenti sia nei confronti dell’ambiente compiendo atti vandalici, sia nei confronti delle persone, con azioni di bullismo e di aggressione, spesso a mano armata. Sembrano scene da far west quelle a cui capita di assistere, anche in pieno centro e in ore diurne nelle nostre città.
Il 25 novembre in tutto il mondo si commemora la Giornata in-ternazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. La ricorrenza affonda le proprie radici nella storia di tre sorelle che hanno combattuto per la libertà del loro Paese
Ci accorgiamo di alcune realtà drammatiche solo quando accade qualche ricorrenza. Un anniversario che denuncia e condanna la violenza sulle donne invita ad aumentare la consapevolezza di essere ancora lontani da una società che considera uguali nei diritti l’uomo e la donna. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha indicato il 25 novembre come Giornata contro la violenza sulle donne in memoria delle sorelle Mirabal, attiviste politiche massacrate per ordine del dittatore Rafael Leònidas Trujillo.
Un papà racconta la sua visione dell’esperienza adottiva
Diventare genitori adottivi, iniziare un percorso così complesso e dare vita a una nuova famiglia, porta con sé un grande carico di emozioni, riflessioni e anche difficoltà.
Significa pure mettersi in discussione a ogni passo, aprire un canale di dialogo profondo con sé stessi, la propria compagna o compagno e talvolta anche con altre famiglie che hanno intrapreso un percorso simile.
Da genitori adottivi, mia moglie ed io ci siamo chiesti più volte: “Che cosa significa essere genitori? Cosa accomuna i figli e i genitori adottivi? L’amore è sufficiente per guarire le ferite dell’abbandono?”.
(Contro tutte le guerre, per la pace)
Ancora una volta ci ritroviamo così, a confrontarci con l’insensatezza di un conflitto che ha radici lontane ma che ribadisce uno scontro illogico e disumano tra popoli che condividono la stessa matrice umana. Ancora una volta restiamo inermi di fronte alla violenza mentre piovono notizie di bombardamenti e di uccisioni di esseri innocenti, tra cui molti bambini a cui viene chiesto di pagare colpe non loro.
La soluzione gilanica di Riane Eisler
Io canto le donne
prevaricate dai bruti
la loro sana bellezza,
la loro “non follia”
il canto di Giulia
io canto [...]1
Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto. Contano le azioni, non le parole. Se dovessimo dar credito ai discorsi, saremmo tutti bravi e irreprensibili
Giovanni Falcone in gianniscardina.wordpress.com
(migliorativa della Teoria dell’Equilibrio di Nash)
Elaborata da Lucio Schiuma, autore pluripremiato di libri (romanzi e saggi) editi e da Maria Teresa Infante La Marca, Direttore del Dipartimento Solidarietà e Promozione sociale dell’Accademia delle Arti e delle Scienze filosofiche (BA), co-fondatrice della Stessa.
La Teoria del Giusto Livello (o del Livello Minimo) costituisce un completamento della Teoria dell’E-quilibrio che fruttò a John Nash il Premio Nobel per l’Economia (nel 1994), il quale aveva precedentemente integrato le teorie economiche di Adam Smith, unanimemente considerato il padre/fondatore dell’economia moderna/classica.
Riflessioni della scrittrice Maria Assunta Oddi
Carlo Bo nasce a Sestri levante nel 1911, è considerato il più grande critico letterario del novecento per la capacità di evidenziare al di là dei propri condizionamenti ideologici e culturali, l’anima universale della scrittura. In uno sforzo di comprensione storica Carlo Bo, infatti, parlando degli autori abruzzesi, non giudica secondo propri principi di estetica, ma ponendo le opere nel proprio contesto temporale-spaziale, ne evidenzia il rapporto con i destinatari.
Del resto la letteratura serve alla vita pratica e non solo alla comprensione dei fatti. Nella ricerca erudita come esperienza di lavoro metodologico Carlo Bo ha compreso che ogni autore continua a trasformare la società se comunica con le nuove generazioni.
Il giornalismo del Ventunesimo secolo è un giornalismo in transizione, diretto verso un paradigma ancora non chiaramente definito. I sempre più nuovi supporti tecnologici, infatti, spingono verso una necessaria ristrutturazione dei processi di produzione e di circolazione dell’informazione, così come introducono trasformazioni sociali che richiedono una riflessione rispetto ai bisogni dei cittadini. Oltre al formato – estensione, linguaggio, supporto –, che risulta più adeguato ai consumatori iperconnessi, il giornalismo si interroga su quale funzione sociale esso dovrebbe avere nella società contemporanea.
