A tu per tu con... Nicola Napolitano

Il docente di economia appassionato di fotografia, viaggi, musica e di racconti storici

Non solo Autori di Oceano Edizioni ma persone, con una vita fuori dal contesto letterario che in pochi conoscono e che io spesso ho imparato a conoscere, considerando non solo il testo da editare ma la mano che ha coniugato l’opera, interagendo e creando rapporti di stima e affetto duraturi negli anni, come nel caso di Nicola Napolitano.
Interviste in cui limiterò i miei interventi affinché sia l’Autore/Persona a dialogare con il lettore.

Personalità poliedrica e vivace. Nicola Napolitano ieri.
Ho sempre avuto molti interessi, senza sentirne mai il peso, dato che la curiosità e il fascino della novità mi hanno sempre accompagnato, sin da ragazzo.

In cosa senti di essere cambiato nel tempo, quali i tuoi punti di riferimento?
Cosa non rifaresti o cosa credi di aver lasciato per strada?

Il tempo ti matura e ti permette di discernere le cose importanti della vita da quelle effimere. Personalmente gli eventi e le esperienze mi hanno reso più attento a come impegnare il tempo e mi hanno fatto comprendere che il lavoro non è l’unico scopo della vita. Forse peccherò di presunzione, ma credo di non aver lasciato nulla per strada, nel senso che ho sempre fatto ciò era giusto per me e per le persone che mi circondano.

Una professione da docente che ti impegna costantemente, eppure tanti hobby a cui ti dedichi. Come riesci a conciliare il tutto?
L’attività di docente e, fino a qualche anno fa, quella di commercialista, hanno occupato tutta la mia vita, fino a quando ho deciso di alleggerirmi dagli eccessivi impegni di lavoro per dedicarmi alla famiglia e agli interessi per la crescita della mia personalità. Ho così ottenuto più tempo per dedicarmi alla fotografia, ai viaggi, alla musica e alla ricerca del bello, perché la vita è una sola.

Una famiglia di artisti, tra musica, poesia e romanzi; ho dimenticato qualcosa? Una giornata in casa Napolitano non sarà mai noiosa.
A dire il vero è stata mia moglie Rosy che ha iniziato a dedicarsi alla poesia con successo e con diversi riconoscimenti. Poi la musica, una costante nella mia famiglia con due figli musicisti fino al nipotino di quattro anni già interessato alle sonorità e agli strumenti musicali.

La storia mi ha sempre affascinato, mi piace proiettarmi indietro nel tempo ed immedesimarmi nel vissuto quotidiano delle genti d’altri tempi per narrare eventi e sentimenti romanzandone le trame

E ne approfitto per inviare un caro saluto a tua moglie, nonché anche mia cara amica, Rosy Marinelli che, come ben affermi, ha la poesia nel cuore. Poi la tua passione per la scrittura, in particolare per il racconto storico. Una passione nata all’improvviso o maturata nel tempo?
La storia mi ha sempre affascinato, ma non quella che ti insegnano a scuola con date ed elenchi di vicende e battaglie, ma quella fatta di persone e sentimenti, drammi e gioie personali. Visitando luoghi storici e monumenti, non ho potuto mai fare a meno di proiettarmi indietro nel tempo ed immedesimarmi nel vissuto quotidiano e nel modo di pensare della gente che, come noi, doveva affrontare i problemi del vivere. Drammi del passato da non considerare eventi da citare con freddezza nei libri di storia ma riviverli attraverso gli occhi e i sentimenti di chi li ha vissuti. Proprio partendo da queste considerazioni, spinto anche dalla mia innata creatività, ho sentito la necessità di raccontare come in un film gli eventi passati, romanzandone le trame. Il mio scopo in fondo era anche quello di voler divulgare tali vicende realmente accadute, di cui più nessuno ha memoria e che sarebbero state dimenticate per sempre.

Ed infatti riescono davvero ad affascinare il lettore, attraverso la documentazione, molto attenta e certosina da parte tua, frutto di una accurata ricerca storica completa, dove sia necessario, della citazione delle fonti. Così nel 2016 pubblichi una raccolta di racconti storici “In diretta dal passato”, Oceano Edizioni, in cui assembli e dai alle stampe gli scritti conservati negli anni. Come nascono, in che maniera elabori realtà e fantasia?
Visitando monumenti, castelli, borghi medioevali, ho sempre raccolto informazioni circa la loro storia. È proprio a questo punto che si accende la mia immaginazione ed inizio ad elaborare gli eventi, sovente anche con l’aggiunta di personaggi di pura fantasia che interagiscono con quelli realmente esistiti. All’inizio scrivevo per un mio piacere personale, ma poi, grazie anche alla spinta di mia moglie Rosy che già conosceva Oceano Edizioni, ho deciso di pubblicare il mio primo libro.

