L’invenzione della ruota rappresenta un momento estremamente importante nella storia.
Oltre ad aver modificato i trasporti, ha anche rivoluzionato e accelerato il processo tecnologico
La storia dell’umanità è costellata da in-venzioni che più di altre hanno contribuito a rivoluzionare il corso della civiltà, agevolando e velocizzando l’avvento del progresso.
Alcune di tali invenzioni non hanno una paternità comprovata e vengono attribuite a intuizioni occasionali o all’ingegnosità di un popolo.
Gli esperimenti di fertilizzazione artificiale, attraverso impollinazione del tutto controllata, compiuti dal monaco agostiniano su piante ornamentali e piselli, lo condussero ad elaborare le sue leggi sull’ereditarietà
Gregor Johann Mendel nasce, da un’umile famiglia di contadini, a Hynčice (Cecoslovacchia, oggi Repubblica ceca) il 20 luglio 1822, in un’epoca in cui il suo paese è parte dell’Impero austriaco. Biologo, matematico e frate agostiniano, per i suoi esperimenti e per le sue osservazioni sui caratteri ereditari è considerato nel mondo scientifico il precursore della moderna genetica.
Con Saba assistiamo ad un’esperienza originale nella nostra poesia anche perché l’isolamento - de facto - del poeta deve intendersi in ampia accezione e tutto questo giovò molto alla sua espressione genuina e vitalistica, profondamente erotica che s’estende in tutta la sua poesia che è il quotidiano non tanto dimesso ma rivalutato nei suoi aspetti più essenziali e veri. Il nostro poeta era triestino, di madre ebraica e di padre “ariano” che «cristianamente» abbandona la famiglia prima della nascita del poeta (questi lo conoscerà molto tardi).
È la Trieste dell’impero Austro-ungarico dove la Kultur germanica fa la parte del leone, infatti, sebbene fosse il Saba – cittadino italiano – la sua prima lingua fu il Tedesco. Autodidatta, senza un’unità familiare, sradicato e combattuto tra Kultur tedesca e Cultura italiana, quasi per rivendicare la sua origine italiana, resta estraneo ad ogni fermento in atto in Italia come il Futurismo ed altre correnti di cui andavano per la maggiore.
La corsa più straordinaria nella storia dell’atletica italiana. Un’impresa unica, indelebile e indimenticabile. Il 12 Settembre 1979 a Città del Messico raggiunge quel leggendario 19"72 che lo consegnerà all’eternità
Pietro Paolo Mennea nasce il 28 giugno del 1952 a Barletta, da una famiglia di umili origini. Sin da adolescente mostra doti notevoli in campo atletico, soprattutto nella corsa. Il suo debutto in un grande evento a soli diciannove anni, in occasione dei Campionati Europei del 1971, quando conquista il sesto posto nei 200 metri e la medaglia di bronzo nella staffetta 4x100.
La nascita della psicologia come scienza autonoma è fatta risalire ad un gruppo di studiosi che, riuniti attorno alla figura del fisiologo Wundt, diedero vita a Lipsia, nel 1879, al primo laboratorio di psicologia sperimentale
Psicologia è una parola composta da due etimi derivanti dal greco antico (psyché - lógos) che letteralmente significa “studio o discorso attorno all’anima”. È proprio tale vocabolo anima a indurre in equivoci e forse anche questo ha contribuito ad inficiare lo sviluppo stesso, auto-nomo, della psicologia come scienza autonoma. Purtroppo anche oggi si abusa del termine “psicologia” e di ogni sua aggettivazione; ad esem-pio, “quell’uomo ha un intuito psicologico”, “la psicologia del Man-zoni” e via elencando.
dalla sconfitta del vaiolo fino ai giorni del Covid-19
Chi dovesse credere che le polemiche e le prese di posizione anti-vaccino siano un fenomeno sorto negli ultimi due anni, collegato alla pandemia da Covid-19, prenderebbe un grosso abbaglio. Un “movimento anti-vaccino”, infatti, si era costituito già tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, in seguito alla messa a punto di un vaccino antivaioloso da parte di Edward Jenner, con motivazioni di fondo non molto dissimili da quelle manifestate recentemente in Italia e nel mondo. Gli oppositori, particolarmente attivi in Inghilterra, riuscirono a farne abolire l’obbligo.
Una riflessione in occasione del 12 giugno, giornata mondiale contro il lavoro minorile
Lo sfruttamento del lavoro minorile in molti paesi rimane ancora una terribile ferita della società a livello mondiale. Le immagini si rincorrono sugli schermi, la vista di bambini scalzi, piagati, costretti a sobbarcarsi incombenze solitamente riservate a persone adulte popolano il nostro immaginario finendo per tormentare le coscienze dei più. È stata istituita a questo proposito una giornata ad hoc per cercare di focalizzare l’attenzione su una problematica di portata mondiale verso la quale agire ogni giorno.
Medico e scienziata, pioniera nel campo dell’educazione dei bambini, è nota per il metodo educativo che porta il suo nome
Nata a Chiaravalle in provincia di Ancona il 31 agosto del 1870 da una famiglia medio borghese, Maria Tecla Artemisia Montessori segue le orme dello zio, Antonio Stoppani, un abate e scienziato che trascorre la vita a bilanciare la parte scientifica con quella spirituale. Dopo un breve periodo nelle Marche, si trasferisce con la famiglia, a solo cinque anni, prima a Firenze e poi a Roma dove trascorre l’infanzia e la giovinezza.
Una difficile condizione di subalternità nell’ambiente sociale e familiare.
Dibattito sulla figura femminile nel mondo greco
La condizione della donna nella società, lungo il corso dei secoli, ha subìto molti cambiamenti e in quasi tutti i tempi e paesi essa è stata sottomessa all’uomo dal punto di vista giuridico, economico e civile e per tanto tempo è stata esclusa da tutta una serie di diritti e di attività sociali.
La donna nell’antica Grecia era giuridicamente libera, ma non godeva di diritti politici; il fulcro della società ateniese era rappresentato dal nucleo familiare, la donna era data in dono (in moglie) con la dote dal padre o dal tutore.
ma non solo, prima di giungere alla pandemia da Covid-19
Il nostro itinerario tra le epidemie/pandemie più note e devastanti della storia dell’umanità si conclude puntando l’attenzione soprattutto su tre eventi contagiosi rilevanti per estensione e numero di vittime: la peste nera, la peste bubbonica manzoniana e l’influenza spagnola.
