Newspaper Template

È l’opera più famosa di George Herbert Mead pubblicata postuma; sono le sue lezioni di psicologia sociale. Tale opera interessa lo psicologo (Mead lo era) quanto il sociologo che il filosofo. Mead afferma l’esistenza di una struttura biologica per la sopravvivenza ma per lui tra il biologico e il sociale non c‘è frattura netta ma continuità.
A differenza degli animali la cui organizzazione segue l’istintualità, principio base della differenziazione, nell’uomo non vige la gestualità o la sola risposta a stimoli bensì l’interagire è costituito da gesti vocali significativi. È il simbolo, derivato da atti sociali, il codice che rende possibile il comunicare. Il simbolo o gesto significativo rimanda ad un processo sociale. Onde si capisce bene che l’interazione simbolica è la forma specifica dell’interazione umana.

Si ha così l’emergenza sia di un mondo esterno costituito da oggetti, sia della mente che va identificandosi con il pensiero riflesso (capacità d’applicare schemi rappresentativi).

Il Self è la capacità d’esser oggetto a se stesso (autocoscienza) onde funge da cerniera tra il mentale, lo psichico e il sociale. È composto da tre istanze. Il Me non è altro che il riflesso sociale, il riflesso soggettivo degli altri (è passività in quanto oggetto del giudizio sociale in altri termini): è il Self visto dall’ottica altrui, mentre l’Io è attivo, la risposta dell’organismo singolo il quale è imprevedibile (io guardo “me” allo specchio è attivo). Importante è anche il concetto dell’Altro Generalizzato o l’interio-rizzazione dei processi sociali (il professore, il poli-ziotto, il prete), dei ruoli, dei compiti che la società assegna. Tale momento d’equilibrio resta un concetto astratto. Anche la teoria del “game” (gioco con regole) e del “play” (il vero gioco, il ludus così pos-siamo definirlo) è discutibile. In realtà si tende a giocare secondo i ruoli e non a metterli in gioco.