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La sua arte sprigiona un forte impulso creativo; gioca con le tonalità contrastanti, avventurandosi nella pittura con sovrana stravaganza per donare ad ogni dipinto un profilo unico e originale

Nell’arte i cromatismi rappresentano la voce dell’emozione, descrivono la nostra spiritualità sotto forma di visione e concretizzano l’invisibile.
Possiamo definire un quadro con una mescolanza di tonalità affini tra di loro “equilibrato” e, al contrario, possiamo definire un’opera dai colori avversi “contrapposta” in uno stato di disaccordo croma-tico che ha il fine di donare un carattere più deciso, divergente, ma al contempo conciliabile all’opera stessa.

Via Regina Margherita (Vitulazio)
É un acrilico su tela. Si tratta naturalmente di uno scorcio rivisitato dai colori appariscenti, dove ogni facciata del pittoresco paesaggio è suddiviso da linee nere decise che separano i soggetti con un profilo tecnico, al fine di evidenziarli maggiormente, proponendo all’interno di essi delle tonalità sfumate da luci e venature.
Si tratta di una realtà inverosimile, ma al contempo tangibile nelle sue forme. Ed è proprio questa la forza delle opere di Robert Di Lillo, ovvero testimoniare la realtà stravolgendola con la sua meravigliosa fantasia.
I colori sono dunque una parte narrante fondamentale dei suoi dipinti, poiché attraverso di essi riusciamo subito ad intenderne quegli stati emozionali che precedono il soggetto raffigurato.
Fabrizio Caramagna, conosciuto anche come “ricercatore di meraviglie”, è uno degli scrittori italiani ed autori contemporanei di aforismi più citati al mondo. Le sue considerazioni partono sempre da un presupposto emotivo e ritroviamo nelle sue parole, quella verità quotidiana conducibile anche ad un’opera d’arte:
In un quadro un colore costruisce ponti, scale e passaggi segreti per congiungersi con un altro colore.
Noi vediamo solo il disegno finale e non immaginiamo la fatica di questo cercarsi.
Un “cercarsi” dentro noi stessi, in un viaggio talvolta inconsapevole che solo nei tratti della nostra natura ritroviamo, semplicemente noi, in continua esplorazione verso la vita, verso le nostre passioni, verso la nostra percezione dell’emozione e ver-so ciò che ci circonda.
Ebbene, in queste verità ritroviamo i dipinti “concettuali” di Robert Di Lillo, che sprigionano ancor prima del soggetto ritratto, l’amore per i policromatismi, infondendo un forte stato energico e sopraggiungendo in una dimensione di singolare autenticità e di impulso estetico.
Continuando la ricerca nella bellezza, vi troviamo un’altra opera dell’artista che affiora su tela con maestosa generosità policromatica.

Palazzo Dario (Venezia)
Essa si presenta con un’impronta stravagante dal ricercato assaggio fanciullesco.
Osserviamo le nuvole rosa, esse figurano con delle sembianze appartenenti all’infanzia e la luna così ben definita e accesa tra le venature del cielo più scure, ci fa pensare alla fantasia di un racconto fatato, fra immagini invero-simili... di quelle che ritroviamo nei libri fiabeschi e che, luminescenti di sagge verità, sono portatrici di va-lidi insegnamenti. Dalla luna che risplende con maestosa bellezza alle allegre nubi del-la giovinezza e della libertà espressiva.
Questa visione così giocosa e gaia, si protrae su tutto il di-pinto degno e festoso di scenografia. I palazzi colorati e poi le simboliche gondole, quest’ultime, danno quasi l’impressione di navigare nel sorriso per la loro forma tipi-ca oltre che per le colorazioni variopinte.
Soffermandoci invece sulle acque del Canal Grande, de-lineate da linee orizzontali, avremmo l’impressione di una simulazione della tranquillità, di una paesaggistica rilassante ma che al contempo sottolinea la vitalità territoriale con quei magici riflessi dalle tinte variegate, incentrando bensì, la bellezza culturale e trasformando Vene-zia in un luogo di pregio dal fascino esclusivo.