Le festività pasquali risvegliano ricordi e sensazioni d'arcana memoria le cui radici vanno forse ricercate in quell'immaginario collettivo dove vive la nostra tradizione umana e culturale. Pasqua si carica quindi di una forte capacità di rinascita: poter risorgere dalle proprie ceneri verso nuova vita. Eppure il patrimonio letterario ci ha spesso regalato immagini diverse e contrastanti di quello che rimane però un simbolo di passaggio verso la primavera.
Tra il 1831 e il 1836 Darwin circumnavigò il globo in un estenuante viaggio a bordo del brigantino Beagle. Al suo ritorno niente fu più come prima
Charles Darwin nasce il 12 febbraio 1809 in Inghilterra da un’agiata famiglia borghese, a Shrewsbury nello Shropshire, ai confini col Galles. Frequenta gli studi di medicina seguendo la stessa carriera del padre e del nonno, ma la sua passione per le scienze naturali lo porta ad imbarcarsi, in qualità di naturalista di bordo, sul brigantino “Beagle” intraprendendo un lungo viaggio che durerà ben cinque anni, pur contro il volere paterno. In realtà mai ribellione ai divieti familiari è stata più proficua. Quel lungo viaggio si rivelò infatti fondamentale per la maturazione scientifica di Darwin.
Poeta, scrittore, traduttore, giornalista e accademico italiano. È stato uno dei principali poeti della letteratura italiana del XX secolo.
D’elevata statura è Giuseppe Ungaretti e la sua vita molto ha influito in tante decisioni che potrebbero essere discusse come lo “interventismo” e il suo “avvicinamento” al fascismo.
Di famiglia toscana nasce nel 1889 in Egitto, le sue prime esperienze (significative nella poesia, In memoria, che porta la data 1916) che ritroviamo, in un certo modo, trasposte in poesia come quella sopra citata dove c’è tutto un preciso riferimento esistenziale: “suicidio”, “nomadismo”, “crisi di valori”. È Ungaretti che in fondo si sente nomade. In che senso?
I fermenti risorgimentali a Paganica, paese dell’aquilano, nel Regno delle due Sicilie. Qui fu organizzata la prima “Società Segreta Carbonara” nel circondario e nel 1848 divenne una corposa realtà
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“L’Italia è sempre la prediletta figliuola della Provvidenza; quando tutti la credevano morta o per lo meno immersa in profondo letargo, la voce di Dio la chiamò a nuova vita, la fece sorgere a grandi ed immortali destini. La sventurata dormiva ma si è risvegliata: era morta, come dicevano i suoi calunniatori, ma oggi è risuscitata.” - Giuseppe Massari
Introduzione: “AHI SERVA ITALIA”
In un momento storico soffocato dalla guerra, dalle ondate di Covid-19, dalla globalizzazione, dall’imbarbarimento mediatico, dalla liquidità sociale e dall’impero dei mercati globali, molti potrebbero giustamente chiedersi se il 17 marzo 2022, esattamente 161 anni dopo la proclamazione del Regno d’Italia, può avere ancora senso celebrare l’Unità e lo spirito nazionale italiano. Nonostante le attuali mode dissacranti io credo ancora, e molto fortemente, in questo spirito, come credo ancora nel sacro dovere civico di omaggiare la Madre Italia e la sua Unità, ogni anno sempre più palesemente ignorata e disconosciuta.
La democrazia in rotta di collisione
Purtroppo non è più sufficiente denunciare semplicemente il degrado socio-culturale italiano in atto, ovvero attendere passivamente un qualche magnanimo Legislatore rousseauiano che possa riportare la democrazia in rotta di collisione sui suoi veri “binari” sostanziali ed emancipanti. La speranza è, sì, l’ultima a morire, ma rischia di morire davvero se alla retorica e alla poesia del “ius est ars boni et aequi” non vi sia concreta e razionale applicazione. Questo 161° anniversario dell’Unità d’Italia ci sta offrendo, forse, una delle ultime opportunità: quella di cogliere un insegnamento storico che per ciascuno di noi dovrebbe essere punto di partenza per la creazione di una rinnovata identità civica.
L’assolutismo si nutre di passività civica
Anche se gli accaduti storici portarono il Regno d’Italia ad essere dominato da un nuovo ceto liberal-borghese, che nei fatti creò uno Stato monoclasse ancora molto lontano dalla liberal-democrazia, è pur vero che lo Stato liberale fu base imprescindibile e prodromica della futura democrazia pluralista. Se in ogni cruciale epoca storica i potenziali attori di rivoluzioni (borghesi o proletarie che siano) avessero semplicemente sperato che “le cose potessero migliorare” senza davvero unirsi e combattere, per quale motivo i sovrani dell’ Ancien Régime avrebbero dovuto rinunciare in parte o in toto alle loro prerogative assolutistiche e all’assunto per cui lo Stato e il popolo sono loro esclusive proprietà? E se l’Unità d’Italia si fosse basata solamente su ideali romantici e non anche pratici, senza ombra di dubbio i Borboni avrebbero continuato a concedere finte Costituzioni volte a lenire gli animi, per poi abrogarle subito dopo e quindi proseguire indisturbati nella repressione dei sediziosi. È proprio a questo ultimo punto che si lega la storia della mia famiglia.
La pandemia che ostacolò il sogno dell’imperatore bizantino di liberare l’Italia dai barbari
Come abbiamo visto nel numero scorso di OceanoNews, la cosiddetta “peste di Atene” è stata la prima epidemia riportata dalle cronache, la cui conoscenza ci è giunta attraverso la narrazione dello storico greco Tucidide.
Altre epidemie, di dimensioni tali da pretendere una menzione, si sono succedute nel corso dei secoli, anticipando la pandemia da Covid-19 indesiderata nostra “compagna di viaggio” ormai da due anni. Prima ancora della “peste di Giustiniano”, su cui ci soffermeremo diffusamente più avanti, meritano un cenno la “peste antonina” (165-180 d.C.) e la “peste di Cipriano” (251-270 d.C.).
Le tendenze dominanti della poesia spagnola di inizio XX secolo
Agli inizi del ‘900 si diffusero in gran parte d’Europa una serie di movimenti che tendevano a proporre una rottura con l’arte intesa in senso tradizionale e con la letteratura passatista; sono i movimenti d’avan-guardia tra cui figurano il futurismo in Italia (e poi in Russia), il Surrealismo e il Dadaismo in Francia. In Spagna (e da lì avrà ampia filiazione in alcuni ambiti del sud America) abbiamo un movimento denominato ultraismo che propone l’idea di una cesura e un allontanamento dal passato e dall’arte precedente volendosi proiettare vero il futuro. Il termine stesso indica la volontà di propendere verso un oltre.
