A tu per tu con... Estela Soami

Nata a Lugano, cresce in un piccolo paese in collina dove trascorre la sua infanzia. Ama la natura e in particolare i suoi boschi, fonte di ispirazione poetica per descrivere le sue emozioni

Non solo Autori di Oceano Edizioni ma persone, con una vita fuori dal contesto letterario che in pochi conoscono e che io spesso ho imparato a conoscere, considerando non solo il testo da editare ma la mano che ha coniugato l’opera, interagendo e creando rapporti di stima e affetto duraturi negli anni, come nel caso di Estela Soami, oggi residente a Mendrisio Svizzera.
Interviste in cui limiterò i miei interventi affinché sia l’Autore/Persona a dialogare con il lettore.

In foto Estela Soami con Alessandro Marcucci Pinoli di Valfesina

– Forse non tutti sanno che, come Autrice, hai deciso di utilizzare uno pseudonimo; come nasce “Estela Soami”?
Nasce da due situazioni particolari. Un giorno un mio amico mi raccontò che, in un allevamento di cavalli da corsa, nella Svizzera francese, nacque una cavallina con un difetto ad una zampa e che per questo l’avrebbero forse soppressa. Così lui decise di portarla con sè in Ticino; io mi proposi di darle un nome appena fosse arrivata. Dopo qualche ora, in una specie di sogno, mi arrivò il nome Estela. Mentre Soami, ha una storia diversa; da tempo canto dei mantra come meditazione, da sola a casa e anche con gli allievi della scuola per adulti che frequentavano i miei corsi del settore benessere. Uno dei mantra preferiti ha come titolo Radha Soami che significa: “Onda e Oceano.” Per motivi personali, quando sono entrata in contatto con il mondo virtuale, ho scelto di chiamarmi Estela Soami, unendo questi due nomi. Ed è sempre un piacere sentirmi chiamare con questo pseudonimo arrivato da me e per me da un mondo lontano. Mi fa sentire unita all’universo. Il loro significato è: Estela = la scia della barca; Soami = oceano.
Perciò: colei che non lascia il segno, così come le barche nell’oceano.

– È poetica e tenera la tua spiegazione e conoscendoti non poteva essere diversamente. Chi era Estela ieri?
Sono cresciuta con i nonni che mi hanno insegnato tanto, con la semplicità e la saggezza dei contadini, in un piccolo paese delle colline ticinesi, circondato dai boschi, dove da piccola giocavo e passeggiavo in una solitudine quieta che mi permetteva di sentire i rumori soffusi di piccoli animali e di intravedere tra le fronde il cielo. Mi sentivo protetta e al sicuro, sentivo la mano del Divino guidare i miei passi, spesso mi fermavo ad ascoltare il fruscio delle foglie e in quel suono mi sembrava di sentire la voce soave di fate e folletti. Un mondo magico che fa ancora parte di me.
Porto in me tutte le fatiche e i dolori vissuti, ma anche la forza che questi mi hanno insegnato.

– Abbiamo trovato un’infanzia simile, vissuta con i nonni. Ed Estela oggi, chi è diventata?
Oggi sono prima di tutto una mamma preoccupata per i figli che vivono la triste condizione attuale; uno è al fronte come infermiere d’emergenza sulle ambulanze e in questo periodo torna a casa distrutto dalla situazione che, anche da noi, sembra sfuggire di mano; l’altro è in quarantena a causa del contagio del virus attraverso un collega. Tutto il resto ora passa in secondo piano, ma la possibilità di scrivere e di leggere è determinante per sopravvivere al meglio. Cerco di vivere momento per momento restando in contatto con la mia anima che da sempre guida i miei passi nel mondo. Sono e mi sento una piccola donna, che ancora vuole credere nei sogni, nonostante tutto.

– Quando è nata la tua passione per la poesia? È stato un percorso maturato nel tempo o una svolta improvvisa?
È nata da piccola quando mio nonno mi leggeva le poesie in dialetto che un nostro vicino di casa scriveva, per me era come vedere il mondo con altri occhi, e forse un po’ è nata anche nel bosco dove il silenzio si riempiva di suoni che io trasformavo in parole mie, a volte in una specie di cantilena. E forse è cresciuta quando da ragazzina sono entrata in una grande libreria di Lugano, la città più vicina al mio piccolo paese, e ho comperato un’antologia di Poeti. Ogni momento libero lo dedicavo alla lettura di quel meraviglioso libro. In seguito è stato naturale riversare le mie emozioni in versi per superare momenti di dolore o esaltare i momenti gioiosi. La poesia mi ha accompagnata durante l’attesa più bella, quando stavo per diventare mamma; scrivevo piccole poesie e le leggevo per trasmettere a loro la mia gioia. Ed è così che ancora oggi cerco di trasformare le mie emozioni in parole.

