Una concezione filosofico-politica accolta come fondamento giuridico dalle Costituzioni moderne
I fatti di Giulio Regeni, di Patrick Zaki e in questi giorni di un altro studente egiziano, Ahmed Samir che frequentava un master biennale in sociologia presso la Central European University con sede a Vienna, arrestato senza accuse, sono emblemi di tante violazioni dei diritti umani nel mondo.
Gli abusi, le intimidazioni denotano con evidenza il disprezzo non solo dei diritti umani, ma anche del rispetto e della dignità dei detenuti.
Gli abusi, le intimidazioni denotano con evidenza il disprezzo non solo dei diritti umani, ma anche del rispetto e della dignità dei detenuti.
Giulio Regeni, dottorando italiano iscritto all’Università di Cambridge, fu catturato e torturato a morte dalla National Security egiziana il 25 gennaio 2016; accusato di spionaggio e di essere un agente straniero, il suo corpo fu ritrovato nudo e atrocemente mutilato il 3 febbraio in un
La Magna Charta Libertatum
il documento che ha cambiato la storia
fossato, lungo l’autostrada del deserto che collega Il Cairo ad Alessandria. Stava facendo una ricerca sui sindacati indipendenti egiziani presso l’Università Americana del Cairo.
Spesso nominata e ricordata come la modella di molti quadri di Manet, è stata in realtà un’importante artista francese
Berthe Morisot è stata una delle grandi interpreti al femminile dell’Impressionismo oltre ad essere un chiaro esempio di emancipazione della donna nella Parigi della seconda metà dell’Ottocento. Nacque il 14 gennaio 1841 a Bourges da una famiglia benestante, aperta agli stimoli culturali dell’epoca; la sua casa era frequentata da artisti e letterati che influirono sulla sua crescita culturale ed intellettuale.
La natura era osservata direttamente dall’atelier del suo giardino, fatto costruire appositamente per lei e le sorelle dai suoi genitori. In questo periodo conobbe pittori quali Degas e Fantin Latour; fu proprio Fantin Latour a presentarla a Manet (1868).
Da Stefano Nespor, Amedeo Santosuosso, Roberto Satolli “Vita, morte e miracoli. Medicina, genetica, diritto: conflitti e prospettive”
La scissione dei geni è – secondo un’espressione coniata da Victor Mc Kusick, padre della genetica medica – l’ultima frontiera dell’esplorazione anatomica del corpo umano, iniziata sistematicamente nel Cinquecento da Vesalio (De humani corporis fabrica) e giunta ora al più alto livello di applicazione. In larghi strati della società si è sentita fortemente l’esigenza di definire linee etiche fondamentali in cui il pluralismo delle stesse ha reso difficile riconoscere criteri univoci di comportamento.
Da Stefano Nespor. “L’uomo decifrato in Vita, morte e miracoli” di Stefano Nespor, Amedeo Santosuosso e Roberto Satolli
In base a quali criteri giudichiamo che un’azione singola, una pratica sociale o una misura governativa sia giusta e condivisibile o ingiusta e scorretta? È pensabile che si possa individuare un unico criterio di giudizio del comportamento morale, sia individuale che collettivo?
Con il concetto relativamente nuovo di bioetica si designa quel ramo di etica applicata che si confronta con i problemi della vita (dal greco: bios); la bioetica in senso stretto si occupa della vita e della morte degli esseri umani.
La manipolazione genetica, problemi etici
Il periodo storico in cui viviamo è attraversato da continui mutamenti e trasformazioni e soprattutto da scoperte in campo scientifico.
La vita e la morte molto spesso sono determinati dalle scelte umane, né le diverse religioni, né la morale o l’etica e né le norme giuridiche sono riusciti a reggere il passo. Le scelte riguardano non solo il quando della vita e della morte, anche il se, il come e il chi.
In uso fino alla prima metà del XX secolo, era il veicolo utilizzato per gli spostamenti
Fino alla prima metà del Novecento il mezzo di locomozione era rappresentato da un carretto trainato dai muli, che si chiamava sciarabà (barroccio, un calesse, carro a due ruote con sedili paralleli, a trazione animale, per trasporto passeggeri e merci minute) e serviva per spostarsi da un paese all’altro sia per andare al mare a Margherita di Savoia sia per frequentare le scuole o a Trinitapoli o a Cerignola o a Barletta. Così scrive Michele De Palo a proposito dei bagnanti, che si recavano a Margherita di Savoia.