Giovanni Bellini, conosciuto anche come “il Giambellino”, è stato un pittore veneto tra i più celebri del Rinascimento. Nato intorno al 1430 a Venezia e deceduto nella sua città di origine nel 1516, ha dimostrato l’amore per la sua patria senza mai tradirla e facendone, benanche, un punto di forza sullo sviluppo delle sue opere pittoriche.
MADONNA COL BAMBINO
L’immagine armoniosa della Madonna Morelli, Madonna di Alzano, Madonna della Pera o più sempli-cemente titolata Madonna col Bambino datata 1485-1490 e sita all’Accademia Carrara di Bergamo, ci ammanta di gentilezza emozionale. Il pittore infatti, con tocco flautato, sognante, descrittivo e rilassante, ha voluto animare la sua tavola pittorica con meravigliosa grazia evangelica. La Madonna, che tiene in braccio il suo Bambino con amore, ci trasmette l’affettuoso rapporto familiare che dovrebbe diffondersi sull’intera umanità.
Portate l’amore, la pace e l’allegria in seno alla famiglia. L’amore comincia nel focolare. I gesti d’amore sono gesti di pace.
Queste meravigliose parole tratte dalla nobile umiltà di Maria Teresa di Calcutta, si possono accostare perfettamente a questo dipinto che, tuttavia, invoca il significativo senso della vita. L’opera, dipinta ad olio, incentra con predominanza scenica la tinta blu lapislazzuli del manto della santa, lasciando affiorare un piacevole contrasto di colore rispetto al misurato sfondo paesaggistico che vi è prodotto. Il suo viso, roseo e delicato come un bocciolo di rosa che si schiude alla luce solare, lascia filtrare la sua radiosa e distensiva protezione. Il figlio, dipinto nudo e con esemplare morbidezza, la osserva estasiato dimostrando totale fiducia verso la Donna che gli ha donato la vita. Inoltre, sul davanzale, una succosa pera potrebbe riportarci all’idea del nutrimento coscienziale, poiché nelle virtù di ogni seme vi è “il frutto” del nostro spirito che ramifica nella società del domani.
MADONNA LOCHIS
Altra pregevole opera del Bellini è la Madonna Lochis , elaborata nel 1470-1475 e custodita anch’essa all’Accademia Carrara di Bergamo. La santa, dipinta a tempera su tavola, estroietta tristezza trasmettendola involontariamente al suo Bambino. Infatti osservando il Piccolo, dagli occhi rivolti all’insù, possiamo notare una particolare espressione di stupore e, con una posa un po’ irrequieta, ne catturiamo il suo visibile stato di preoccupazione verso la sua amata mamma. Ma sebbene anche lo sfondo cupo evochi del malumore, lascia evidenziare le loro lucenti aureole.
Altra pregevole opera del Bellini è la Madonna Lochis , elaborata nel 1470-1475 e custodita anch’essa all’Accademia Carrara di Bergamo. La santa, dipinta a tempera su tavola, estroietta tristezza trasmettendola involontariamente al suo Bambino. Infatti osservando il Piccolo, dagli occhi rivolti all’insù, possiamo notare una particolare espressione di stupore e, con una posa un po’ irrequieta, ne catturiamo il suo visibile stato di preoccupazione verso la sua amata mamma. Ma sebbene anche lo sfondo cupo evochi del malumore, lascia evidenziare le loro lucenti aureole.
Le due figure infatti, pur palesando il loro stato d’animo decisamente negativo, non lasciano spegnere la luce della loro anima e, proprio come vi fossero dei riflettori puntati sui loro corpi, lo stato ombrato non viene effuso con preminenza sulla loro pelle e sulle loro vesti. La Madonna dal manto blu, ha infatti degli effetti dorati sulle pieghe dell’abito dovute proprio da un’intensa luce e anche sulla maglia del Bambin Gesù viene evidenziata una fonte luminosa che lo colpisce. In ultimo, attenzionando il davanzale marmoreo dove vi è appoggiato il Piccolo, possiamo ammirarne con definizione tutta la lucentezza della pietra posta su un supporto di legno, traducendola creativamente con questa analisi di Friedrich Nietzsche:
Ci saranno sempre pietre sulla strada davanti a noi. Saranno ostacoli o trampolini di lancio; tutto dipende da come le usiamo.