– La tua è una poesia che sa regalare momenti di grande serenità, direi quasi che, qualunque argomento o tematica sfiori, riesce a irradiare luce e speranza. Sembra quasi che in te ci sia la forte volontà di farne dono agli altri; una sorta di atto di generosità. Da dove attingi queste energie positive?
Le attingo dal mio vissuto, non sempre facile, che mi ha insegnato molto. Sono tutt’ora convinta che la sofferenza arrivi per insegnare qualcosa, e posso dire che ho passato momenti molto dolorosi fin da piccola, che in me si sono resi manifesti, come malattia, quando i miei figli erano adolescenti. Per me e per loro è stata una grande opportunità dalla quale abbiamo imparato a dare importanza all’essenziale e maggiore considerazione ai veri valori. Sono stata seguita per anni da una bravissima psicologa, con lei ho cercato di capire la radice del mio dolore. Poi mi sono avvicinata alla meditazione che è la medicina dell’anima e al mondo delle cure alternative, tutto questo è stato determinate per comprendere e migliorare il mio modo di vivere. Ne ho fatto la mia ragione di vita e dopo anni di studi, la mia professione. Conoscere e seguire le persone che come me erano chiuse nel buio del dolore, riuscire a rivedere la luce, è per me una fonte dove attingere le energie positive, che poi cerco di trasmettere con le poesie.

– Conoscendoti da anni ho avuto modo di apprezzare anche l’altra tua sfaccettatura artistica e i tuoi dipinti rispecchiano i contenuti dei tuoi versi ma so che utilizzi una tecnica particolare. Ce ne vuoi parlare?
È una tecnica antica, dal nome Encaustic, aggiornata, pochi anni fa, in Inghilterra; si usano colori a cera che vengono scaldati con un piccolo apparecchio simile ad un ferro da stiro, con vari colori e con diversi passaggi su una carta apposita. Viene chiamata: “Pittura dell’anima!”
Per me dipingere è una forma di meditazione, scelgo i colori a seconda dello stato d’animo e mi lascio guidare da ciò che sento in quel momento. Mi ritengo e sono una dilettante, che si esprime anche attraverso i colori.

– Poesia e pittura combinazioni alchemiche. Tanta luce anche nelle opere pittoriche che sembrano trasmettere un messaggio universale. Mi sbaglio?
Non ti sbagli. Ogni volta che scrivo o dipingo, mi sento in connessione con le forze celesti, e mi lascio guidare da quella voce senza voce che guida la mia mano. Non lo so spiegare in altro modo, so solo che è stato così fin da piccola, ma purtroppo da bambina nessuno mi capiva, ed io ne ho sofferto molto. Ora a volte mi meraviglio quando, persone come te, mi comprendono, e captano il messaggio universale che c’è in ciò che scrivo o dipingo.

– E il Reiki? Possiamo anche dirlo che ho avuto esperienza diretta dei suoi effetti benefici grazie a te e a distanza. Come ti sei avvicinata a questa disciplina? In cosa consiste esattamente?
Mi sono avvicinata quando dopo un lungo periodo di ospedalizzazione e dopo aver provato molte terapie, anche il mio medico si sentiva impotente. In quegli anni, per la “fibromialgia” non c’erano molte cure. Sono convinta, che la vita nella sua saggezza, ci fa incontrare le persone giuste al momento giusto. Proprio in quel periodo, quando ero come in un vicolo cieco, un mio caro amico mi parlò del Reiki, che non conoscevo, mi invitò a partecipare ad un seminario di tre giorni ed è stato una rivelazione. Ho imparato ad usare l’energia del Reiki, prima di tutto per me stessa e poi anche per gli altri. In lunghi sette anni di seminari, molto intensi e impegnativi, sono diventata “Master Reiki”, ho poi insegnato in una scuola a molti allievi che hanno avuto un beneficio sia per se stessi che per i famigliari. Ti ringrazio per questa tua testimonianza e ti sono grata per aver avuto fiducia, e sono felice del risultato.

– Sai Estela io non chiudo mai porte, le lascio aperte e aspetto di poterci guardare dentro. Nessuno è detentore di verità assolute e non potrei mai ergermi a giudice; devo conoscere, imparare, sperimentare prima di poter esprimere un giudizio che, in quanto tale, va considerato sempre personale. Abbiamo avuto un paio di esperienze a distanza in cui, non posso che ammetterlo, il tuo supporto, in momenti fortemente negativi, mi è giunto “forte e chiaro.” Sai che esiste tanto scetticismo riguardo queste “filosofie” di vita”.
Lo so e mi dispiace, purtroppo è un mondo dove c’è di tutto. Ho scelto di studiare a fondo varie discipline per lunghi anni prima di insegnare. Capisco lo scetticismo, credo dovuto a tanti che si improvvisano guaritori, mentre sono solo imbroglioni. Questo danneggia anche chi lavora con serietà e impegno. Ho insegnato tanti anni nel settore Benessere in una scuola per adulti con grande soddisfazione da parte degli allievi ma il mio obbiettivo è fare in modo che queste tecniche possano aiutare a stare meglio gli amici e in famiglia.

