Laura Pennesi nata negli anni sessanta, è un’artista poliedrica di Camerino in provincia di Macerata e attraverso le sue svariate forme artistiche ha acquisito una straordinaria manualità.
Incentrandoci sui suoi dipinti, troviamo delle emozioni animate con della pasta affresco, con degli acrilici e colori a vetro su tela, impreziositi da eleganti applicazioni in foglia oro.
Di seguito, nella presentazione di alcuni suoi quadri, ci immergeremo nel panorama della sua sensibilità, riflettendoci nelle sue pennellate, come fossero giochi di luce sulle nostre emozioni.
L'ANIMA LIBERA
L’opera L’anima libera rappresenta la magia del tempo allo stato puro, dove tutto è tacito, ma dove al contempo ogni angolo è raccontato da delle brillanti tinte. E nella visione surreale dell’immagine, mi soffermerei sulla parola ‘silente’. Poiché posando nella quiete il pensiero della purezza, l’ascolto persuasivo dei colori fluenti, respirano di infinito. Docilmente oltrepassiamo l’aria che attorno ci incontra, soffermandoci sul ciglio delle gentili pennellate che ne curano un orizzonte libero. Siamo anime dentro un dipinto e siamo dipinti che fluttuano nelle anime, alla ricerca del respiro perfetto, del chakra che equilibra il nostro io, siamo l’essenza del luogo che descriviamo, del lago, del fiume o di ogni altra sorgente dove sgorgano le nostre limpide verità e dove la purezza emerge nello spirito delle ninfee. Colori d’acqua cristallini scendono a pioggia dal divino cielo che oltrepassa le nubi e che ricalca i colori sul pianeta delle nostre virtù, per assaporarne l’autenticità dei nostri valori fino a colmarne l’innocenza che purifica ogni nebbia.
È un dipinto dato dal sentimento del benessere che nella sua tecnica figurata-astratta ne amplifica la percezione di due mondi separati, poiché in alto affiorano pennellate astratte che incredibilmente si sposano con la scena figurata in basso, creando un meraviglioso connubio in cui la realtà è vista da dentro la propria visione fantasiosa, dove con lo slancio di una inventiva-razionale, non c’è limite all’immaginazione.
COLORI
Colori è il secondo dipinto attenzionato, esso è in connessione con l’angelica natura polisensoriale, estroversa alle nudità atmosferiche, dove il cielo penetra sulla delicatezza floreale e ne invade lo spazio vegetativo come ad amalgamarsi ad esso in un’unica stratificazione. La composizione rappresentata in un vaso giallo, ne richiama i colori della terra baciata dal sole, i fiori di campo ne incentrano il messaggio e quel cielo caro all’artista ne sussurra la forza della nostra vita terrena. Ebbene, su questa mia personale analisi pittorica, possiamo scorgere che un dipinto non è solo un quadro, non è solo l’estetica che promuove l’immagine, ma è la spiritualità che si correla al suo interno fino a raggiungere le nostre singolari sensazioni che ci estroiettano nella visione totalizzante racchiusa dal racconto espressivo.
AMELIE
Nell’opera Amelie la materia nebulosa ci prepara alla definizione di accoglienza e mistero al tempo stesso, dove la giovane fanciulla ne romantica la musicalità, evidenziando la sua attenzione su dei piccoli fiori che, con la delicatezza di una mano dall’umiltà nobile, ne cinge una piccola creatura fiorita e ne veste il suo capo della stessa immagine. Seppur l’incedere dei pluricolori in questo particolare dipinto è molto timido e la predominanza seppiata incentra l’aspetto complessivo, raggiungiamo in ogni qual modo le prospettiche emozioni delle variopinte sfumature che riscaldano l’opera, presentandoci un invito alla semplicità e alla bellezza suggestionale.
VINO E POESIA
In ultimo, intingiamo la nostra immaginazione creativa con il festoso dipinto Vino e poesia dove l’energica pittura cattura la scena di esultanza, capace di suggerirci una celebrazione importante, un festeggiamento sul buonumore dato dalla poesia di colori frizzanti e simulandone simultaneamente le ondeggiate maree del vino esercitate dal movimento di un ballo che lasciano scuotere il bicchiere della libera espressione di felicità. Nella tecnica pittorica l’artista invade la tela con delle pennellate folcloristiche, radicate dalla convinzione di un momento da immortalare nella ricorrenza del sempre. Poiché la vita è un dono e il nostro dono alla vita è onorarla con l’immagine della gratitudine, annunciandone attraverso il dipinto la realizzazione figurata dell’esistenza che seppur composta nell’ideologia superficiale da un semplice bicchiere racchiude il senso più profondo della vita sui passi della nostra riconoscenza.