Non possiamo trattare, con una certa completezza, la Costellazione del Drago sul nostro territorio, se prima non parliamo di Foggia (al tempo di Arpi-Argo era dipendente dalla stessa col nome di Equotutico = Grande Cavallo).
Foggia la si dice fondata attorno all’anno mille d.C., quando, cioè, è stata ritrovata l’icona della Madonna dei Sette Veli, in un pantano. più che parlare di nascita, tuttavia, bisogna parlare di rinascita.
Svolgendo ricerche relative alla storia della mia città, ho letto che il Centro Storico foggiano aveva più o meno la forma del muso di un cavallo. Tale somiglianza era relativa al circuito storico dell’antica città, che si limitava ad una testa di cavallo senza orecchie, criniera, collo.
Essendo di natura molto curioso e possibilista, ho indagato per avere un’idea della somiglianza. Osservando con attenzione, vi ho scorto le orecchie al di fuori dal circuito storico (la zona antichissima di Borgo Croci, il borgo dei Terrazzani). Ho notato inoltre, che la criniera corrispondeva al Piano delle Fosse, mentre il collo arrivava alla Chiesa di Gesù Maria.
Mi sembrava, e lo era, una grandissima scoperta, ma mi mancava il contesto storico che provasse la mia intuizione, cioè che la Testa di Cavallo fosse l’immagine di Demetra Arcadica, spesso raffigurata in quel modo; già Iside in Egitto. I Dauni, ricordiamolo, erano Arcadi.
La ricerca mi ha portato alla lettura del libro del canonico Potignone sulla storia di Foggia, il quale mi ha dato le prove che la mia intuizione era giusta. Ad Argo, del Peloponneso, di cui Arpi sicuramente era una colonia, era venerata Era argiva, ma anche Demetra Arcadica, spesso rappresentata con la testa di cavallo.
La pianta del centro storico foggiano e delle zone adiacenti disegnava, e disegna, con le strade della transumanza, una Testa di Cavallo. L’Occhio del cavallo era il Mercato Coperto, che guardava attraverso il Vicolo Sirio (il che apre la discussione sulla sacralità di tale stella presso gli Egizi e gli altri popoli antichi, compresi i nostri). A Foggia, molto probabilmente, Arpi-Argo aveva il suo granaio, la sua fiera, organizzava i misteri di Demetra, un cimitero, un distaccamento militare e altre cose del genere.
Leggiamo le parole del canonico: “In un vasto territorio, e così piantata da Diomede greco, Re di Etolia, la bella, e famosa città di Foggia, sotto nome di già venne allor detta di Equotutico; e che sia Equotutico quest’appunto, ch’è detta Foggia, si ha da Ambrosio Calepino V. Equotuticum, ove si legge “Equotuticum antiquum oppidum Apuliae Dauniae, hodie Fogia, haud abscuri nomis.” (p. 14)“(…) dal medesimo Diomede furono fatte edificare Benevento, Argo Ippo‐Argirippa, (…); come ancor fondate furon dallo stesso Lucera, Canosa, Equotutico, dipendente da Arpi, ed altre città (…).” (p. 16) “In pari tempo, come si è detto, da Diomede furon dovunque fondate ambe le Città Orgirippa o sia Arpi, ed Equotutico, ora detta Foggia, alla distanza tra loro di circa due mila passi italiani, nella Puglia‐piana, o sia in Capitanata. E per lo alcerto non ancora esisteva Roma, quando si notavano surte esse due Città con altre, e propriamente circa gli anni 430 innanzi Roma, o quasi gli anni erano 1082 prima di nascere Nostro Signor Gesù Cristo.” (p. 19)“Arrivò indipoi il primo Secolo dell’Era Cristiana; e da Roma pur scendeva Silla crudelissimo con risoluta volontà di distruggere, alla vendetta di quei torti antichi avean ricevuti li Romani da’ Sanniti tutte le Città al Sannio allora appartenenti. E poiché Arpi si trovasse nel Sannio; così la volle Silla parimenti distrutta, per nulla facendo memoria di quei primi favori da Arpi stessa eransi loro gratuitamente compartiti. Ed allora fu, che il detto Silla la sua furia del pari scagliava contro Equotutico, che interamente la distruggerà.” (pp. 20 – 21) (Saggio storico pugliese di Domenico Maria Potignone sulla origine di Foggia, Napoli, Tipografia Matteo Vara, 1844).