Come è stata accolto dai lettori?
Sinceramente sono rimasto sorpreso dall’entusiasmo dei lettori di “In diretta dal passato” e dei riconoscimenti che, per ben tre edizioni consecutive, ho ottenuto al Premio Accademico Internazionale di Letteratura Contemporanea “L. A. Seneca.” Raccontare la storia in modo avvincente e con un pizzico di “suspence” credo sia stato il fattore di successo, come mi hanno confermato coloro che hanno letto il mio primo libro e che mi hanno confessato di attendere con impazienza una mia seconda pubblicazione. Non ho potuto deluderli.

C’è una narrazione a cui ti senti particolarmente legato?
La prima che scrissi in assoluto. La lettura della cronaca dettagliata del Lucchino circa il terremoto che colpì la mia città natale, San Severo, nel 1627, mi proiettò indietro nel tempo ed io stesso provai il dramma di quella povera gente, raccontato così minuziosamente nella cronaca dell’epoca. Evento che ho voluto subito romanzare per farlo leggere agli amici di cui pochi sapevano del drammatico evento che colpì l’intera Capitanata.

Nel 2019 pubblichi il racconto storico “Serracapriola”, Oceano Edizioni, in onore della piccola cittadina del Foggiano. Quale l’esigenza di una pubblicazione dedicata?
Fu in occasione della celebrazione del millennio di Serracapriola che la prof.ssa Virginia Carducci, mia collega e componente del comitato organizzativo, mi chiese espressamente di condurre delle ricerche su eventi accaduti anticamente nella cittadina per pubblicarne dei racconti storici. La cittadinanza e le autorità accolsero la pubblicazione con entusiasmo, orgogliosi del loro passato storico che con il mio libro è stato possibile far conoscere anche alle nuove generazioni.

Sveliamo i progetti futuri? Hai già anticipato che non hai voluto deludere le richieste dei tuoi lettori.
Infatti è proprio in questi giorni che Oceano Edizioni sta provvedendo all’impaginazione del mio secondo volume di “In diretta col passato”, ricco, come il primo, di vicende accadute e quasi dimenticate, che ho provveduto a romanzare in avvincenti racconti. E poi in futuro sono certo che in occasione di un mio viaggio o di una visita ad un monumento o ad un borgo antico, avrò ancora l’ispirazione di raccontare ciò che avvenne in quei luoghi.

Il tuo rapporto con Oceano edizioni, come definiresti questi “soliti ignoti”?
Massimo e Maria Teresa che ho conosciuto come ho già detto tramite mia moglie Rosy, sono delle persone che si sono prefissi l’obiettivo di divulgare la cultura e la poesia travalicando anche i confini nazionali, con le numerose antologie tematiche e la prestigiosa manifestazione annuale Seneca. Devo dire che ci sono riusciti egregiamente e sono certo che non si fermeranno a tali traguardi.

In questo momento stiamo attraversando un periodo difficile con un’emergenza sanitaria che ci ha confusi e frastornati. Come la stai vivendo? Che traccia lascerà nelle coscienze umane quando, e si spera al più presto, sarà tutto superato?
Ciò che è accaduto negli ultimi mesi è stata un’esperienza che nessuno aveva mai vissuto e che ha inciso profondamente su ognuno di noi. Personalmente è stato proprio grazie ai miei numerosi interessi che ho superato abbastanza bene il periodo di “lockdown” e devo dire di non essermi mai annoiato chiuso in casa. Purtroppo la pandemia lascerà dietro di sé una profonda crisi economica che, posso affermare da economista, inciderà su molti sfortunati, con la speranza di una rapida ripresa.

Un saluto, un pensiero per gli amici che ci leggeranno
Ringrazio “Oceano” per avermi dato l’opportunità di questa intervista, e tutti gli amici che la leggeranno, ai quali esorto di soffermarsi ogni tanto a ripensare agli accadimenti storici del passato, perché, come affermò il filosofo Helvètius, “La storia è il racconto dei fatti, e i racconti sono la storia dei sentimenti.”

Non potevi concludere in maniera più saggia, una riflessione su cui vale la pena di soffermarsi.
Grazie Nicola.

Posted

09 Jun 2020

Interviste: Non solo autore (Oceano Edizioni)


Maria Teresa Infante La Marca



Foto di Nicola Napolitano





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