– Oggi sei una donna matura, un’artista e una madre. Hai dovuto lasciare qualcosa per strada? Se potessi tornare indietro?
Essere madre è il dono più bello che la vita mi abbia dato, ed ora sono anche una nonna felice. Ho vissuto, come descritto prima, anni di difficoltà, ma poi ho ripreso a scrivere e ho iniziato a dipingere, la vita mi ha fatto incontrare persone che hanno creduto in me, e che mi hanno incoraggiato a continuare su questa strada. L’unico e più grande rammarico è stata l’impossibilità di intraprendere gli studi superiori. Ho dovuto per forza maggiore iniziare a lavorare a quindici anni, ho poi cercato di recuperare a modo mio, leggendo molto, scegliendo autori importanti, ma quella parte mi mancherà sempre. Se potessi tornare indietro? Non so rispondere.

– Hai partecipato a varie collettive con le tue opere, molte delle quali a Pesaro, all’Alexander Palace Museum Hotel del nostro caro amico in comune Nani o meglio, il conte Alessandro Marcucci Pinoli di Valfesina e hai al tuo attivo varie pubblicazioni di poesia tra cui, l’ultimo, “Nei sospiri del tempo”, Oceano Edizioni nel 2019.
Ringrazio dal profondo del cuore Alessandro Nani per l’opportunità di esporre i miei dipinti e di presentare il mio libro nella sua stupenda “Galleria degli Specchi.”
E ringrazio di cuore te, Maria Teresa e Massimo Massa di Oceano Edizioni per la grande professionalità e disponibilità !

– I progetti futuri?
Sto per pubblicare un nuovo libro, già in lavorazione presso Oceano Edizioni. È il racconto della mia vita, trascritto come fosse una favola e ho iniziato a scrivere le prime pagine di un altro libro in cui sarà l’anima a parlare; un progetto forse troppo ambizioso. Chissà!

– Se vuoi, ma solo se vuoi: il tuo rapporto con Oceano Edizioni; autore- casa editrice.
Oceano Edizioni mi ha accolto attraverso te, carissima Maria Teresa, e Massimo con grande diponibilità e sostegno. Il mio libro è un vero “gioiello” grazie alla vostra professionalità. Per questo a voi va tutta la mia gratitudine.

– In questo momento stiamo attraversando un periodo difficile con un’emergenza sanitaria che ci ha confusi e frastornati. Come la stai vivendo? Che tracce credi lascerà nelle coscienze quando, e si spera al più presto, sarà tutto superato?
Come mamma la vivo con grande preoccupazione, come ho scritto nella risposta precedente. In generale la vivo come una opportunità per il mondo intero di un possibile ridimensionamento a più livelli. Questa situazione mette in evidenza i vari atteggiamenti, dove in alcuni prevale l’egoismo e l’ignoranza, mentre per altri il senso civico e la solidarietà. Purtroppo ci sono ancora troppe persone superficiali e insensibili. Credo che lascerà una traccia dolorosa per molto tempo. E saranno solo le anime elette, cioè le persone più consapevoli, che ne potranno trarre un insegnamento per migliorare se stesse. Ogni persona è responsabile di ciò che succede anche a livello mondiale, questo momento resterà scritto nella memoria per anni e anni. Credo che sia questo l’insegnamento che il cielo sta trasmettendo a tutti noi.

– Vuoi lasciare un tuo saluto agli amici e ai lettori?
Prima di tutto un grande grazie per questa intervista, e per la tua sincera amicizia che ricambio con affetto sincero. E lascio per tutti noi questi due messaggi:

Le mani non dovrebbero
mai dimenticare
come si accarezza
il mondo!

La consapevolezza è l’unica via
per ritrovare la parte più profonda
del tuo essere di luce !


NB: L’intervista mi è stata rilasciata circa dieci giorni fa e vorrei ora aggiungere che il figlio di Estela è guarito, sta bene ed è ritornato alla vita normale. Così come ci auguriamo di vero cuore per coloro che in questo periodo potrebbero entrare in contatto con il virus.

Posted

09 Apr 2020

Interviste: Non solo autore (Oceano Edizioni)


Maria Teresa Infante La Marca



Foto di Estela Soami





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