Un anticonformista dalla genialità poliedrica che ha donato
al cinema capolavori insuperabili
Pier Paolo Pasolini nasce il 5 marzo del 1922 a Bologna, primogenito di Carlo Alberto, tenente di fanteria, e Susanna Colussi, maestra di scuola elementare.
Nel 1928 il suo esordio poetico: Pier Paolo annota su un quadernetto alcune poesie accompagnate da disegni. Il quadernetto, a cui ne seguirono altri, andrà perso nel periodo bellico.
Conclusi gli studi liceali, a soli diciasette anni si iscrive all’Università di Bologna, facoltà di lettere.
Lindbergh, l’eroe dell’aria, ha contribuito, con la sua impresa, a cambiare il mondo, riuscendo ad unire continenti lontani e a conquistare altezze fino ad allora impensabili
Sono le 7:52 del 20 maggio 1927 quando Charles Lindbergh inizia un’impresa storica. Ha solo venticinque anni, è pieno di sogni, desideroso di entrare nella storia e con una grande passione per il volo.
Dopo 33 ore e 32 minuti di volo transatlantico in solitaria, partendo dalla lontana New York, plana a Parigi a bordo del velivolo “Spirit of Saint Louis”. Un’impresa che ha preparato con cura, studiando prima ingegneria applicata al volo e poi addestrandosi con estenuanti ore di esercizi sull’aereo.
Nel 430 a.C. la peste sterminò gli ateniesi e portò al collasso il cuore della cultura ellenica
Erano ancora di là da venire gli specialisti della Medicina oggi alle prese con il Covid-19: epidemiologi, infettivologi, virologi, immunologi e così via. Ed erano ancora tutti da inventare gli strumenti tecnologici capaci di individuare minuscole particelle o microrganismi invisibili a occhio nudo. Nell’antichità – ai tempi della civiltà ellenica o dei nostri antenati romani – si diagnosticavano le malattie attraverso le scarse conoscenze possedute, affidandosi alla creatività e all’intuito di scienziati che hanno avuto il merito di porre le basi della moderna Medicina.
Scrittore, poeta, drammaturgo e politico francese, considerato il padre del Romanticismo in Francia. Si cimentò in numerosi campi, divenendo noto anche come saggista, aforista, artista visivo, statista e attivista per i diritti umani
Victor Marie Hugo nasce nel 1802 a Besançon nell’est della Francia. Inizia gli studi tecnici presso il Politecnico, ma ben presto li abbandona per dedicarsi alla letteratura. È a questo periodo che risalgono i suoi primi componimenti, prevalentemente odi e poesie, di intonazione monarchica e cattolica. Nel 1819, in collaborazione con i suoi fratelli, fonda il foglio Il conservatore letterario, un diario su cui pubblica la sua poesia e il lavoro dei suoi amici. Contemporaneamente inizia a frequentare il Cenacolo di Charles Nodier, culla del Romanticismo.
È stato un poeta, librettista, drammaturgo e presbitero italiano
Osservato mentre a braccio e improvvisando recitava poesie composte nello stesso istante in cui le declamava, Gian Luigi Gravina, letterato e celebre giurista, chiese di adottarlo. I genitori, senza esitare, acconsentirono immediatamente. Fu la fortuna di Pietro Trapassi, figlio di Felice e di Francesca Galasti, Aveva delle doti straordinarie nel comporre versi già all’età di dieci/dodici anni.
Nato a Roma il 13 di gennaio del 1698, dopo qualche anno dall’adozione, il suo cognome gli fu cambiato, con voce greca, in Metastasio. Pietro incominciò a studiare alacremente filosofia presso un noto professore, certo Gregorio Caroprese, dove il suo tutore lo aveva allocato, mentre per gli studi di letteratura di greco, latino e italiano, il Gravina se ne occupò personalmente. Studiava con volontà il piccolo Pietro sotto la guida dell’autore del libro, famoso a quei tempi, Della Ragione poetica.
Una vita dedicata ai misteri del cosmo, cercando di capire l’infinito
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Stephen Hawking, l’uomo dietro al genio, una delle menti scientifiche più importanti della nostra epoca, uno dei fisici teorici più importanti del secondo Novecento per le sue teorie sui buchi neri e l’origine dell’universo. Un’intelligenza di tipo particolare, secondo gli esperti, fatta solo per le cose grandi e complesse.
Stephen William Hawking nasce a Oxford l’8 gennaio del 1942, esattamente trecento anni dopo la morte di Galileo, come egli stesso amava ricordare.
Figlio dello scienziato Frank e di Isabel Eileen Walker, all’età di undici anni frequenta la St. Albans School e poi, nel 1952, l’University College a Oxford.
Giovanissimo si laurea con lode in Scienze Naturali. Nell’ottobre del 1962, entra nel Dipartimento di Matematica Applicata e Fisica Teorica presso l’Università di Cambridge come ricercatore in Cosmologia. L’accademia universitaria lo accoglie a braccia aperte affinché continui i suoi studi sulla relatività generale, i buchi neri e l’origine dell’universo.
viaggiatore in Italia e, oggi, con quelli di Giuliano Foschini, reporter per i Viaggi del Venerdì di Repubblica
L’ammirevole libro di Piovene, Viaggio in Italia è il frutto di un lungo viaggio durato tre anni (1953/1956). Pubblicato nel 1957, era finalizzato ad un ciclo di trasmissioni radiofoniche, per conto della Rai, onde descrivere quel momento di trapasso che andava registrandosi nella nostra nazione. Il testo è uno dei più interessanti della letteratura odeporica del Novecento italiano. Ed ecco quanto vi si apprese all’epoca dall’autore.
La Puglia è la regione in cui più si averte l’Oriente. I baresi ricordano come una favola recente gli anni in cui gli albanesi traversavano il mare carichi di monete d’oro. Essa ospita un’immensa mescolanza di razze. Vi è il sangue normanno e svevo, per cui i pugliesi possono essere anche biondi con pelle chiara, nordici anche nel carattere; presenta villaggi in cui si parla il greco antico, o si parlava fino a pochi anni fa; altri in cui risuonano persino parole francesi.
Due scoperte che hanno rivoluzionato il mondo
La comunicazione, ormai, si è imposta come una necessità inalienabile della nostra epoca, sia nel campo del lavoro che nell’impiego del tempo libero. La tecnologia asseconda questa esigenza, evolvendosi e aggiornandosi senza soluzione di continuità, proponendo prodotti che aiutano a relazionarci sempre meglio e sempre più rapidamente.
