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Arriva anche quest’anno il Natale, tra residui di un’Italia post pandemia ed echi di guerra dal fronte ucraino. Il mondo sembra voler reiterare le tradizioni di sempre. Si desidera così ancora il calore di una famiglia che si riunisce intorno ad una tavola per festeggiare insieme, con parenti che giungono spesso da altre parti d’Italia o del mondo oppure amici che non si incontrano da tempo. Tutti i simboli di un Natale vissuto e desiderato saranno lì: l’albero con i suoi colori e il Presepe, il più bello tra i gli addobbi perché l’italiano e fortemente legato ad una religiosità cristiana che ci appartiene.
Sembra quasi che rituali come questo possano darci conforto in un periodo molto difficile, aiutandoci ad esorcizzare la paura che continua ad assumere diverse forme collegate alla malattia, alla minaccia di un conflitto che possa riguardare anche il nostro paese e, infine, alla crisi economica che ci spingerà forse a centellinare le nostre risorse che destinavamo in passato alle spese natalizie con più liberalità.
Le sue poesie hanno parlato al mondo intero, conquistando milioni di ammiratori. Dalla sua infanzia in un piccolo villaggio dell'Irlanda del Nord ha fatto passi da gigante fino a diventare uno dei poeti più apprezzati del mondo
Una morbida distesa di terra scura che si mescola al verde smeraldo tipico dell’Irlanda accompagna la vista mentre ci si inoltra nella contea di Derry sulle tracce del poeta Seamus Heaney, orgoglio nazionale e Premio Nobel per la letteratura nel 1995. La cittadina rurale di Bellaghy non è lontana, tra odori di letame e torba rivoltata la mente anela a scoprire il mondo del poeta, così immerso nella scrittura da ultimare nel 1966 Death of a Naturalist (Morte di un naturalista) .
Il dramma delle donne: la depressione che genera mostri e le spingono a uccidere i propri figli
Un ricordo che ci accompagna sempre, soprattutto nei momenti difficili dell’età adulta, è quello dei nostri genitori – della mamma in particolare – che ci tengono per mano. Ognuno di noi ha sentito venir meno la terra sotto i piedi quando sono scomparsi e si è resi conto che quel muro fatato, dissolto come neve al sole, non ci sarebbe più stato a proteggerci dai duri colpi della vita. I genitori rappresentano un approdo sicuro per i bambini e forse per questo le notizie che possano uccidere un proprio figlio, sconvolge e destabilizza tutte le certezze.
Un altro anno scolastico volge al suo naturale epilogo. Un anno di lezioni e apprendimento post pandemia e le sue naturali conseguenze e cambiamenti. Un anno di difficile riconciliazione di opposti, un ossimoro parte integrante della dura corteccia scolastica, scalfita da una tecnologia imposta da un’emergenza e giunta a soppiantare la nostra humanitas, unica vera garanzia di sviluppo e di crescita.
Ma la tua eterna estate non dovrà svanire,
Né perder la bellezza che possiedi,
Né dovrà la morte farsi vanto che tu vaghi nella sua ombra,
Quando in eterni versi nel tempo tu crescerai
(da “Dovrei paragonarti a un giorno d’estate?”, William Shakespeare – Sonnet 18)
Una riflessione in occasione del 12 giugno, giornata mondiale contro il lavoro minorile
Lo sfruttamento del lavoro minorile in molti paesi rimane ancora una terribile ferita della società a livello mondiale. Le immagini si rincorrono sugli schermi, la vista di bambini scalzi, piagati, costretti a sobbarcarsi incombenze solitamente riservate a persone adulte popolano il nostro immaginario finendo per tormentare le coscienze dei più. È stata istituita a questo proposito una giornata ad hoc per cercare di focalizzare l’attenzione su una problematica di portata mondiale verso la quale agire ogni giorno.
Le festività pasquali risvegliano ricordi e sensazioni d'arcana memoria le cui radici vanno forse ricercate in quell'immaginario collettivo dove vive la nostra tradizione umana e culturale. Pasqua si carica quindi di una forte capacità di rinascita: poter risorgere dalle proprie ceneri verso nuova vita. Eppure il patrimonio letterario ci ha spesso regalato immagini diverse e contrastanti di quello che rimane però un simbolo di passaggio verso la primavera.
Abbiamo tutti la nostra personalissima idea di bellezza in base a dei canoni che fanno parte del nostro background culturale o a dei modelli che la società ci impone tramite i suoi variegati canali informativi. Bellezza è proporzione delle parti e dei colori [Latino: pulchritudo, formositas]; perfezione estetica e armonia di forme che suscita ammirazione o diletto. Bellezza è l’arte classica o una bella donna che ci dimostra che questo valore esiste veramente.
Una nuova realtà, una vita diversa in cui avremo vinto la guerra epocale contro noi stessi
La nostra intelligenza non può riuscire a contenere il tempo e il suo fluire. Scienziati e filosofi hanno sempre indagato la dimensione che circonda le nostre vite nel corso degli anni, dei decenni e dei secoli senza però trovare una risposta. Sembra sia impossibile dare una definizione univoca, scientifica e circoscritta del tempo, concretizzando con le parole quell’ineffabile contenitore in cui siamo immersi e all’interno del quale possiamo muoverci con sicurezza e senza paure. L’immensità del tempo ci sovrasta e ci sconfigge nella nostra lotta giornaliera.