Care Amiche e Amici, stanotte non riuscivo a dormire se non rendevo omaggio con un mio rapido schizzo alla vittoria del Napoli. Un evento sociale e culturale importante. Per tanti aspetti. E lo faccio da tifoso interista da tanti tantissimi anni. Conosco benissimo Napoli. Mia moglie era napoletana. Ricordo la Napoli che non c’è più. Come la Napoli di Totò, quella di Porta Capuana, Foria. La Napoli degli anni ‘60, creativa, quella che Pasolini definiva come una etnia a sé che non vagava ma che era stanziale in una città sul mare come Napoli. Una umanità con una sensibilità culturale della vita, diversa e unica. Una diversità di ricchezza, diceva, che sarebbe rimasta finché “rimarranno in vita i napoletani.” E su questo dissento dal “Paolo” dalla genialità multiforme.
Credo che la napoletanità rimarrà se si eviterà quel genocidio culturale del globalismo consumistico. E se la classe politica attuale saprà proteggere le radici di una semantica antropologica che contiene in sé quell’alchimia che genera magie immaginifiche di cui i vari linguaggi espressivi ne portano i segni.
In ricordo di Letizia Battaglia, la fotografa che ha segnato il ‘900 italiano. Per decenni ha raccontato Palermo, sua città natale
Aveva lasciato Milano, lei, la città che le avrebbe garantito una carriera sicura ed una stabilità economica per la propria famiglia. La città dove agli inizi degli anni ‘70 una donna non doveva sgomitare più di tanto per imporsi in un mondo maschile e dove la sua femminilità e professionalità le avrebbero permesso di farsi strada senza troppi rischi o compromessi. Aveva deciso di ritornare nella sua Palermo, senza dubbi o esitazioni. C’era qualcosa che le mancava, più di ogni altra. Non riusciva proprio a vivere senza la puzza, la puzza della sua città.
Danza di primavera
Molte le immagini sensoriali evocate dalla parola “primavera” dopo un lungo inverno. I primi raggi caldi del sole che baciano la pelle, i fiori sugli alberi che fiancheggiano le strade e il tepore pronto a riscaldarci dopo il gelo dei mesi precedenti. Non a caso l’arrivo della primavera era in passato associato ai pellegrinaggi organizzati per ringraziare ed ingraziarsi il divino che aveva aiutato e sostenuto il genere umano nella lotta contro la malattia e la morte.
Proprio la primavera nella sua multiforme bellezza ha ispirato i poeti nel tempo, arricchendo le letterature di una fantasmagoria di versi danzanti ed allegri, volti a celebrare la natura nella sua variegata essenza e come espressione della benevolenza divina. The Daffodils, del poeta romantico inglese William Wordsworth, è uno di questi testi.
L’esperienza della vista floreale colpisce il lettore sin dal principio e lo coinvolge in un percorso di percezioni, visive, tattili ed olfattive che penetrano fino in fondo all’anima lasciando una sensazione di tranquillità spirituale che rimane nel tempo.
È difficile dire che sia in quanto dipende da tante variabili. Ogni tipo di società ha dei tipi di norma differenti dall'altra. Nelle società occidentali abbiamo sempre visto come inferiore – oltreché per ragioni economiche – il boscimane o altro, mentre l’antropologia culturale ci insegna che ogni società ha il suo optimum: la differenza non è da scambiarsi con “anormalità”.
Cos’è la felicità? Qual è il vero significato della parola felicità? Non è così semplice da definire. Collegata al benessere psicologico e fisico è alla base del soddisfacimento personale, dell’appagamento e dell’autostima
Il tema della felicità ha da sempre interessato filosofi, scrittori, poeti e persone comuni che hanno posto l’accento sull’aspetto conoscitivo e riflessivo e sulla componente emozionale. Le emozioni sono importanti nella nostra vita, sono linfa vitale per trarre quegli stimoli che ci sorreggono ogni giorno nella quotidianità, nel nostro rapportarci con gli altri. Siamo sempre alla costante ricerca di sensazioni che ci facciano star bene, di quello stato di benessere chiamato felicità. Ma cosa è la felicità? Ce lo chiediamo sempre...