Jack Kerouac e la prima stesura del rotolo originale
On the road, the original scroll conobbe la sua prima stesura nel 1951, scritto su un rotolo di carta per macchina da scrivere. È senz’altro il più celebrato e provocante documento della storia della letteratura americana. La versione definitiva venne ultimata e pubblicata nel 1957, dopo molte controversie con la critica e gli editori. Di questo romanzo, i giovani del ‘57, avevano indiscutibilmente bisogno: una pergamena che segnerà le strade di diverse generazioni della gioventù americana e in alcuni versi dei giovani occidentali.
Marc Bloch ha dedicato grande interesse e attenzione al fenomeno delle false notizie che si propagavano tra i soldati durante i periodi di guerra, individuandone, in particolare, il fulcro e i congegni di diffusione.
Con un colpo ardito che il più audace sperimentatore non avrebbe mai osato sognare, la censura, cancellando i secoli passati, riportò il soldato che stava al fronte ai mezzi di informazione e allo stato d’animo delle età antiche, prima del giornale, prima del foglio di notizie stampato, prima del libro.
(Marc Bloch, Riflessioni di uno storico sulle false notizie di guerra)
Centosessant’anni fa nasceva Italo Svevo: nella Coscienza di Zeno, il racconto dell’uomo contemporaneo
Italo Svevo è passato alla storia della letteratura italiana per il suo grande contributo alla nascita del romanzo contemporaneo che ha caratterizzato il ‘900 nella sua accezione più attuale di opera in cui si parla dei conflitti dell’uomo moderno, delle sue ansie e delle contraddizioni
I 75 anni dell’UNESCO per tutelare il patrimonio culturale del mondo
È quasi certamente l’acronimo universalmente più conosciuto e più apprezzato, certamente quello che funge da etichetta per un contenitore virtuale dall’intensa seduzione e al cui interno sono molte le nazioni del mondo che ambiscono a trovare posto e visibilità, esibendo un loro sito di particolare prestigio.
Il riferimento è all’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization – Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) che ha celebrato proprio in questo mese di novembre il 75^ compleanno, essendo la sua Costituzione entrata in vigore il 4 novembre 1946. In realtà, l’idea di un’Agenzia ONU che avesse nei suoi interessi l’Educazione, le Scienze e la Cultura si fa strada già qualche anno prima, quando è ancora in corso il secondo conflitto mondiale, trovando però impulso e definizione alla conclusione delle ostilità, puntando sulla convinzione che la pace duratura può essere costruita solo tramite la cooperazione internazionale nel campo dell’istruzione, delle scienze e della cultura.
La voce che ha fatto la storia, una storia diventata leggenda
Farrokh Bulsara (in arte Freddie Mercury) nasce il 5 settembre 1946 a Stone Town, capitale di Zanzibar in Tanzania, da genitori di etnia parsi originari del Gujarat (il padre è un diplomatico indiano). Dopo aver trascorso gran parte dell’adolescenza in India, dove studia alla St. Peter’s School di Panchgani, nel 1964 si trasferisce con la famiglia a Feltham in Inghilterra, terra di origine dei genitori.
Un poeta avanguardista pugliese di cui Fasano, suo paese d’origine, è orgogliosa
Oronzo Liuzzi, nato a Fasano (BR) nel 1949, laureato in Filosofia all’università di Bari, vive ed opera a Corato (BA); collabora con giornali e riviste letterarie, si occupa di arte grafico-pittorica presenziando a rassegne nazionali e internazionali. Con esposizioni personali è presente in varie regioni italiane.
Ha un debole per la poesia producendo nel corso degli anni numerose opere e partecipando a importanti kermesse letterarie organizzate da varie realtà culturali. Nel Luglio scorso ha pubblicato “Non Stop”, raccolta antologica di tutta la sua produzione poetica nell’arco di un cinquantennio, come si deduce dal sottotitolo (Poesie 1970 - 2020), dalla prima raccolta L’assoluta realtà alla ventesima Mutomutas con un saggio di Luciano Pagano, anch’egli raffinato poeta scrittore che dirige la casa editrice Musicaos.
Artista poliedrico, Liuzzi usa parole che non hanno bisogno di segni di interpunzione né di essere legate da congiunzioni. Sono parole che disposte in una sequenza apparentemente disordinata scoprono, denunciano, facendosi di volta in volta, musica, preghiera, sentimenti. Il poeta vuol sentirsi libero da costrutti linguistici, dalla sintassi, dalla metrica e da quanto rappresenta per lui una barriera architettonica del pensiero.
Nel corso del cinquantennio, Oronzo Liuzzi è andato occupando un posto di rilievo nella produzione poetica pugliese e non solo.
Poeta, romanziere, drammaturgo, filosofo, pittore e musicista bengalese, insignito del premio Nobel alla letteratura nel 1913. Contribuì in maniera rilevante alla crescita della mutua comprensione tra la civiltà occidentale e quella indiana
Nato nel quartiere Jorasanko di Calcutta, capitale dello Stato federato del Bengala Occidentale (India) nel 1861 da una famiglia aristocratica e ricca, illustre anche per tradizioni culturali e spirituali, Rabindranath Tagore (Rabíndranáth Thákhur) è conosciuto semplicemente come Tagore, ma anche con il nome di Gurudev.
Italo Svevo: Dopo "Una vita" e "Senilità", il suo terzo romanzo "La coscienza di Zeno" è considerato oggi uno dei capolavori della narrativa europea del Novecento
II protagonista de La coscienza di Zeno è una persona altamente suggestionabile che non sa resistere per la sua disposizione d'animo, neppure ad una sigaretta. Così, intossicato dal fumo, si rivolge alle cure di uno psicanalista e ripercorre la sua vita al presente, rievocando soprattutto i conflitti interni (alla scoperta dell’inconscio: in effetti consiste questa terapia che ltalo Svevo, pseudonimo di Ettore Schmitz, conosceva direttamente per aver letto l'opera freudiana).
Ciò che veramente è sofferto – forse in prima persona? – è il ricordare i suoi conflitti con il padre, il volerlo superare, visto che il genitore lo considerava un buono a nulla. Zeno Cosini, lo psicanalizzato, personaggio principe del romanzo, non crede in realtà alle sue potenzialità, non crede in se stesso ed è per tale motivo che ogni sua azione si rivelerà un fallimento.
