Franca Alaimo per Estrema ratio, Genesi Editrice, di Maria Teresa Infante

L’io lirico messo in campo da Maria Teresa Infante (Extrema ratio, Genesi Editrice, 2021) assume su di sé tanto elementi autobiografici che altri tratti dalla cronaca – in riferimento perlopiù al triste fenomeno del femminicidio – entrambi risolti in un linguaggio che mescola insieme concretezza e visionarietà in un accumulo di immagini, figure retoriche, tensioni espressive che rimbalzano verso il lettore, provocando spesso una reazione di stupore.
Tutti i testi sono attraversati da una bruciante condivisione del dolore e della solitudine che determina un’interiorizzazione degli eventi, narrati – come si legge nella motivazione della Giuria del Premio I Murazzi 2020 – lungo una rotta di interpretazione delle connessioni tra la psicologia della mente umana e la realtà delle cose".
I testi, benché titolati, sembrano entrare e uscire l’uno nell’altro, l’uno dall’altro, tanto sono assimilati dalla stessa voce dolente, dalla stessa necessità di sopravvivere, dalla minaccia della morte interiore e/o fisica.





È la donna di ogni tempo e luogo che campeggia in un’assolutizzazione quasi sacralizzata nei gesti, nei pensieri, negli umori che fanno tumulto dentro, perché spesso inespressi, respinti, cacciati indietro nella gola.
Questo sentimento di empatia e solidarietà umana nei confronti della donna umiliata, spezzata, spesso eliminata fisicamente dalla violenza maschile, fa di questo libro una testimonianza necessaria; mentre la sperimentazione linguistica lo distingue da quanti affrontano lo stesso tema, dimostrando come l’impegno possa e debba essere sempre coniugato con le ragioni della letteratura.

Posted

01 Sep 2021

Critica letteraria


Franca Alaimo



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