Storia e cultura

Psicologia e logica dei popoli. Composizione del lessico tedesco: note di semantica

Cenni di semantica relativi alla morfologia, alla sintassi e al lessico della lingua tedesca, che pongono in evidenza le caratteristiche più profonde della personalità intrinseca del popolo germanico

Una caratteristica semanticamente molto connotativa del lessico tedesco, riscontrabile a tutto campo nella lingua e alla base della produzione dei neologismi tecnici e non tecnici, è la speciale articolazione dei concetti in termini composti ciascuno di più termini e relativi concetti. Tale peculiarità si inserisce in una visione il più possibile analitica del reale e nel contempo sintetica.

Supremo esempio di abilità militare

La battaglia di Canne, nel 216 a.C. ha fissato le linee delle tattiche belliche per duemila anni

La battaglia più studiata
Sono numerosi gli studiosi che, nel tempo, hanno scritto della battaglia di Canne – combattuta tra Romani e cartaginesi il 2 agosto 216 a. C., all’interno della II Guerra punica – e altrettanti sono coloro che continuano a occuparsene, a testimonianza dell’im-portanza dell’avvenimento che ancora oggi non manca di suscitare interesse e alimentare dispute.

Cristoforo Colombo

La nave scuola della Marina Italiana
ceduta all’URSS come risarcimento per i danni di guerra

La "COLOMBO" PRIMA DELLA "VESPUCCI"
Abbiamo detto della nave scuola Amerigo Vespucci, nello scorso numero di OceanoNews, definita “la nave più bella del mondo”. Lo è certamente per eleganza, design e creatività tutti italiani. Ma abbiamo anche anticipato di una nave “quasi” gemella, la Cristoforo Colombo, che pur godendo di pari elementi distintivi è andata incontro a una sorte ingiusta e dolorosa.
Come la Vespucci, anche la Colombo venne progettata dal generale del Genio navale Francesco Rotundi. Era l’anno 1925 allorché il ministro della Regia Marina, ammiraglio Giuseppe Sirianni, conferì l’incarico al generale Rotundi, all’epoca direttore dei Cantieri navali di Castellammare di Stabia.

Amerigo Vespucci, “la nave più bella del mondo”

Formidabile mix di creatività e tecnologia italiane

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AMBASCIATRICE DEL “MADE IN ITALY”
La definizione di “nave più bella del mondo” compendia alla perfezione la linea, lo stile, il design, l’eleganza, oltre che la funzionalità dell’imbarcazione più conosciuta e ammirata della Marina Militare italiana: l’Amerigo Vespucci.
Il riconoscimento le venne attribuito dall’equipaggio della portaerei statunitense USSS Independence che, avendola incrociata nel Mar Mediterraneo nell’ormai lontano 1962 e rimanendone affascinato, coniò in maniera istintiva e spontanea questo apprezzamento di cui la Vespucci ancora oggi si fregia.
A considerarne la vitalità operativa e il suo portamento agile ed elegante non si direbbe che la Vespucci abbia tagliato il traguardo dei novant’anni di vita nel 2021, essendo stata varata nel Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia il 22 febbraio 1931.

Progettata come nave scuola dal generale del Genio navale Francesco Rotundi, pugliese di Foggia, unitamente alla “quasi” gemella Cristoforo Colombo (varata nello stesso Cantiere il 4 aprile 1928), può vantare il record di essere l’unità più anziana tra quelle in servizio della Marina italiana. Un primato che non pesa affatto alla Vespucci che, sia pure con periodici ammodernamenti, continua a solcare i mari della terra assolvendo al duplice compito di addestramento degli allievi ufficiali dell’Accademia navale di Livorno e di ambasciatrice del “made in Italy”.

È stata a lungo (1946-1952) l’unica nave scuola a vela della Marina militare italiana fino all’entrata in servizio dell’Ebe, un brigantino-goletta costruito nel 1921 e rimasto in attività fino al 1958. Dal 1955 la Vespucci è stata affiancata da un altro veliero, il Palinuro, destinato all’addestramento dei marinai della Scuola sottufficiali di Taranto e degli allievi della Scuola Navale Militare “Francesco Morosini” di Venezia.
L’attuale motto della Vespucci, ufficializzato nel 1978, è Non chi comincia ma quel che persevera ed esprime la sua vocazione alla formazione e all’addestramento dei futuri ufficiali della Marina Militare. I precedenti motti sono stati: Per la Patria e per il Re, fino al 1946; quindi, Saldi nella furia dei venti e degli eventi.

Enzo Tortora. Il dramma di un innocente

Il dramma senza fine della giustizia tardiva. Ricorre quest'anno l’anniversario di una delle pagine più nere della giustizia italiana.