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Di Maurizio Costanzo, appena scomparso il 24 febbraio, resta la sua attività poliedrica come giornalista, conduttore televisivo e radiofonico, accademico, scrittore e sceneggiatore nella capacità di fare della parola un mezzo per promuovere i cambiamenti di comportamenti socio-culturali al fine di eliminare pregiudizi.
Nei suoi salotti televisivi, gli ospiti provenienti da diverse e spesso opposte realtà, venivano stimolati nella capacità di riflettere e ragionare con una particolare tecnica d’intervista, che ricorda la maieutica socratica, tramite opportune interruzioni. Costanzo, infatti, con le allusioni, intramezzando il discorso, riusciva a lasciare sospese delle affermazioni per dare voce all’interlocutore o all’uditorio degli spettatori. Come un confessore laico non emetteva sentenze ma con indulgenza si lasciva trasportare empaticamente dall’ “altro”.
Il suo pensiero, tuttavia, si esprime in modo esplicito, organico e ben argomentato nei vari e pregiati scritti, dove offre al lettore uno spaccato della politica, delle tradizioni e dei costumi degli italiani confrontati con l’Europa e il mondo.
Henry Wadsworth Longfellow, tra i più noti poeti della Nuova Inghilterra dell'Ottocento
Maggio è in arrivo, un mese che si pone al centro della primavera e si carica ogni anno di una complessa rete semiologica per i suoi riferimenti ai riti pagani di passaggio delle società primitive e, nel mondo cristiano, per la figura della Beata Vergine cui il mese è dedicato. Maggio dei riti mariani e delle tenui tonalità nel cielo, quasi a vestire le speranze di ognuno di noi di dolci sfumature pastello in un momento triste per le tragiche notizie che continuano ad arrivare dal fronte russo-ucraino, dall’Afghanistan e dall’Iran senza dimenticare la distruzione che il terremoto ha portato in paesi come la Siria e la Turchia.
Satcitananda: Verità - Consapevolezza - Beatitudine
Noam seduta vicino ad una donna dal dolce nome Celeste, ascolta con estrema attenzione il suo racconto
Guardo i mei occhi e sono offuscati dalla tristezza, vecchie ferite riemergono dal profondo di me stessa, provocando una grande sofferenza che si trasforma in ansia, paura e anche rabbia.
Nato a Pescina, in Abruzzo, Silone è stato uno dei pochi superstiti della propria famiglia, distrutta dal terribile terremoto del 13 gennaio del 1915, che colpì la Marsica; accolto come orfano da Don Orione insieme a molti altri bambini e ragazzi, ci ha lasciato una testimonianza preziosa per conoscere l’uomo e il santo
La crisi odierna della letteratura, che perde interesse alla scrittura sostituita dalla comunicazione mediatica, allontana i giovani dalla riflessione profonda sull’essere esistenziale di ognuno di noi immerso nel vissuto del proprio territorio. In ogni tempo, in ogni luogo, raccontare una storia, un ricordo, un sogno, se stessi in relazione con la realtà antropica e geografica del proprio paese, significa dar vita ad un insostituibile legame tra noi e gli altri.
Non è con un torto che dobbiamo far valere il nostro diritto. Se no è un diritto storto.
Le streghe – Roald Dahl
Il maestro Alberto Manzi, in una delle sue rivoluzionarie lezioni di “Non è mai troppo tardi”, dimostrava come, con un semplice spostamento di virgole, il senso di una frase poteva cambiare radicalmente. Da una virgola si potrebbe passare a sostituire una parola, da una parola si può arrivare a riscrivere o cancellare capitoli interi di un libro, ed ecco che non è così remota l’ipotesi di stilare un Indice dei libri proibiti o di accendere roghi in cui bruciare i libri ritenuti immorali.
A che serve scrivere, fare poesia, mentre altrove la guerra domina la scena e le priorità sono altre? È difficile concentrarsi su ciò che all’improvviso – o forse lo è più di prima – diventa futile; soprattutto quando non si conosce profonda-mente il potere della parola e non si sa come usarlo.
