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In una serata di grandi emozioni, la sala gremita e la splendida location hanno fatto da cornice alla cerimonia di premiazione del prestigioso concorso letterario Ciò che Caino non sa dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne e sui minori. L’evento, tenutosi presso la sontuosa Sala del Tribunale di Palazzo Dogana (Provincia) a Foggia, sabato 29 giugno, ha visto la partecipazione di numerosi scrittori, attivisti e appassionati del mondo letterario, tutti uniti dall’obiettivo comune di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi di drammatica attualità come la violenza di genere e sui minori.
La serata è stata aperta da un commovente discorso del presidente del Premio, Maria Teresa Infante La Marca – Direttrice del Dipartimento “Solidarietà e Promozione Sociale” dell’Accademia delle Arti e delle Scienze filosofiche di Bari, che ha sottolineato l’importanza di questo importante progetto educativo nato come strumento di denuncia e cambiamento sociale, per dar voce a chi non ce l’ha, per illuminare le zone d’ombra, per costruire una società più giusta e consapevole e dare un segno di speranza per tutte le donne che ancora oggi lottano per la loro dignità e libertà.
Giunto alla sua V edizione, continua ad affermarsi nel vasto panorama dei Premi letterari e sconfina all’estero. Fin dagli esordi è stato affiancato dal supporto morale e logistico della FIDAPA BPW Sezione Foggia Capitanata, presidente in carica dott.ssa Antonietta Colasanto. Il Premio è curato dall’Associazione culturale L’Oceano nell’Anima e dalla prossima edizione passerà sotto l’egida dell’Accademia delle Arti e delle Scienze Filosofiche (BA).
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Nasce per chiunque voglia dare il suo apporto attraverso la poesia, la parola e le arti visive per sensibilizzare le coscienze con la solidarietà e la comunione di pensiero, per combattere il dilagare della violenza verso le donne e verso i minori o comunque verso i più fragili e bisognosi di attenzioni.
Una tematica quindi che comprende molteplici problematiche, ataviche e pur sempre attuali, in tutta la drammaticità in cui si presentano ed evolvono nel corso del cammino umano. Obiettivo è parlarne sempre affinché si educhi al rispetto reciproco senza distinzione di sesso, di etnie, di religione perché il primo passo verso una società civile sono il rispetto e la tutela dell’individuo. In assenza di tali presupposti non potremo mai considerarci evoluti culturalmente.
L’edizione appena conclusa ha visto un’ampia adesione a livello nazionale e la partecipazione di poeti di varie nazionalità, con più adesioni dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente, citiamo la Colombia, il Texas, l’Iran, la Palestina, Congo, Egitto, Venezuela, Serbia, Nicaragua, Albania, Grecia, Svizzera, Romania, Argentina.