Eleganza, tenerezza e genialità. Attore brillante di commedie leggere e regista di capolavori, è stato l’immagine del cinema italiano per più di quaranta anni
La storia del cinema italiano è legata alle opere di Vittorio De Sica. Attore, regista, sceneggiatore, tra i cineasti più influenti della storia del cinema italiano del Novecento, ci ha lasciato una grande eredità artistica e una carriera coronata da quattro premi Oscar e innumerevoli altri riconoscimenti.
Dopo il debutto in teatro si è dedicato al cinema con realismo, ironia, educazione, segnando la strada ai più grandi attori e attrici del cinema italiano da lui diretti: Alberto Sordi, Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Gina Lollobrigida e persino Totò ed Eduardo De Filippo.
Tra il 1958 e il 1963 il popolo italiano, che in precedenza aveva vissuto i disastri della guerra e la povertà dell’immediato dopoguerra, scopre per la prima volta il benessere e il consumismo
Il dopoguerra consegna agli italiani un paese più vivo e più consapevole dei propri diritti, anche se non ancora pronto alle profonde trasformazioni del ventennio successivo. Nonostante una maggiore capacità imprenditoriale, tutto è fermo nelle mani di una classe politica inefficiente. Operai, contadini, ceto medio, benestanti; la società è ancora divisa, segno che il benessere, che pure inizia a manifestarsi, non è equamente distribuito.
La politica ruota intorno ai due massimi partiti: la Democrazia Cristiana, ancora stabile sulla base elettorale che ne sancì la vittoria nel ’48, tenta di coniugare l’impossibile ed auspica un “progresso senza avventura” e il Partito Comunista Italiano, il più grande d’occidente, che ha difficoltà ad assumere una propria identità rispetto a quella russa.
Lo sviluppo intellettuale può essere spiegato solo considerando l’interazione dinamica e continua tra bambino e ambiente
Lo sviluppo del linguaggio per Piaget (1896–1980) segue un dinamismo abbastanza definito, nel senso che fino a sette/otto anni nel fanciullo si sviluppa il cosiddetto linguaggio egocentrico avente come punto di riferimento il soggetto stesso; solo successivamente si sviluppa il linguaggio cosiddetto sociocentrico, avente un potere più oggettivo.
Piaget muove da premesse biologiche; afferma che la vita è sostanzialmente una creazione di forme sempre più complesse, le quali tendono a instaurare un rapporto equilibrato con l’ambiente.
L’organismo umano, impegnato nella ricerca di adattamento equilibrato in ordine all’ambiente stesso, si aiuta con quello strumento fondamentale che è l’intelligenza.
Ambizioso e intraprendente, fu determinante per la spedizione di Colombo alla scoperta dell’America
Un viaggio in Spagna con il fratello maggiore Antonio e lo zio Angelo che vi si reca per una missione diplomatica presso il re d’Aragona Giovanni II. È l’occasione, siamo nel 1469, da cui scaturisce la singolare vicenda del giovane Alessandro Geraldini, nato ad Amelia nel 1455 da nobile famiglia e indottrinatosi nelle scienze umanistiche frequentando la scuola del noto studioso Grifone d’Amelia. Alessandro rimane affascinato dalla Spagna e dalla vita di corte, tanto da diventare precettore delle figlie della regina Isabella e suo influente consigliere, quindi diplomatico di acclarata competenza e, infine, vescovo dalle indiscutibili doti spirituali e operative.
Quando andare a scuola significava anche supportare lo stato di indigenza familiare
Venivamo da un periodo in cui il genere femminile veniva completamente emarginato. In particolare il fascismo aveva duramente represso ogni attività pubblica che registrasse la loro presenza. Bisogna arrivare al 1945 quando sorsero i primi movimenti femminili che lottarono per il riconoscimento del voto alle donne, ottenuto nel 1945. Anche a Fasano, mio paese di origine e attuale residenza, le donne cominciarono ad acquisire la consapevolezza che, al di là del diventare mogli e madri, potevano realizzarsi come persone.
L’acquisizione del linguaggio non avviene per imitazione del linguaggio adulto, ma è un processo attivo che parte da un pacchetto di conoscenze innate utilizzate dalla persona per apprendere delle regole grammaticali, verificate successivamente con la pratica
Il linguaggio infantile, per il movimento trasformazionale sviluppato da N. Chomsky, linguista statunitense, filosofo e teorico della comunicazione, è un sistema strutturato in costante e rapida evoluzione. Per Chomsky il linguaggio sembra obbedire a stimoli esterni, ma di fatto è determinato da una capacità innata nell’uomo che trova la sua prima realtà nella mente.
Personaggio diventato mito dall’enigmatica grandezza ancora oggi è oggetto di valutazioni contrastanti
Ei fu. Siccome immobile,/ dato il mortal sospiro/ stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,/ così percossa, attonita/ la terra al nunzio sta.
Il notissimo “attacco” dell’ode manzoniana Il 5 maggio non ammette dubbi: in quel “Ei fu” è racchiusa tutta la drammatica definitività di un’avventura che nel tempo di circa due decenni ha stravolto l’Europa avendo per protagonista Napoleone Bonaparte cui il componimento è dedicato. Si tratta della prima di diciotto strofe e sancisce la fine di un condottiero, di un uomo politico, di uno stratega che ancora oggi fa discutere, a distanza di due secoli dalla scomparsa, avvenuta il 5 maggio 1821.
Nel 1940 la città era impreparata ad ogni evento bellico, con pochi ricoveri pubblici efficienti, tenuto conto che molti di essi erano vecchie cantine trasformate e protette da muri paraschegge
Napoli. Due o tre anni prima rispetto al dopoguerra raccontato da Curzio Malaparte nel terribile e sconvolgente “La pelle”. Siamo in pieno conflitto bellico, con i bombardamenti già iniziati a novembre del 1940 e che andranno avanti sino all’aprile del ‘43: chi li ha contati sostiene che furono circa centoventi. La città pagava per la sua posizione strategica nel Mediterraneo; il suo porto infatti, con una flotta navale di tutto rispetto, parimenti a Taranto, Livorno e La Spezia, era il capolinea per la Libia.
“Essere o apparire” non è una parafrasi del dubbio amletico, ma uno stile di vita, una maniera di interpretarla, che produce risultati assai diversi sul piano della esistenza
L’uomo moderno vive l’alienazione di una società in cui si afferma la logica dell’apparire, che promuove fenomeni come la massificazione, l’appiattimento sociale e culturale, la rinuncia all’interiorità, ai sentimenti e alle emozioni, manipolate, contraffatte, costruite. Non ci interessa la vera essenza delle cose, ma solo e soltanto l’apparire. Ci adoperiamo per costruire la nostra immagine ad ogni costo, perché tutto quello che deve emergere di noi è quello che in realtà vogliamo dimostrare di essere.
