Incorniciamo uno scenario con le ali di un pensiero, poi animiamone la luce per vestirne i colori, infine, abbandoniamoci all'emozione che ci ha accompagnato in questa costruzione creativa e, inaspettatamente, troveremo la chiave dell'amore sull'arte.
Con questa mia personale esternazione, tuttavia incoraggiante, presento un artista che con i suoi acquerelli e con i suoi colori ad olio, ha decantato su tela, numerosi scenari abruzzesi, ammantandoli di luminose armonie contemplative.
Lui è l'aquilano, nato in Argentina, Juan Alfredo Parisse e la sua arte ha spiccato il volo in età adulta, poiché si è accorto di avere questa predilezione per la pittura soltanto dopo un'attenta osservazione “illuminante” di un fiore che creava dei contrasti meravigliosi tra il verde delle montagne.
ROCCA CALASCIO
Mediante la sua arte evocativa, Parisse è manifesto di una realtà sorprendente, come il dipinto di Rocca Calascio, eseguito ad acquerello, che beneficia di interessanti mescolanze tra le tinte fredde e calde, inducendoci all'attenzione di un'armoniosa luce compenetrante nel biancore della neve e che vi è intessuta da una paesaggistica serale. I vicoli, come in un labirinto incantato, creano un'atmosfera misteriosa, mentre sullo sfondo il castello di Rocca Calascio prende la scena, rappresentandone le regnanti emozioni di una favola.
PAPAVERI AL TRAMONTO
Papaveri al tramonto è invece un acquerello molto suggestivo che riflette la luce con la leggerezza delle tinte circostanti e, persuase dal sole, elaborano un filtro dorato irradiante sui papaveri che circoscrivono uno stato di benessere rigenerante, sia per la terra che li ospita, sia per chi li osserva. L'autore, con dei tocchi velati e misurati nell'equilibrio armonico, è riuscito quindi, ad intensificarne degli effetti particolari imprimendo, nella rosea immagine, delle intessiture espansive che variano dal lilla alle tinte più violacee.
Tuttavia, in tal contesto, l'Abruzzo ha condotto un compito importante sull'ispirazione dell'artista, poiché l'arte non è soltanto una riproduzione ottica, ma è soprattutto la rappresentazione del sentimento che c'è dentro di essa e che, certamente, affiora con forza espressiva nei panorami omaggiati da Juan Alfredo Parisse.
LA BASILICA DI COLLEMAGGIO
Pertanto, se la natura è una grande complice delle atmosfere, quando vicino ad essa erge una struttura architettonica di forte impulso visivo, come fosse un richiamo dall'universo, si tingono di umanità anche gli orizzonti invocandone la bellezza di un connubio perfetto e portandoci alla riflessione dell'amore culturale. Ebbene, attraverso il quadro La basilica di Collemaggio dipinto ad acquerello, possiamo godere del benessere vegetativo che, come fosse un tendaggio teatrale, apre un varco alla basilica, mostrandola nella sua straordinaria elaborazione descrittiva e lasciandoci nella libera espressione del nostro equilibrio spirituale.
Inoltre, i dettagli accuratamente riprodotti, evocano alla memoria un impatto particolarmente fotografico, ma al contempo più incisivo nella gentilezza delle tinte, trasformando bensì, quella realtà d'Abruzzo cara all'artista, in un incanto profuso dal suo ricercato paradiso terrestre.