La capacità di espressione figurata è un linguaggio di comunicazione essenziale e diretto. Visionando le opere della pittrice Bicky Spina ci lasciamo avvolgere dal calore del suo stile. Nata nel 1964 a San Martino Sannita in provincia di Benevento e trasferita dopo alcuni anni ad Alessandria, città adottiva dove tuttora risiede, è sempre stata affascinata dall’impressionismo, manifestando, sin da ragazza, una forte ascendenza per questa corrente artistica, poiché riproduceva con assoluta naturalezza le opere dei più grandi impressionisti. Solo più avanti, nel corso delle sue sperimentazioni, è riuscita a carpire la propria dimensione creativa, introducendo nei suoi elaborati delle opere prodotte dalla sua innata fantasia. I suoi dipinti sono realizzati ad olio su tela e solo nei volti utilizza gli acrilici. La vivacità dei colori e delle mescolanze equilibrate da un istinto sereno, infondono armonia nei soggetti ritratti.
LA QUIETE DELL'AIA
Nel dipinto La quiete dell’aia sinuose semplicità si riversano nei ricordi passati di un tempo che spinge lento lo scandire dei minuti per lasciarsi cullare dalla tranquillità panoramica. L’immagine proposta è un racconto di vita quotidiana, lontana da quella tormentata tecnologia chiamata “progresso”. Una donna, intenta nelle faccende giornaliere, si prende cura del bucato, mentre il profumo della campagna fa sprigionare quelle sostanze benefiche che fioriscono nell’animo umano. Il gallo e le galline passeggiano indisturbati circondati da una florida vegetazione che, variopinta di benessere, custodisce i valori della genuinità. Genuinità enfatizzata dalla pittrice con l’espressione artistica dei colori e dei tratti abilmente curati.
LA IL CIELO INFINITO
Un altro lavoro di affine accoglienza è titolato Il cielo infinito. È un dipinto distensivo dal potere meditazionale, dove il cielo assume un carattere acceso e fluttuante tra le nubi, denso e corposo, che sembra tramato da un filato pregiato, come fosse una coperta infinita che ripara il mondo e lo libera dalle costrizioni suggellate dalla terra. In primo piano, la panchina immersa nel verde prato fiorito ci fa pensare ad una sosta desiderata, dove l’immagine respira un fascino fanciullesco di preziosa entità. La bambina seduta, sorridente e con lo sguardo rivolto verso il basso, sembra essere travolta dalla sua fantasia, mentre le gambe a penzoloni danno l’idea del movimento, come fosse su di un’altalena, poiché l’altezza della panchina non le consente di posare i suoi piedi per terra. Più distante, ma sempre al suo fianco, una graziosa coniglietta di stoffa le fa compagnia e, posizionata con cura, ci fa identificare il sentimento della bimba, ovvero dell’amore incondizionato che nutre per il suo giocattolo prendendosene cura come se avesse un’anima. Ma forse, quel pupazzetto l’anima ce l’ha davvero, poiché resta di fedele compagnia nel viaggio della piccola.
LA OLTRE OGNI SGUARDO
In ultimo, ci lasciamo catturare da un quadro ritmico, grintoso e seducente oltre ogni sguardo. Ebbene, Oltre ogni sguardo è proprio il titolo dell’opera che accentra con radiosità la bellezza di essere donna. La straordinaria espressione stilistica dei capelli che padroneggiano energici nella scena, ci fanno pensare al bagliore dell’oro esposto al sole, donando un effetto riflettente tra i contrasti scuri. È un quadro in cui la luce predomina autorevolmente, fino a posarsi sulla spalla della figura illuminandola con un bianco stellare. Il volto, esposto solo parzialmente, è una conquista sulla valorizzazione dei colori come il verde – (espressività incantatrice dell’occhio) e il rosso – (ardito carattere della bocca). Il bilanciamento delle tonalità, con delle intrusioni intensificate dai colori più accesi, è quindi un principio applicato spesso dall’artista, al fine di mostrarci in primo piano la parte focalizzante, ovvero la chiave di lettura del dipinto.
Le sue opere hanno una lavorazione decisa nei tratti e dal tenero impulso emotivo dichiarandone tutto l’amore e l’essenzialità che, come ho esposto nella presentazione del primo quadro, racchiudono significativamente delle “sinuose semplicità”.