Storie di grande umanità e non solo
Al nome di Caporetto è legato il ricordo di una delle più dolorose sconfitte che l’Esercito italiano ha subito nel corso della sua storia, tanto da proporsi nell’immaginario collettivo come sinonimo di disfatta.
La battaglia di Caporetto, combattutasi tra il 24 ottobre e il 27 novembre 1917, ha portato con sé anche ripercussioni di ordine sociale ingiustamente minimizzate, se non ignorate, dalle pagine dei libri di storia. Tra queste anche il cosiddetto profugato veneto-friulano animato da ben 600mila tra donne, vecchi e bambini – provenienti dall’Altopiano di Asiago e dalla Valle del Brenta, ma anche da città come Udine, Venezia e Treviso – che abbandonarono il territorio invaso o minacciato dall’esercito austriaco.
Il linguaggio come forma di vita
La riflessione filosofica sul linguaggio diviene sistematica dall’età moderna, oggetto di riflessione in sé. A cominciare dalla seconda metà del secolo scorso, tale analisi entrò in una dimensione che fu definita da parametri logico–linguistico-matematici e che si avvalse soprattutto degli studi sulla logica.
Ludwig Josef Johann Wittgenstein
Filosofo, ingegnere e logico austriaco, autore in particolare di contributi di capitale importanza alla fondazione della logica e alla filosofia del linguaggio. È considerato, specialmente nel mondo accademico anglosassone, il massimo pensatore del XX secolo.
Nel XI del Paradiso Dante scrisse di Francesco «Nacque al mondo un sol/ Come fa questo talvolta di Gange./ Però chi d’esso loco fa parole./ Non dica ascesi, chè direbbe corto./ Ma Oriente, se proprio dir vuole». Cercherò di spiegare questo mio breve contributo.
Spesso siamo indotti a pensare che nella poetica del Trecento il massimo poeta “ambientalista” sia il Petrarca per via delle sue visioni “bucoliche”. Non è, invece, così perché ancora una volta Dante è il Maestro e Sommo anche nell’amore rivolto alla Natura, alla terra, perché ha, a sua volta, come suo insegnante proprio il Poverello d’Assisi e il suo Cantico, che ne fa da padrone in tutte le terzine della Commedia.
Poeta, scrittore, critico letterario, giornalista e filosofo. È considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente del simbolismo e grande innovatore del genere lirico, nonché precursore del decadentismo
Charles Baudelaire nasce il 9 aprile del 1821 a Parigi da Caroline Archimbaut-Dufays e da Joseph-François Baudelaire, capo degli uffici amministrativi del senato.
In seguito alla morte prematura del padre, Caroline sposa un aitante tenente colonnello il quale, intriso di perbenismo borghese, si guadagnerà l’odio del figliastro. Ed è proprio nei rapporti con la famiglia, e in particolare con la madre, in cui si gioca gran parte dell’infelicità e del disagio esistenziale che accompagnerà Baudelaire per tutta la vita.
Gli Alleati entrano a Napoli dal 1° ottobre 1943: una lunga presenza, giustificata da ragioni strategico-militari legate al controllo del porto, che termina soltanto dopo la nascita della Repubblica italiana
Napoli, 1° ottobre del ’43.
Si sono concluse le “4 Giornate” e Napoli è ormai libera dai nazisti, quando entrano gli americani che sino ad allora – e chi glielo faceva fare di muoversi prima? – avevano aspetta-to a Salerno. E i napoletani, come ottantatre anni prima con Garibaldi e le sue truppe, li accolgono con fiori e applausi, raggianti di felicità.
Pensano che finalmente ’a nuttata è passata, come dirà poi Eduardo nella sua Napoli milionaria.
Il grande ambasciatore del made in italy del ’900. Icona di stile ed eleganza, tifoso appassionato della Juventus e della Ferrari. Collezionista di opere d’arte
Soprannominato l’Avvocato, per la laurea in giurisprudenza, Gianni Agnelli è stata una figura chiave della storia economica, politica e sportiva dell’Italia del Novecento. Nato a Torino, dal 1966 subentrò al padre Edoardo alla presidenza della FIAT, guidandola per 40 anni.
Affascinante, ricco, amante dello sport e dell’arte, il re d’Italia senza corona, com’era definito, ancora oggi rappresenta uno degli uomini più ammirati per il suo stile inconfondibile e la sua innata eleganza. Un personaggio sempre al centro dell’attenzione.
Il 25 marzo del 1300 iniziava il viaggio ultraterreno dell’Alighieri nell’aldilà (data concordata dagli studiosi) attraverso il capolavoro senza tempo della Commedia
Il 25 marzo 2021 è stata celebrata la 2° Giornata Nazionale dedicata a Dante, Padre della Nostra Lingua e Letteratura. La figura del Sommo Poeta, in realtà, è da molto tempo osannata in tutto il Mondo tanto che in ogni Stato spesso è stata inaugurata una statua con le sue fattezze come quella di Montevideo in Uruguay, le “gemelle” di Washington e New York negli USA, quella di Barcellona in Spagna o nei giardini del Collège de France di Parigi.
Non era valso il nome “Utopia” per la nave a vapore della compagnia inglese “Anchor Line” per evitare il naufragio nelle acque di Gibilterra, in quella fatale sera nella quale perironocirca seicento persone
La lunga e travagliata storia dell’emigrazione italiana nel mondo è ricca di avvenimenti, anche drammatici, che l’hanno caratterizzata con insistente frequenza provocando innumerevoli vittime in incidenti di diversa natura. È il prezzo che la società italiana è stata costretta a pagare alle difficili condizioni di vita che hanno portato milioni di nostri connazionali alla decisione di emigrare in altri Paesi, alla ricerca di una speranza nuova per sé e per i propri figli.
Le parlate locali diventano patrimonio nazionale
D opo la fine della seconda guerra mondiale solo una minima parte della popolazione riusciva a comunicare correntemente in italiano. Oggi l’italianizzazione è generale, ma non per questo i dialetti hanno perso funzione e vitalità. Nel contesto attuale italiano e dialetti non sono in conflittualità, possono coesistere in armonia. È molto importante il modo in cui il dialetto viene percepito, non tanto dai linguisti quanto da coloro che lo parlano.