Sono cresciuta in un ambiente culturalmente molto elevato ed i miei cari, oltre a donarmi tanto amore, mi hanno insegnato il rispetto della legalità e della giustizia e l’importanza della cultura che – come diceva sempre il nonno ricordandomi la frase storica di Seneca: “sii servo del sapere se vuoi essere veramente libero” – è la fonte primaria della nostra libertà. Affascinata dai racconti del nonno, grande avvocato penalista e convinto antifascista, sognavo di diventare un giorno un giudice per difendere con tutte le mie forze i diritti di ogni individuo e per cer-care di fare trionfare sempre la giustizia basandomi esclusivamente su indizi univoci, precisi e concor-danti, idonei ad assurgere con assoluta certezza a dignità di prova inconfutabile.

Nell’ippodromo di Costantinopoli sedata nel sangue la “rivolta di Nika”

Anno 532 d.C.: dal connubio tra sport e politica la prima grande tragedia ultras

Gli ultras: da sempre non solo passione sportiva
Con qualche forzatura la vicenda che stiamo per raccontare potrebbe essere attribuita ad un gruppo di ultras “ante litteram”, considerato che il suo avvio e, soprattutto, il tragico epilogo hanno avuto per teatro un impianto sportivo, l’ippodromo di Costantinopoli (l’odierna Istanbul) capitale dell’Impero romano d’O-riente, e come protagonisti i tifosi suoi frequentatori.

Darwin e la sua lezione

Sarebbe impossibile qua trattare l’opera del grande scienziato: fare una critica alle sue teorie, integrarle con la genetica e le ultime costruzioni e scoperte pervenuteci.
Diremo subito che l’idea dell’evoluzione non era nuova, ma è il grande naturalista che portò indubbi apporti, vantaggi, alle scienze biologiche, riuscendo con estremo rigore scientifico a far progredire lo stesso pensiero filosofico.

Le parole della Grande Guerra

Una rivoluzione linguistica avviata nelle trincee del primo conflitto mondiale

IL CONTATTO TRA GIOVANI DI REGIONI DIVERSE
A pronunciarle o ascoltarle oggi, parole come cecchino e imboscato non suscitano alcuna mera-viglia. Difficilmente, però, riusciremmo a risalire alla loro origine, così come di tantissime altre che appartengono al corposo complesso delle parole e delle locuzioni della lingua italiana che hanno preso forma nelle trincee della Grande Guerra, nel periodo tra il 1915 e il 1918.

Un viaggio in Ciociaria tra arte, storia e cultura

Alla riscoperta di Umberto Mastroianni

Nel cuore del Lazio si trova uno dei territori più interessanti del centro Italia grazie alla presenza di illustri personaggi come Caio Mario e Cicerone, San Benedetto, Vittorio De Sica, Umberto e Marcello Mastroianni. Una valle quella della Ciociaria, da esplorare con la mente e con il cuore per leggere pagine di storia che vanno dalle civiltà più remote fino alle avanguardie contemporanee.

La storia della bellezza in Fernando Botero

Pittore e scultore colombiano, è considerato l'artista vivente più famoso del paese sudamericano

Di Fernando Botero Angulo, pittore, scultore e disegnatore, nato a Medellin il 19 aprile 1932 e recentemente scomparso a Monaco il 15 settembre del 2023, ricordiamo soprattutto l’originale concetto di bellezza intesa come dilatazione volumetrica. Se oggi la bellezza è sinonimo di magrezza e apparenza in Botero le donne “grasse” si rifacevano alle veneri preistoriche per le quali il bello era collegato all’abbondanza ed alla fecondità. Del resto in Botero la deformazione non solo dei corpi ma di tutta la realtà deriva dal desiderio di sensualità intesa non in modo erotico ma esistenziale: “Non dipingo donne grasse (…) ciò che io dipingo sono volumi. Quando dipingo una natura morta dipingo sempre un volume, se dipingo un animale lo faccio in modo volumetrico, e lo stesso vale per un paesaggio”.

