Alcuni fonti accreditate hanno stabilito che il nostro Paese si avvale di duecento cinquantamila leggi per governare, altri ne attribuiscono cento dieci mila, i più non lo sanno. Nemmeno i tanti legulei che si affan-nano a corteggiare i potenti, hanno bisogno di questa conoscenza, avendo già conquistato sufficiente fonte di tutela con la vicinanza al potere.
Nel gioco delle parti, appare chiara la distribuzione delle competenze e delle decisioni che valgono, spartite fra coloro che amministrano il potere, quelli che lo sostengono e coloro che dovrebbero esercitare il con-trollo, paralizzati da collusioni e ricatti. Altri funzionari, pur non compromessi e non commercializzati, preferiscono vivere senza problemi e fanno finta di non vedere, non sentire, fedeli osservanti del silenzio.
Quindi la linea conduttrice che domina questa società decadente, vede i ceti più deboli, non solo loro, nelle mani dei grandi manipolatori e dei loro sottoposti, mentre gli altri cercano di barcamenarsi brigando con quelli del Sistema. Altri ancora appartengono alla casta dei ricchissimi e degli intoccabili. In questa sintetica panoramica, un elemento dominante è rappresentato sul territorio dalle varie cordate che obbediscono ai diversi interessi di parte. Al di sopra dovrebbe esserci quella che tutti chiamano politica, ben separata da altri poteri forti dello Stato, quali la magistratura, la religione, l’informazione, il mondo sindacale, la mafia. Il potere di chi non possiede nulla e quello di chi possiede tanto. Esce malconcio da questa disamina il così detto ceto medio, quello che da sempre ha rappresentato una struttura granitica in grado di sostenere un mondo sociale come il nostro, ritenuto inossidabile. Ora in declino!
Demolire un sociale forte, espressione di una società fatta di regole, strutturato dalle famiglie, caposaldo di un sistema inattaccabile, significa dominare la volontà del popolo. Quindi per minare la stabilità di questa comunità, il primo assalto è indirizzato verso il nucleo famigliare, quello tipico, non deturpato da manierismi di facciata ma composto, come da consolidata tradizione, da due genitori di sesso diverso che mettono al mondo dei figli e li educano secondo regole che si avvalgono di principi sacrosanti identificati dal rispetto, educazione, solidarietà, crescita culturale e morale. Amore nei confronti del proprio Paese, amore per il Mondo che ci ospita. La diversità delle opinioni è un fattore disgregante che possiedono gli esseri umani, incapaci di rinunciare alle proprie convinzioni in favore di quelle che accomunano gli interessi dei tanti. Una vulnerabilità scontata, Individuata dal Sistema, che ha gioco facile nel frantumare perfino una struttura consolidata nel tempo, sostenuta da priorità organizzative proprie di un popolo di formiche in grado anche di cantare, di costruire un proprio tetto e divenirne proprietario.
L’equilibrio (in medio stat virtus) minato da aggressive iniziative di alienati mentali, lascia spazio a frange estreme di popolazione diversa, accomunata da un concetto di famiglia minimale, composto da pochi rappresentanti umani e qualche quadrupede di supporto, franca espressione di fragile compattezza e vulnerabilità.
Soprattutto debole sostegno per una società composta da singoli, resi incolti, poveri, aggrappati ad un lavoro precario, assediati dalle invadenze migratorie, abbandonati da uno Stato a sua volta commissionato. Facile condizionare il comportamento di un cittadino, reso fragile in un Paese dove la scelta di vivere da singoli si infrange contro un sociale disastrato, privo di servizi, caratterizzato dalla somma inefficienza, di difficile usufruibilità anche per una coppia consolidata!
Privato dello stroma, nulla trattiene la facile caduta del sociale, resa scivolosa dalle tante incertezze, un tempo metabolizzate e sostenute dalla saggezza degli adulti e dalla virtù che essi mostravano nel disperdere le tracce del composto lesivo. Un popolo così formato è inevitabile che diventi facile preda dei tanti manipolatori che devono solo raccogliere le istanze dei precari della vita e dare loro la illusione di essere i salvatori. La forza della nostra terra è sempre stata rappresentata dall’equilibrata idea di famiglia. Ora sotto attacco.