Partendo dal passato per progettare il futuro
Tra la fine del mese di gennaio e l’inizio di febbraio ricorrono due diverse occasioni istituite per incoraggiare la memoria, “per non dimenticare”, come universalmente si usa dire: il Giorno della memoria (27 gennaio) per commemorare le vittime dell’Olocausto e il Giorno del ricordo (10 febbraio) destinato alla tragedia delle foibe e all’esodo giuliano-dalmata.
L’attualità di queste due “giornate” ci appare utile come spunto per una breve riflessione sulla necessità della memoria e sul ruolo che questa “nobile” facoltà intellettiva può svolgere favorendo il processo di trasmissione delle conoscenze. La memoria, infatti, aiuta ad attualizzare il passato e consente di averne consapevolezza ogni qualvolta ci si propone di sottoporlo a una riflessione o ad una rielaborazione critica.
Pochi sanno che in Italia vennero aperti numerosi campi di internamento, di cui solo la storia locale vi rende memoria.
In Puglia i campi furono quattro: Alberobello, Gioia del Colle, le Isole Tremiti e Manfredonia.
Spesso nominata e ricordata come la modella di molti quadri di Manet, è stata in realtà un’importante artista francese
Berthe Morisot è stata una delle grandi interpreti al femminile dell’Impressionismo oltre ad essere un chiaro esempio di emancipazione della donna nella Parigi della seconda metà dell’Ottocento. Nacque il 14 gennaio 1841 a Bourges da una famiglia benestante, aperta agli stimoli culturali dell’epoca; la sua casa era frequentata da artisti e letterati che influirono sulla sua crescita culturale ed intellettuale.
La natura era osservata direttamente dall’atelier del suo giardino, fatto costruire appositamente per lei e le sorelle dai suoi genitori. In questo periodo conobbe pittori quali Degas e Fantin Latour; fu proprio Fantin Latour a presentarla a Manet (1868).
Ribelle e audace per natura, fu in grado di rivoluzionare la moda con abiti, profumi, gioielli e pelletteria con uno stile modellato a sua immagine
Non meno affascinante di Pierre Cardin è la parabola esistenziale e professionale di Coco Chanel (Samur, 19 agosto 1883 – Parigi 10 gennaio 1971) la cui figura ricordiamo nelle sue linee essenziali in occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa. Gabrielle Bonheur Chanel, conosciuta in tutto il mondo come Coco Chanel, nasce da una famiglia povera. Il padre, venditore ambulante, alla scomparsa prematura della madre, l’affida alle suore della Congregazione del Sacro Cuore nella cittadina di Aubazine.
L’incredibile storia di un uomo che ha rivoluzionato la moda, un precursore che ha immaginato tutto quello che oggi amiamo
Se n’è andato allo scadere del 2020, all’età di 98 anni. Pierre Cardin, sangue italiano nelle vene – il suo nome è Pietro Costante Cardin – nasce a Sant’Andrea di Barbarana (Treviso) il 2 luglio 1922. Ultimo di otto figli di facoltosi contadini veneti, alla conclusione del primo conflitto mondiale si vedono costretti a fronteggiare una condizione economica divenuta precaria che nel 1924 li induce a emigrare in Francia.
Parlare di Pierre Cardin significa riferirsi ad un talento assoluto, a uno stilista che ha contribuito a fare la storia della moda mondiale, portando all’interno di questo affascinante pianeta una rivoluzione di idee e di stili che l’hanno imposto tra i grandissimi di sempre.
BELLO, TALENTUOSO, FAMOSO amato dalle donne e stimato dagli uomini, è considerato, insieme ai grandi Leonardo e Michelangelo, uno dei più grandi artisti del Rinascimento italiano
«ILLE HIC EST RAPHAEL TIMUIT
QUO SOSPITE VINCI
RERUM MAGNA PARENS
ET MORIENTE MORI»
Tale epitaffio in latino, in cui si riassunse la grandezza artistica di Raffaello, fu scritto da Pietro Bembo per la tomba collocata ai piedi dell’edicola della Madonna del Sasso nel Pantheon, opera che lo stesso Pittore “commissionò” a un suo allievo, il Lorenzetto.
L’Olocausto vissuto dalla donne, molte delle quali con disabilità fisiche e mentali, internate nel lager di Ravensbrück
Il 27 gennaio – data prescelta dalla risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite perché in quel giorno del 1945 fu liberato il campo di concentramento di Auschwitz – si celebra la giornata mondiale in memoria delle vittime dell’Olocausto, una delle carneficine più brutali del XX secolo, perpetrata ai danni del popolo ebraico dalla Germania di Hitler e dai suoi alleati, che contò circa 15 milioni di vittime.
La persecuzione fu poi estesa ad altri gruppi etnici e religiosi considerati “indesiderabili” e a categorie di persone invise alla politica di elevazione del Terzo Reich della razza ariana, quali Rom, omosessuali, lesbiche, Testimoni di Geova, sacerdoti cattolici, dissidenti politici, disabili, malati di mente, per cui ad oggi si stima che le morti possano essere non ancora esattamente quantificabili e di sicuro superiore ai 17 milioni di cui 5/6 milioni solo ebrei il cui genocidio viene indicato correttamente con il termine Shoah.
Leonardo Sciascia. Letterato, saggista e giornalista, divenne una figura di spicco in Italia e in Europa. Una voce che ha toccato temi di grande attualità, dalla politica alla giustizia
Primo di tre fratelli, Leonardo Sciascia nasce l’8 gennaio del 1921 a Racalmuto, comune nella provincia di Agrigento da madre di famiglia di artigiani e padre operaio nelle miniere di zolfo della zona agrigentina, cara, com’è noto, anche a Luigi Pirandello. Non è un caso infatti, che nel corso della sua carriera, emergerà spesso il suo particolare coinvolgimento e interesse per l’opera di Pirandello, con il quale condividerà l’approccio alla vita vista come impossibile da descrivere pienamente in quanto non oggettiva.
Generalmente quando si giunge a dicembre la nostra mente immediatamente corre alla figura del Cristo bambino al freddo di una stalla secondo l’immagine tramandataci da san Francesco d’Assisi il quale per primo realizzò il famoso Presepe di Greccio nel 1223. È Dio, che assume la “dimensione umana”, s’incarna per vivere alla maniera degli uomini, per compiere un viaggio nei nostri limiti e nelle nostre fragilità. Dante ci racconta di questo Dio di Amore nell’Empireo, Cielo di Luce (Pd. XXXIII), che «s’indova» (Pd. XXXIII, v.138), che entra nella nostra più profonda intimità, nel nostro cuore.