Infermiera e assistente sociale polacca, collaborò con la Resistenza nella Polonia occupata durante la II Guerra Mondiale. Divenne nota per avere salvato, insieme ad altri membri della Resistenza polacca, circa 2.500 bambini ebrei
Cara Irena Sendler,
qualche notte fa ho fatto un sogno strano. Ho sognato di aver trovato un bimbo solo e indifeso che cercavo di poterlo salvare dalla cattiveria di alcune ipotetiche persone. Escogitavo il momento giusto e una possibile strategia per riuscire in questo obiettivo. Volevo restituirlo a una madre che, ero certa, lo stesse cercando da qualche parte…
Tralascio il resto del sogno perché non ricordo bene se l’abbia portato a buon fine. Ricordo che non trovavo nessuno che potesse aiutarmi ed era assente anche la polizia e qui credo di essermi svegliata perché, probabilmente, ero già rientrata nella realtà!
Una bella sfida, accettare questo tempo, questo vento che urla fin dentro la mia anima, accettare questo cuore ballerino e questa mia mente impazzita dal rumore di parole che rimbombano e da un silenzio arido e freddo che da lontano mi raggiunge.
Una bella sfida, accettare me stessa, nel buio di questa notte senza sonno, senza niente; senza più me, accettare questo dolore sordo che grida dentro.
"Vai anima candida vola con ali dorate sopra infiniti cieli inesplorati e raggiungi il livello più alto e più silenzioso del tuo essere di luce, vai e vola libera nel mio cielo che è anche il tuo cielo" (Auro)
Ogni nuovo inizio porta con sé non solo novità, ma a volte anche il peso di ciò che si è vissuto. Non solo il peso, ma anche la saggezza acquisita, che fa di ogni anima un’anima speciale e insostituibile. Ognuno è qui sulla terra per portare il suo dono, per aiutare le altre anime a fare un cammino evolutivo.
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Arriva anche quest’anno il Natale, tra residui di un’Italia post pandemia ed echi di guerra dal fronte ucraino. Il mondo sembra voler reiterare le tradizioni di sempre. Si desidera così ancora il calore di una famiglia che si riunisce intorno ad una tavola per festeggiare insieme, con parenti che giungono spesso da altre parti d’Italia o del mondo oppure amici che non si incontrano da tempo. Tutti i simboli di un Natale vissuto e desiderato saranno lì: l’albero con i suoi colori e il Presepe, il più bello tra i gli addobbi perché l’italiano e fortemente legato ad una religiosità cristiana che ci appartiene.
Sembra quasi che rituali come questo possano darci conforto in un periodo molto difficile, aiutandoci ad esorcizzare la paura che continua ad assumere diverse forme collegate alla malattia, alla minaccia di un conflitto che possa riguardare anche il nostro paese e, infine, alla crisi economica che ci spingerà forse a centellinare le nostre risorse che destinavamo in passato alle spese natalizie con più liberalità.
La poesia, l’arte, ci rivelano qualcosa che guardavamo con gli occhi di ogni giorno senza vederla; qualcosa che inconsciamente attendevamo
Viviamo in tempi di pensiero debole. Giovani e meno giovani fanno il surf su un oceano di futilità.
La televisione fa la mentalità comune. Ma, come tutti i fenomeni a grande diffusione, la sua è una visione appiattita sul minimo comune denominatore; una rappresentazione basata sull’ovvietà, sulla realtà immediatamente osservabile, sui commenti più corrivi e politicamente corretti.
Per la quotidianità ciò è sufficiente. Ma nel fondo del nostro animo si annida l’insoddisfazione. Noi sappiamo che l’apparenza superficiale non è tutto.
Viviamo in un mondo antropizzato, malamente antropizzato, che comunque ci occulta la realtà sottostante.
Noi non percepiamo il mondo com’è, ma per come siamo fatti noi; la nostra è una percezione metamorfica.
Il giornalismo come sostenitore della libertà di espressione nelle società democratiche
Il 15 settembre si è celebrata la Giornata Internazionale della De-mocrazia dedicata alla libertà di espressione e di stampa, fonda-mentali per la costruzione di un’opinione pubblica consape-vole dei suoi diritti e interessata alla gestione dello Stato per il “Bene Comune”.
L’amore vero non spalanca la bocca in un grido, ma si esprime in un silenzioso canto del cuore. Nutre spazi infiniti da anima ad anima, si esprime con gesti lievi che sfiorano il tempo, senza pretesa alcuna. Ed è così che ogni piccola attenzione diventa immensa, ogni carezza è una carezza al mondo intero, ogni parola diventa poesia.
