Claude Monet, l’impressionista depositario della bellezza

Pensieri… che scivolano tra i colori e si mescolano nella sostanza delle forme. Siamo noi, nel tracciato delle nostre sensorialità, in un viaggio di percezioni che ritornano sempre al nostro nucleo produttivo, ossia alla nostra identità emotiva. Ed è proprio dall’emotività umana che affiorano le opere più belle, incentrandone l’importanza dell’arte storica e che, ad oggi, si rivelano dal carattere eterno. Claude-Oscar Monet fu un grande pittore impressionista francese, nato a Parigi nel 1840 e morto a Giverny nel 1926, lasciò ai posteri un patrimonio artistico di grandiosa entità emotiva. I suoi dipinti infatti racchiudono come “scrigni preziosi” delle forti sensazioni autografe che, suggellate dall’estro produttivo, arricchiscono di significato la poetica stesura pittorica.







LA PASSEGGIATA
L’olio su tela “La passeggiata”, risalente al 1875 e conservato nella National Gallery di Washington, ritrae sua moglie Camille e il figlio Jean su di una collina ad Argenteuil. Nella romantica scena, il soffice orientamento cromatico ci lascia immergere in una sorta di note musicali, quasi come vi fosse un arpista ad inserirne la più melodiosa composizione rappresentativa sulla dolcezza familiare. La donna, dal vaporoso abito d’epoca, si espone tra i venti di una calda stagione, ondeggianti tra le sue vesti. Un grazioso ombrellino verde, che tiene stretto a sè, la ripara dal sole così come benanche il cappellino che indossa mentre, curiosa, ma al contempo con un'espressione inspiegabilmente malinconica, mostra il suo viso a favore del pittore che la sta immortalando con delle decise e veloci pennellate. Il figlioletto, ben riparato da un ampio cappello e figurato a sinistra della tela, pur passeggiando a due passi più indietro rispetto a sua madre, infonde un fortissimo legame di congiunzione con la stessa. È dunque una scena semplicissima, che imbastisce la consuetudine delle loro vite e che, d’altro canto, estroietta questa forma di pensiero: La semplicità è la suprema sofisticazione (Cit. Leonardo Da Vinci); attirando quindi l’efficacia della naturalezza con l’annessa voglia di perdercisi dentro. Inoltre, ricamandone altresì la bellezza del paesaggio, articolato da una rigogliosa vegetazione spontanea e da un cielo operoso di nubi, possiamo analizzarne nelle minuzie delle sane osservazioni realistiche di cui, l’autore, non ne ha risparmiato l’attenzione creativa.
Tuttavia Monet fu un grande appassionato di paesaggistiche naturali e nella serie delle Ninfee, date dalla sua produzione, emergono circa duecentocinquanta dipinti che valorizzano il fascino acquatico.

.
NINFEE
Il dipinto ad olio su tela “Ninfee” del 1916 e custodito al Museo Nazionale di Arte Occidentale a Tokyo, sublima la quiete delle acque che accolgono una sorta di giardino fiorito. Infatti, osservando l’opera in visione, noteremo dei generosi sprazzi di ninfee che, tra l’azzurro del lago, effondono un delicato richiamo al paradiso. Inoltre, una particolarità di esecuzione relativa a tutte le opere di Monet vi è nella colorazione variopinta e al contempo ben armonica dei contrasti poiché definisce, in tal senso, un concetto di stesura misurata e distensiva verso la conduzione policromatica. Di spicco nel quadro troviamo, inoltre, il verde della vegetazione. Essa è rappresentata da un interessante movimento tecnico “danzante” in verticale, quasi come a voler sprigionare l’idea delle fiamme che, giocose, compensano la calma delle acque, al fine di donare loro, la magia di un lago certamente depositario della bellezza.

Posted

17 Jul 2023

Esplorando l'arte


Alessia Pignatelli



Foto dal web





Programmi in tv oggi
guarda tutti i programmi tv suprogrammi-tv.eu
Ascolta la radio
Rassegna stampa