Sulle ali di un tramonto vi è il saluto della luce, angelico il sole nel suo fascino esplosivo che, come cavaliere del mondo, s’inchina alla nostra attenzione. Magica scena... racchiusa nell’arte dell’infinito creare. Con questo sipario emozionale, esaltiamo la meritevole pittura di Caspar David Friedrich, pittore tedesco nato nel 1774 a Greifswald e deceduto nel 1840 a Dresda.
Egli fu un attento conoscitore dei paesaggi e dei loro relativi effetti di luce, rivelandosi tra i maggiori esponenti del Romanticismo tedesco.
DONNA AL TRAMONTO DEL SOLE
Donna al tramonto del sole è un dipinto ad olio su tela di 22 x 30 cm realizzato nel 1818 ed esposto al Museum Folkwang ad Essen. La donna, seppur ritratta di spalle, mostra il suo valido stupore per la posizione assunta dalle braccia. Infatti, mediante la sua inconscia comunicazione posturale, le braccia si abbandonano completamente alla bellezza del tramonto quasi a volerglielo comunicare in senso di arrendevolezza nella rigenerazione della sua anima. Lo scenario Celeste, scaldato dai toni aranciati, infonde uno stato distensivo irradiando del buon tepore energetico su tutta la natura sottostante, profumata di terra e di ossigenante libertà.
La donna, posta centrale su una stradina battuta per arginare il ricco campo di fogliame, promuove l’orizzonte con eleganza, inducendoci a pensieri districanti. La sua lunga e morbida veste in contrasto con i suoi capelli raccolti con compostezza, ne ricamano l’immagine di quei tempi passati, avvolti dal piacere del lento scorrere delle giornate e che, ad oggi, ci lasciano sognare una realtà molto affievolita dalle nostre frenetiche abitudini.
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IL MARE DI GHIACCIO
Spostandoci su un altro capolavoro autografo, Il mare di ghiaccio datato 1823-1824 ed esposto al museo Kunsthalle di Amburgo, ci dirotteremo su altre dimensioni emotive ben distaccate dai sentimenti positivi. L’olio su tela dalla dimensione di 1,27 m x 97 cm, conosciuto anche con il nome di “Il naufragio della speranza”, ritrae una catastrofe intersecata su un mare ghiacciato, mettendo in risalto una miriade di pezzi di ghiaccio sovrapposti da un forte impatto e dando figurativamente l’idea delle montagne. Poiché l’accumulo di quei massi, sottolineano le barriere della vita come fossero alture, effondendo del dolore straziante nel dover lasciar spegnere ogni speranza. Si tratta dunque di una forte testimonianza morale che può essere introdotta in diverse circostanze della nostra esistenza e che ci invita alla riflessione profonda delle multiformi realtà emotive sensibilizzandoci, benanche, su delle tematiche decisamente importanti. Tuttavia ricordando che l’arte è vita e verità e che nel dolore vi è il senso profondo della propria forza, come apprendisti del bene e del male ne interpretiamo un equilibrio intermediario al fine di annunciare il dolore come fosse un “benefattore” sulla nostra maturità coscienziale.
Friedrich, grande rappresentante del paesaggio simbolico, con una pregevole produzione artistica alle spalle ne riportò su ogni opera delle stesure pittoriche ben misurate e mai approssimative, lasciandoci immedesimare perfettamente nelle sue stesse visioni, sia in contesti sognanti che in situazioni tormentate, riportandoci infine alle sue famose e descrittive parole: “Il sentimento dell’artista è la sua legge” e, proprio da quella “legge” a cui fa riferimento, possiamo accrescerne la nostra esperienza produttiva fino a mostrarne con totale chiarezza le ruvidità e le stesure limpide di ogni emozione che vi sono riflesse nel mondo.