Il cultore delle tradizioni dei terrazzani e studioso di archeo-astrologia

Foggia piange Angelo Capozzi

Docente dell'Università del Crocese, Angelo Capozzi si è occupato di astro archeologia. È stato un grande studioso della tradizione folkloristica di Foggia e della Capitanata.






Foggia piange Angelo Michele Capozzi, uno dei suoi esponenti più illustri della cultura locale, descritto da Giuseppe Donatacci come una tra le menti più lucide e sensibili.
Era un insegnante in pensione e un profondo conoscitore del territorio, infaticabile animatore musicale, autore di molti libri che hanno indagato un territorio, quello foggiano e di Capitanata, fino ad allora trascurato dalle accademie e che grazie al suo contributo sono state finalmente prese in considerazione.
Era un uomo di cultura che spaziava dalla ricerca al teatro, fondatore di compagnie teatrali e gruppi musicali che avessero come fine quello di trasmettere le sue ricerche etnografiche.


Giuseppe Donatacci aggiunge che a Capozzi si deve la valorizzazione, lo studio e l'interesse verso il terrazzano, una etnia fino ad allora disprezzata perché impenetrabile e con modi di vivere non consoni ad una classe sociale media che negli anni ‘70-80 si andava affermando. Angelo riuscì ad entrare in empatia con alcune famiglie di terrazzani crocesi che gli aprirono le porte delle loro conoscenze e da questi contatti nascono i primi libri sulle tradizioni dei terrazzani.

E ancora, aggiunge, dopo aver indagato la comunità dei crapari e quella degli scopari, Angelo intuisce che un territorio, a cui sono legati usi e costumi, non può essere legato ad una area geografica e si spinge alla ricerca degli stilemi dei popoli antichi che precedentemente hanno abitato i nostri territori: i dauni su tutti.
Si è occupato di astro archeologia. È stato un grande studioso della tradizione folkloristica di Foggia e della Capitanata. "Il nostro territorio da oggi sarà sicuramente più povero! Ci resta la grande eredità di tutta la sua produzione culturale e delle sue doti umane" scrive Enrico Maria Colecchia.
Le esequie si svolgeranno lunedì 29 luglio alle 16.00 nella chiesa di San Michele Arcangelo.

Chi era Angelo Michele Capozzi
Operatore culturale del capoluogo foggiano, impegnato da anni in ricerche folkloriche, confluenti nei suoi numerosi libri di tradizioni del territorio. Collegando il folklore alla storia delle antiche nostre popolazione daune, è passato, in modo sistematico allo studio della storia antica.
Mentre studiava tutti gli aspetti del folklore, ha approfondito le tematiche relativa alle fiabe, al Terrazzano della provincia di Foggia e alla Zampogna. Riguardo al Terrazzano ha tenuto una conferenza all’Expo di Milano, nell’ambito di un progetto della Luiss.
Trattando gli ultimi due argomenti ha tenuto lezione all’Università di Foggia e alla Sapienza di Roma.
Relativamente alla zampogna ha tenuto conferenze a Chieti, a San Polo Matese, a Scapoli, diventando punto di riferimento relativamente alle origini delle zampogne, dove il suddetto si è mosso soprattutto a livello di decodifica dei miti attinenti a tale strumento.
Ha promosso programmi televisivi riguardo al folklore di Capitanata.
Ha insegnato 15 anni all’Università Popolare di Tradizioni “Università del Crocese”, coinvolgendo continuamente Associazioni e Studiosi del Territorio della provincia e di altre regioni.
La svolta è avvenuta con lo studio dell’Archeo-Astrologia.
Capozzi, che ha letto diverse opere di tale materia, ha seguito un percorso molto personale, avendo scoperto che la maggior parte dei paesi, delle montagne mostrano una simbologia molto antica, che sarebbero attribuili ai cosiddetti “Giganti”, ovvero della Civiltà dei Primi Tempi.
Tra il Tavoliere e il Gargano ha scoperto, costituita da diversi paesi, la Costellazione del Drago.
Ha individuato numerosi simboli riportabili alle principali religioni e costellazioni della mitologia mesopotamica, egizia, fenicia, greca.
Ha individuato chi sono gli antichi colonizzatori delle regioni meridionali, prima dell’affermazione della Magna Grecia e diverse Vie Sacre fondamentali per la conoscenza dell’antico territorio italico, fino a studiare, con il metodo integrato delle scoperte di archeo-astrologia, delle fonti letterarie, dello studio degli etimi delle parole, dello studio delle tradizioni folkloriche, delle fiabe, delle feste, dello studio della geografia, diverse civiltà antiche. La sua pista di ricerca segue soprattutto il linguaggio degli antichi che si concretava attraverso le “forme”.

Posted

11 Aug 2024

Pensieri e riflessioni


Nadia Laccetti



Foto dal web





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