I quadri de “Lo Stato dell’Arte

Ai tempi della 60esima Biennale di Venezia” vantano un vero viaggio
emozionale

Nel cuore di un percorso emotivo l’arte esalta un concetto fondamentale, ossia il valore estetico intriso da una forte sostanza magnetica che, come il flusso di un fiume instancabile e cristallino, vi è sorgente dei nostri stati emozionali.
Il Dott. Prof. Giorgio Gregorio Grasso, critico e storico dell’arte, con il suo meritevole linguaggio cognitivo ha voluto promuovere le opere di centinaia di artisti viventi con la volontà di offrire loro una vetrina importante. Da qui ha ideato un catalogo, edito dall’Istituto Nazionale di Cultura, che racchiude delle opere d’arte di varie stesure stilistiche e con un’unica importante congiunzione fra tutte: il linguaggio delle emozioni.




Onorata di essere stata inserita nel pregevole progetto dove affiora anche la mia opera “Il germoglio della consapevolezza” ubicata al Museo delle Donne di Dubai, ho scelto di presentare i dipinti di due contemporanei inclusi nel prestigioso catalogo, lasciando alla vostra immaginazione tutte le altre meravigliose opere che vi sono inserite e che riescono ad esprimere dei valori concettuali legati simultaneamente alla meraviglia estetica.

“Dualis” di Patrizia Lo Feudo
L’olio su tela “Dualis” di Patrizia Lo Feudo datato 2024 con misura di 100 x 90 cm, è un capolavoro creativo di forte intensità caratteriale, eseguito nelle minuzie compositive ossigena l’osservatore di impulsi briosi e sognanti sulla visione di un volto in movimento. Nella dualità dell’elaborato troviamo il volto di una giovane donna suddiviso in due sezioni, una parte fisica ed un’altra metafisica. Allegoricamente, la visione ci trasporta in un viaggio interiore di un’anima che ha un mondo al suo interno e che lo estroietta dai suoi occhi pieni, malinconici, assorti e desiderosi di mete lontane. La metà del suo viso e la sua fronte, vengono attraversate da una paesaggistica naturale, mostrando della vegetazione e delle acque cristalline propagarsi nel suo Io e vestendone la sua pelle con una predominanza scenica che effonde l’essenza della sua identità.
Come a voler accrescere la sua forza nel valore di ciò che non è stato contaminato dalla società e dal desiderio di arrivarvi. In un panorama biologicamente puro s’innalza quindi il bisogno di puntare all’autentico, di offrire il rispetto ai beni che ci circondano cogliendone il senso dell’amore per la vita senza deviarne il suo naturale esprimersi. Inoltre, i colori sapientemente bilanciati nella variegatura artistica donano una rappresentazione decisa e accogliente, lasciandoci travolgere nelle rotondità di quel volto carnoso e passionale che incarna le emozioni più intense nella silenziosa comunicazione di un viaggio intrapersonale.


“Solitudine” di Roberta Petronio
Spostandoci sulla creatività di un’altra interessante artista, troviamo l’opera pittorica “Solitudine” di Roberta Petronio. L’olio su tela di 80 x 80 cm, eseguito nel 2022, ci ammanta con un’immagine piena e al contempo totalmente vuota. Nella sua produzione vediamo infatti una stanza di una casa abbandonata dal profumo antico e malinconico. Un’ambiente ricco di ricordi, ormai messi a tacere dallo scorrere del tempo con il suo rigenerarsi. “Mi piacerebbe scambiare tutti i miei domani per un solo ieri”.Questa famosa frase di una canzone di Kris Kristofferson può rapportarsi al panorama pittorico snocciolando quei pensieri nostalgici che riassumono i vuoti della vita. È dunque un ambiente che riflette le avversità interiori nell’inaccettabilità di un presente mutevole e sgretolatore. I colori, pastosi e ricchi di cromatismi marroni e bluette, impregnano
la tela di un carattere determinato, come se non ci fosse un domani che può rianimare la stanza di quel calore umano ormai disperso nella solitudine. Difatti, un punto focale da analizzare vi è circoscritto proprio nelle due sedie, di cui una la vediamo completamente rotta e l’altra, posizionata verso le finestre aperte e dimenticate, lascia soggiornare il senso dell’abbandono di quei giorni ove si è fermata la più amorevole esistenza.

Ebbene, sulla base di queste stupende visioni artistiche che sono unite in una raccolta pittorica variegata e di sana comprensione pubblica, è giusto concludere questa produzione con le significative parole del noto critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso il quale ha espresso quanto segue: L’arte non è altro che lo specchio della società nella quale vive e chi non accetta l’Arte Contemporanea non può amare, né comprendere la società in cui vive.

Posted

07 Nov 2024

Esplorando l'arte


Alessia Pignatelli



Foto dal web





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