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San Giovanni, un paese ricchissimo di tradizioni tra le quali quelle culinarie

A San Giovanni Rotondo, l’insegnante Arcangela Latiano della Scuola Primaria, ha sempre promosso, servendosi dell’aiuto dell’antropologo e animatore musicale Angelo Capozzi, progetti relativi alla conoscenza del territorio locale. La Scuola interessata è l’Istituto Comprensivo “Dante-Galiani”, Preside Francesco Pio Mari D’Amore. Gruppo docente della V E: Arcangela Latiano, Giuliana Zelante, Nunziata Martino, Rosa Cavalli, Eugenio Romoli, Maria Gargallo.

Quest’anno il progetto, “Mani im… pasta” ha visto lo sviluppo di una ricerca relativa alle ricette tradizionali da parte delle insegnanti e dei ragazzi, facendo domande specifiche a donne anziane della propria famiglia.
San Giovanni Rotondo, come tutti i paesi del Gargano, ha una importantissima tradizione culinaria, perché le attività fondamentali erano la pastorizia e l’agricoltura. C’era chi raccoglieva i frutti spontanei della terra, chi coltivava piccole zone del bosco a patate, chi coltivava le decine di Cesine, grandi doline, che d’inverno si riempivano di acque e di neve, che le mantenevano sempre fertili.
Si è realizzato una parte del progetto imbastendo una collaborazione con l’Istituto Alberghiero di San Giovanni Rotondo (Preside Luigi Talienti) per far acquisire agli alunni delle competenze riguardo ai ruolo di cuoco e di cameriere. San Giovanni, dopo il “fenomeno” di San Pio, è diventato un luogo squisitamente turistico-religioso e quindi si sono sviluppati molti mestieri legati ai numerosissimi alberghi, alle trattorie, le pizzerie e strutture simili e questo fa diventare logica la presenza della Scuola Alberghiera.
Si è studiato l’importanza della “piramide alimentare”, evidenziando le regole da seguire necessarie allo stare bene. Sia riguardo alla quantità e qualità dei diversi alimenti che alla tempistica di assunzione degli stessi. Abbiamo analizzato le diverse malattie derivanti da una cattiva alimentazione: anoressia, bulimia, obesità, ecc.

La piramide alimentare ha portato gli scienziati nutrizionisti, in modo conseguenziale, alla valoriz-zazione della “dieta mediterranea”, che, nemmeno a farlo apposta, coincide con la cucina della nonna. Il lavoro per cercare la giusta alimentazione ha portato gli stessi a rendersi conto che essa era già presente nella cucina tradizionale, ovviamente tenendo pre-sente le diversità locali dovute alle vocazioni am-bientali (cucina tradizionale legata alla pesca, all’agricoltura, all’allevamento, ai frutti del bosco, ai frutti spontanei della terra e simili).
I ragazzi hanno compreso l’importanza che i macronutrienti hanno nell’alimentazione dell’uomo: proteine, carboidrati (o zuccheri), lipidi (o grassi), sali minerali, vitamine.

Per completare il quadro si è evidenziata la necessità di abbinare il moto, gli esercizi fisici, i giochi di movimento ad una buona e corretta alimentazione. Per stimolare lo spirito critico abbiamo suggerito di non credere alla pubblicità ingannevole, di valorizzare la “terra generosa” e, soprattutto, di privilegiare la cucina della nonna.
Per rendere allettante il progetto, e dare un continuo feedback agli alunni, tutto il materiale si è trasformato in una spettacolarizzazione teatrale, con scenette, canti, musiche al flauto dolce, balletti, ed esecuzione di brani musicali ricavati dalla percussione di strumenti di cucina (piccole damigiane, bicchieri, bicchierini come sezione melodica, posate per l’accompagnamento ritmico, maccheroni che fischiano per ottenere effetti speciali).
Abbiamo ideato un canone musicale dove si alternano, e soprappongono, i suoni bassi dei bottiglioni, di grossi bicchieri e di bicchierini, dove cioè le diverse voci si rincorrono creando delle piacevoli polifonie. A questa sezione melodica, ad un certo punto, si aggiunge il ritmo, percuotendo cucchiai, forchette, coltelli; poi sopraggiunge l’effetto speciale dei maccheroni suonati in verticale, tappando la parte inferiore e soffiando nel foro superiore.
Il cenone finisce con lo spezzare un grissino nel silenzio generale.