Quando il dialetto era mezzo di comunicazione tra il dottore e il paziente
Dei medici fasanesi di epoche antecedenti tanto si è detto e scritto. Le mie riflessioni riguardano il medico di tempi contrassegnati da un basso livello d’istruzione dei cittadini. il medico di base ha sempre avuto una comunicazione interpersonale con pazienti provenienti dai più disparati strati sociali per cui, una volta, era facile che per alleggerirsi il compito e poter emettere una diagnosi interloquisse con i più sprovveduti ricorrendo al dialetto.
In pochi sanno il segreto di questa dolce melodia e delle sue origini: la canzone originale venne infatti composta e scritta in lingua napoletana
Ha il sapore del “made in Puglia” la più nota melodia natalizia, conosciuta universalmente col titolo Tu scendi dalle stelle e cantata in tutto il mondo. La “pastorale”, questo il nome tecnico della composizione, si deve a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, che ebbe l’ispirazione per il canto diventato nel tempo la colonna sonora del Natale, durante la sua permanenza nel convento della Consolazione di Deliceto, cittadina dei Monti Dauni in provincia di Foggia.
Tributo al poeta, scrittore e giornalista italiano, genio della favola, noto per le sue composizioni in dialetto romanesco, in occassione dei settant’anni dalla sua morte avvenuta il 21 dicembre 1950
Roma, 26 ottobre 1871.
Carlo Alberto Salustri nasce da una famiglia di modeste condizioni economiche, rese ancor più precarie dalla prematura morte del padre Vincenzo, cameriere al servizio della nobile famiglia dei Quintili.
A risollevarne le sorti disperate, è proprio il marchese Ermenegildo De’ Cinque Quintili, padrino di battesimo di Carlo Alberto, che accoglie i Salustri nel proprio palazzo, al numero 31 in piazza di Pietra.
Pur crescendo in ambiente aristocratico, a quindici anni abbandona gli studi per intraprendere un cammino da autodidatta.
Dante e la dignità dell’essere Donna
Già a partire dall’incipit della Vita Nova comprendiamo che Dante, dal primo incontro avvenuto a soli nove anni, non guardò Beatrice come “donna angelo” od oggetto degli stilnovisti ma come “figliuola di Deo”. Dal secondo fortuito incontro avvenuto alle tre di pomeriggio e in cui la gentilissima donna per “ineffabile cortesia” salutò Dante, tanto da donargli la beatitudine, si generò nella mente del Poeta un nuovo modo di concepire la donna. Il saluto della fanciulla, insolito, improvviso e inaspettato, risultò essere gesto potente e scandaloso per i tempi.
Musicista di talento e precursore del melodramma italiano. Omaggio ad Enrico Antonio, il grande musicista del ‘500 orgoglio dei foggiani
Il personaggio oggetto di questa breve ricerca non rientra fra i più noti del panorama culturale della Puglia.
Con qualche colpevole rammarico, però, perché
Le produzioni di Radesca, infatti, da un punto di vista squisitamente storico-musicologico si offrono come riferimento indifferibile nella prima fase della monodia italiana del Seicento.
Scrittore, poeta, drammaturgo, giornalista e saggista irlandese dell’età vittoriana del XIX secolo, considerato una delle massime firme del decadentismo e dell’estetismo britannico
Il 30 novembre ricorre l’anniversario della morte di Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde (noto come Oscar Wilde), poeta, scrittore e drammaturgo. Nato a Dublino il 16 ottobre del 1854, è considerato uno dei personaggi più carismatici della letteratura irlandese ed europea dell’Ottocento.
Poche persone sono riuscite a fare della loro vita un’opera d’arte. Quella dipinta da Wilde, non un’opera su cui posare lo sguardo, ma qualcosa che si porta dietro i colpi del destino, dove le lacrime si mischiano alla gioia, l’amore diventa colpa e l’eleganza si trasforma in fango.
Nel bene e nel male, alcune tappe fondamentali della sua vita si legano fatalmente alla sorte dei suoi genitori.
Tra gli scrittori anglosassoni più apprezzati e discussi, modellò tutta la sua vita come se fosse essa stessa un’opera d’arte, anticonformista e votata all’estetismo
Il 2 giugno del 1946 l’Italia sceglie di cambiare pagina: il racconto d’un ragazzo del ‘37. 25 milioni di cittadini (gli aventi diritto al voto erano 28 milioni) si recarono alle urne: il risultato fece emergere un’Italia divisa tra Nord e Sud
No, non parlo di calcio, anche se a quel tempo ero “fissato” per il Grande Torino che purtroppo due anni dopo fu coinvolto nella tragedia di Superga. Amavo così tanto il calcio che “fondai” una squadra Gli aquilotti partenope, con tanto di magliette, naturalmente azzurre, di tessere e foto, e della quale ero, ovviamente, presidente, allenatore, capitano e portiere.
Mi allenavo continuamente, talvolta anche fino a mezzanotte, sotto la statua dell’Immacolata a Piazza Gesù Nuovo trasformata, da noi ragazzi, in campo da calcio, con le porte segnate dai cumuletti dei nostri vestiti; ricordo ancora che giocavamo con una “palla di pezza”.
Quante sfide con quelli di Santa Chiara, di San Sebastiano, di San Domenico Maggiore che, nonostante i miei duri allenamenti notturni, mi infilavano puntualmente non meno di dieci volte a partita!
Ricordando Gianni Rodari a 100 anni dalla sua nascita, giornalista, scrittore e poeta specializzato in letteratura per l’infanzia, unico vincitore italiano del prestigioso Premio Hans Christian Handersen nel 1970, considerato il Nobel della letteratura per l'infanzia, che gli fa raggiungere una fama internazionale
GIANNI RODARI, IL GENIO DELLA FANTASIA CHE HA INCANTATO OGNI BAMBINO
Nato a Omegna in provincia di Novara il 23 ottobre del 1920, Gianni Rodari per molti anni è stato non solo maestro di scuola elementare ma anche poeta e giornalista. Sul quotidiano L’Unità di Milano infatti, nel 1949, ha curato la rubrica intitolata “La domenica dei Piccoli”.
Mariateresa Di Lascia, una vita spesa per rivendicare e difendere i diritti degli ultimi
Personaggio complesso quello di Maria Teresa Di Lascia, non nell’accezione negativa del termine, bensì per l’articolazione piuttosto fitta degli elementi caratteriali e culturali e per gli interessi che hanno animato i suoi anni.
Si è spenta a Roma il 10 settembre del 1994. Il suo romanzo postumo "Passaggio in ombra" ha vinto il Premio Strega l'anno successivo alla sua morte, avvenuta a 40 anni