Quando uno stato di stress avanza l’arte può conso-larci dai nostri mali portandoli lontano dalla nostra dimensione attuale e offrendoci dei momenti pacifici. Queste dolcezze, che sgomberano i pensieri stres-santi, estroiettano luce sul faro della speranza donan-do, ad un’anima fioca, una nuova energia. Da qui presentiamo l’arte di un pittore che, con i suoi lavori armoniosi, può indurci ad uno stato benevolo.
William-Adolphe Bouguereau, nato il 30 novembre del 1825 a Rochelle e morto nel suo paese di origine il 19 agosto del 1905, fu un pittore e docente di grande rilievo. Manifestando la sua considerevole padronanza verso l’arte fin da tenera età, ricevette la sua formazione artistica in una delle scuole più importanti di quei tempi, ossia l’École des Beaux-Arts di Parigi. Susseguentemente divenne uno dei docenti più stimati e insegnò anche all’Académie Julian, una scuola di pittura e scultura. Il suo talento fu tuttavia riconosciuto con numerosi premi e approvazioni come il Prix de Rome e la Legion d’onore.
I sussurri dell’amore
Il quadro I sussurri dell’amore elaborato dallo stesso con lodevole scrupolosità, porta in risalto un momento melodioso di quiete, dove l’oniricità si diffonde d’amore travolgendoci all’abbandono dei sensi turbolenti ed esausti per farci rifiorire in una dimensione leggiadra come la primavera e i suoi canti naturali.
In visione troviamo una giovane donna e Cupido immersi nel verde della natura. La fanciulla, aggraziata con un abito bianco, è seduta su un grande masso di pietra, appoggiata comodamente col braccio destro su un’elegante anfora. Cupido, alle sue spalle, la guarda giocosamente poggiandole delicatamente una mano sulla sua capigliatura raccolta e richiamando la sua attenzione con l’indice dell’altra mano che la tocca con fare gentile. L’artista nel caratterizzare l’opera profuse una luce sognante imprimendo di eleganza e amore ogni pennellata attenta e perfezionistica, al fine di curarne gradevolmente le medesime parti con ricchezza espositiva. La pregevole opera di 157 x 92 cm fu elaborata ad olio su tela nel 1889 e ad oggi è conservata presso il New Orleans Museum of Art dopo essere stata donata da Mr. e Mrs. Chapman H. Hyams.
La giovane pastorella
Spostandoci sulla tematica pastorale, attenzionata in diverse opere da Bouguereau, troviamo un olio su tela di 157 x 72 cm del 1885 titolato La giovane pastorella.
Conservato al San Diego Museum of Art, accentra a sé un richiamo malinconico. La fanciulla, rivolta con il viso verso l’osservatore che ammira il quadro, mostra un fare pensieroso e al contempo disinvolto, con un linguaggio posturale morbido e spontaneo e, altresì, nostalgico verso dei ricordi che conserva nel suo intimo. Sul ciglio della strada e ai piedi di un vasto terreno vegetativo lascia brucare i suoi animali. Sembra quasi che lì il tempo si sia ripreso la sua forza dello scorrere lento, lasciando andare le nubi a ricamo del cielo, come fosse una tessitura pregiata molto soffice e quasi impercettibile dalla delicatezza compositiva. I colori pastello, dai verdi prati ai marroncini della terra, bilanciano la produzione pittorica con variegata compostezza. Nulla vi è in contrasto, persino gli abiti della ragazza si conformano ai toni pacati dell’orientamento paesaggistico. Inoltre, osservando le sue mani, poste dietro la schiena e impegnate da un ramoscello, comprendiamo l’importanza che la natura le trasmette, misurandone quasi il suo “ossigeno” ossia il suo fedele ambiente per i campi. Tuttavia anche i suoi piedi scalzi ci comunicano delle grandi risorse, poiché nella loro nudità li vediamo protetti di perseveranza e affrontando le giornate con il fare della determinazione, portano grinta all’attività pastorale sostenendola abitualmente.
Si tratta di un’immagine ricca di significato che si accosta ad un pensiero meritevole di Ella Wheeler Wicox, Non esiste circostanza, né destino, né fato che possa ostacolare la ferma risolutezza di un animo determinato. E, con questo sano principio che, in un certo qual modo annulla gli ostacoli per giungere sulla strada della buona volontà, possiamo ritrovarci nel contesto morale dell’opera forgiandone di consapevolezza il nostro avvenire.