I mille anni dell’abbazia di Mont Saint Michel

Importante crocevia del culto micaelico: pellegrini ma anche turisti attratti dallo straordinario fenomeno delle maree

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L’ISOLOTTO DI MONT SAINT MICHEL
Ha un interesse strettamente religioso e un fascino legato al singolare e suggestivo fenomeno delle maree che affascina e richiama turisti da tutto il mondo. Ci riferiamo all’isolotto di Mont Saint Michel, che si estende per 7 ettari e una circonferenza di 960 metri, a 92 metri sopra il livello del mare. Si trova nel Golfo di Saint-Malo, nel Nord-Ovest della Francia, dove Normandia e Bretagna s’incontrano, in prossimità della foce del fiume Couesnon.
Nel corso del tempo Mont Saint-Michel è stato anche una fortezza: è, infatti, uno dei pochi siti in Francia che ha resistito agli inglesi durante la Guerra dei Cent'anni, e, dopo la Rivoluzione francese, fino al 1863, ha assunto il ruolo di prigione.
Oggi l’isolotto costituisce il centro naturale del Comune di Le Mont Saint-Michel che fa parte del dipartimento della Manica, nella regione amministrativa della Normandia.
Tra pellegrini e turisti si calcola che il luogo venga visitato, ogni anno, da oltre tre milioni di persone, il che lo rende una delle località più frequentate della Normandia e tra le prime dell’intera Francia. Il suo interesse è dovuto, oltre che agli elementi e ai fenomeni già citati, alla presenza di manufatti che vengono singolarmente classificati come monumenti storici. Dal 1979 è inserito dall’UNESCO nell’elenco dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Del Romanzo

Excursus sulla realtà e l’oggetto sino al romanzo moderno

Per una trattazione completa bisognerebbe parlare de Le roman de Renart, il primo romanzo ovvero il nuovo genere letterario della Borghesia.
Il romanzo è borghese semplicemente perché nasce con l’avvento della Borghesia come classe che aspira e avrà il potere. Ciò non significa che il romanzo non abbia quella forza rivoluzionaria, anzi… Tutti i grandi romanzieri dell’Ottocento hanno in comune con i cospiratori e i rivoluzionari il desiderio che il mondo cambi: questa è una fiducia estrema.
Il romanzo principe da cui nasceranno le più ardite manifestazioni dell’animo umano è proprio il Don Quijote di Cervantes. Noi siamo stati affascinati dal romanzo suddetto come dal “Commento” di Miguel De Unamuno.
La sua Vita di Don Chisciotte e Sancho, pur risalendo al 1905, è stupenda, pur soffrendo troppo del disordine della Spagna che tanto fu a cuore al grande saggista.
Comunque per le “verità” e la bellezza dell’opera del De Unamuno sarà impossibile non farne riferimento.

Alla scoperta di Bari, città dal fascino unico

Punto di incontro tra oriente e occidente, è una città dai mille volti, tutti da scoprire

Bari… un esempio di razionalità, figlia di quell’illuminismo che il generale francese Gioacchino Murat, re di Napoli e maresciallo dell'Impero con Napoleone Bonaparte, portò in città agli inizi dell’800. Visto dall’alto, il reticolo delle sue strade è perfetto, rette parallele che intersecano vie perpendicolari a formare angoli retti come in un lemma geometrico, a tal punto da poter dire (vecchio detto popolare): Ce Parìgge tenèsse u mare avèv’a ièsse na piccola Bbare ovvero “Se Parigi avesse il mare sarebbe stata una piccola Bari”.

Al Centro sperimentale di cinematografia

– Presidente…
– Sììì…
– Ci sono gli studenti.
Fioravanti, il direttore del Centro, socchiuse la porta e, tenendola ferma, cercò di entrare di sbieco dallo spiraglio.
Ma una forte spinta spalancò la porta e lo scaraventò in mezzo alla mia stanza mentre una torma di giovani faceva irruzione.

Anche per il prestigioso riconoscimento mondiale non sono mancate disparità tra uomini e donne

UNA DISPARITÀ AVVILENTE
Proseguendo nel nostro itinerario all’interno del-l’universo femminile, alla ricerca di riscontri circa la presenza delle donne, dall’antichità ai giorni nostri, nel mondo delle arti, delle scienze, della letteratura e delle professioni in genere, rivolgiamo uno sguardo conclusivo al Premio Nobel, con l’obiettivo di verificare quante donne dal 1901, anno di istituzione del prestigioso riconoscimento, ne siano state destinatarie. Anche questa verifica può risultare significativa della considerazione di cui le donne hanno goduto e delle opportunità loro concesse per dimostrare il talento posseduto.

Libertino

Leggendo o ascoltando il termine Libertino, si pensa immediatamente a dissoluto. Tale termine chiama alla mente Don Giovanni e Casanova, il che è errato. Si vedrà come la storia della parola (semantica) si discosti dall’etimo originario. Inoltre, Casanova e Don Giovanni sono due figure completamente diverse, che richiameremo nel corso della nostra trattazione la quale - si badi bene - non è esaustiva.
Da libertus – schiavo affrancato – da religione e ipocrisia morali per le sette del Libero Spirito. Si può giungere solo da qui al termine originario di libertino. Abbiamo testimonianze storiche dei libertini – liberi pensatori – in Francia, dove sono protetti da Margherita di Navarra, sorella di Francesco I di Francia.