– Auro ti prego cosa sta accadendo veramente in questo nostro povero mondo?
– Piccolo fiore è tempo che le anime si ravvedano e prendano coscienza di ciò che è veramente importante e che siano capaci di vivere osservando il cielo per comprendere il grande mistero.
La poesia abbatte le distanze, non ha confini
La poesia, nonostante sia stata sempre considerata un genere “di nicchia”, a volte bistrattato dai lettori ed ignorato dalle case editrici, in realtà rappresenta un’ancora di riferimento importante, ancora oggi, nel Terzo Millennio.
Ogni epoca storica ha avuto i suoi poeti. Dai tempi delle mitologie, delle antiche letterature orientali, dalle Teogonie di Esiodo e dai lirici greci ai poemi omerici, per passare a Dante, Petrarca e fino al Novecento, la poesia ha avuto le sue figure e i suoi personaggi di grande rilievo, che hanno lasciato un segno nella storia della letteratura e dell’umanità.
Noam si sente persa tra le spirali di un malessere che coinvolge il mondo intero e sente dentro di sé la sofferenza di ogni anima, silente il suo cuore esprime un dolore profondo e chiede al cielo con domande mute “ti prego aiutami a capire perché per alcune persone la vita terrena è più facile e per altri è una sofferenza continua? O forse tutti soffrono ognuno a modo suo?”
Sicura di ricevere una risposta attende di udire la voce senza voce di Auro.
In questo periodo storico la Vita metterà alla prova tutte le Anime in un modo a volte inaspettato e crudele, tutti noi siamo chiamati a non soccombere, ma a reagire in modo costruttivo a ciò che sta succedendo. Per questo le Anime più forti, più in contatto con il proprio mondo interiore, saranno soggette a prove più dure e a volte insopportabili.
Riflessioni sulla poesia contemporanea
Come vale per il cibo, c'è un tempo per immagazzinare e un momento per espellere. Eppure la creazione poetica non può ridursi alla fase della mera espulsione. La mela che favorisce la contesa e la digestione non si profila come malum: è il bonum, la longa manus dell'intenzione e della ragione.
Scrittore, saggista e poeta. Ingegnere di professione, si è distinto per il suo stile originale e innovativo nella scrittura e nella capacità di dialogare e convincere, di educare e di esporre attraverso un codice comunicativo chiaro, quello semplice della conversazione
Un autore tanto affascinante quanto difficoltoso è di certo Carlo Emilio Gadda, (nato a Milano nel 1893 e morto nel 1973), dagli interessi enciclopedici, (si confronti il miglior saggio mai apparso su tale singolare scrittore, cioè La disarmonia prestabilita di G. Carlo Roscioni, Torino, Einaudi 1975, 2° ed.; propriamente a p. 57 dove si riporta sommariamente ciò di cui voleva occuparsi il Gadda; un vero e proprio “Mare magnum” (del sapere), “il mito del sapere enciclopedico”: op. cit., pp. 56-57).
Quando l'amore è un'opportunità in più per amare, amarsi e lasciarsi amare
In questo tempo di emergenza pandemica parlare d’amore rappresenta la voglia di riguadagnarsi una possibilità di relazioni significative, scavando a mani nude nella roccia del pregiudizio e dell’egoismo.
Soli siamo incompleti - è stato scritto - ecco perché si cerca un’altra anima. Ogni tempo e ogni popolo narra il bisogno insopprimibile d’amore.
La ricerca genetica aveva definitivamente liquidato l’ereditarietà dei caratteri acquisiti, distinguendo in modo chiaro e lampante la differenza tra il Genotipo (il patrimonio genetico ereditario) e il Fenotipo (i caratteri esteriori) tipici dell’essere vivente.
Quindi quest’ultimo, pur venendo a contatto con l’ambiente circostante, non avrebbe per nulla influito sulla trasmissione dei caratteri genetici ai discendenti che è funzione spettante al genotipo. Il che suonò come una bestemmia nella Russia stalinista. Intaccava il cosiddetto “materialismo dialettico” e le scoperte genetiche del Mondo Occidentale furono viste come un attacco al marxismo e ai suoi principi (confondendo, tra l’altro, il mondo umano, storico, che è ben diverso da quello naturale).