Mente, sé e società

È l’opera più famosa di George Herbert Mead pubblicata postuma; sono le sue lezioni di psicologia sociale. Tale opera interessa lo psicologo (Mead lo era) quanto il sociologo che il filosofo. Mead afferma l’esistenza di una struttura biologica per la sopravvivenza ma per lui tra il biologico e il sociale non c‘è frattura netta ma continuità.
A differenza degli animali la cui organizzazione segue l’istintualità, principio base della differenziazione, nell’uomo non vige la gestualità o la sola risposta a stimoli bensì l’interagire è costituito da gesti vocali significativi. È il simbolo, derivato da atti sociali, il codice che rende possibile il comunicare. Il simbolo o gesto significativo rimanda ad un processo sociale. Onde si capisce bene che l’interazione simbolica è la forma specifica dell’interazione umana.

Le donne e la scienza

Un connubio vincente che ha contribuito al progresso dell’umanità

UNA STORIA LUNGA OLTRE QUATTROMILA ANNI!
Tutto è cominciato da e con Merit Ptah (2.700 a.C.), la più antica scienziata e prima donna nel campo della medicina. Partiamo proprio da lei per l’affascinante e contrastata avventura della presenza femminile nel mondo della Scienza. Contra-stata perché il notevole contributo in termini qualitativi che le donne-scienziato hanno assicurato al pro-gresso dell’umanità si è concre-tizzato tra perplessità e pregiudizi che hanno accompagnato la loro presenza in questo particolare setto-re della cultura.

Mandorle e carrube, fonte di lavoro per le donne fasanesi

In un clima di bassa scolarizzazione vi trovavano impiego anche ragazze giovanissime

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Nel dopoguerra, in piena crisi economica, le donne, laddove non lavoravano in proprio, riuscivano a trovare un’occupazione per lo più nell’ambito dei filati, nel laboratorio militare oppure come braccianti agricole. Una alternativa venne dalle prime aziende che commerciarono con le mandorle.

DON GIOVANNI LA GIOIA
Un’azienda che assunse un centinaio di donne per selezionare e sgusciare i suddetti frutti, era quella di Don Giovanni La Gioia, originario di Triggiano, ubicata presso la stazione di Fasano. Tra le operaie, Antonia Di Leo, ormai scomparsa, lavorava come “sacchiera”, anche di notte se era necessario, tanto che a volte si stendeva sulle masse di mandorle da cui poteva sbucare un topolino. Percependo 160 lire al giorno vi prestò servizio per dieci anni e senza contributi. Tuttavia per necessità e in mancanza di un lavoro alternativo non lasciò quell’impiego. Le mandorle venivano selezionate in base alla qualità: le Catusce semi tenere, le Tondine, cosi chiamate dalla loro forma che venivano da Carovigno e le Pizzute, dalla tipica forma allungata e appuntita. Ne venivano fatti pacchi da dodici chilogrammi o balle da mezzo quintale e spedite in Russia e in America.

L’AZIENDA DEI F.LLI PERRINI
Un maggior numero di donne trovò lavoro nell’azienda dei fratelli Perrini, Marzio e Florindo, già avviata dal padre Oronzo sin dai primi anni del dopoguerra. Di loro tanto è stato detto e scritto.
Alcune ex operaie ricordano che i Perrini si rifornivano in un primo momento dalle masserie circostanti. Il mandorlo e il carrubo erano piante molto diffuse nel nostro territorio poi, con la costruzione della rete stradale, molti esemplari furono abbattuti. Sopperirono con le importazioni da Turchia, Marocco Algeria e Tunisia.

Le “sorelle di Mozart” e le donne musiciste discriminate

Dal Medioevo al Novecento una lunga serie di pregiudizi che hanno imposto la musica classica prevalentemente al maschile

LE “SORELLE DI MOZART”
Negli ambienti musicali di tutto il mondo – il riferimento è alla musica classica – sono conosciute come “le sorelle di Mozart”. La definizione rappresenta gli innumerevoli talenti al femminile che sono rimasti ine-spressi, sconosciuti e persi alla cul-tura, alla musica in particolare. L’espressione trova la sua giustifi-cazione nella condizione in cui ver-sava Maria Anna Walburga Ignatia Mozart, chiamata Nanner (1751-1829), sorella maggiore del più noto Wolfgang Amadeus (1756-1791).

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