Il volto "traccia" dell’Assoluto
Nella moderna Europa della metà del XX secolo, il nazismo, come un vasto incendio, divampò sino ad annientare ed eliminare Ebrei, malati, i più deboli della società: minorati fisici, mentali e zingari; intere comunità furono cancellate per sempre. Nel 1942 sulle sponde del Wannsee fu pianificato lo sterminio della popolazione ebraica, Auschwitz ne divenne il simbolo. Milioni di persone trovarono la morte sia durante le deportazioni, sia nei campi con-centrazionari; essi furono dapprima raccolti in ghetti per poi essere destinati nei lager o campi di sterminio. Il genocidio degli ebrei si perpetrò fino al 27 gennaio 1945, quando il campo di Auschwitz fu liberato dalle truppe sovietiche. Più di sei milioni di ebrei furono eliminati: riducendoli in cenere, attraverso i forni crematori, se ne vollero cancellare i resti.
Il filosofo eretico, pioniere della nuova scienza, bruciato vivo dall’inquisizione
L’Italia è stata il luogo dell’avanguardia della cultura durante il periodo rinascimentale e Bruno (Nola 1548 - Roma 1600) con la sua filosofia cosmica, si proietta oltre l’Umanesimo e la Rivoluzione scientifica, rappresentando eminentemente questa straordinaria età.
La cultura umanistico-rinascimentale italiana, partendo dal basso medioevo fino a tutto il XVI secolo, si è sviluppata nei vari campi attuando, così, un processo di rinnovamento della civiltà degli italiani, un processo di libertà.
Nel decorso rinascimentale italiano emersero e si affermarono le forze laiche, spesso in opposizione alla Chiesa Cattolica, sfociando in movimenti ereticali, giungendo al rogo di Giordano Bruno (1600) e subito dopo alla condanna di Galileo Galilei; tuttavia la linfa cristiana e cattolica circolò per l’intera civiltà rinascimentale e pertanto, come afferma P.O. Kristeller ne Il Rinascimento e le tradizioni medioevali, “nel complesso il periodo è ben lontano dall’essere anticristiano, come è stato a volte rappresentato”.
Pareidolia (tendenza a vedere forme ed oggetti riconoscibili nelle strutture amorfe che ci circondano) è il titolo dell’ultima silloge in versi di Lorenzo Spurio: significative composizioni in cui riesce a proporci immagini insolite che si affidano a una cultura espressiva e visiva molto raffinata
Nella raccolta poetica Pareidolia Edizioni The Writter, Lorenzo Spurio ci trasporta in una realtà cruda e dolorosa e ci consegna una visione del mondo circostante dal sorso amaro, proprio come dice Saba “Era questo la vita: un sorso amaro”.
Ogni verso, ogni pensiero esprime una esacerbata desolazione in cui l’uomo smarrito, sopraffatto da passioni e tormentato da compromessi, vive sospeso tra emozioni, perplessità, drammaticità. La raccolta è suddivisa in quattro sezioni: Affossamenti, Ecchimosi, Dedicatio e Pareidolia, in ognuna delle quali il poeta s’interroga sul mondo attuale.
Profondamente partecipe dello spirito del suo tempo, Hölderlin sperimenta che l’elemento di “inconciliabilità” della filosofia “alla fine nuovamente confluisce nelle misteriose fonti della poesia”
Tra gli autori poco conosciuti o quasi dimenticati del panorama letterario europeo ritengo ci sia Hölderlin (1770 / 1843), la cui vita è un esempio raro di umiltà e di semplicità. Hölderlin fu una figura nobile e bella “simile ad un Apollo”: così un testimone (Magenau) lo descrisse. Ancora oggi rappresenta il punto d’incontro fra gli orientamenti teorici sviluppatisi nella prima metà dell’Ottocento. La sua educazione fu decisamente pietista: studiò greco, latino, dialettica, musica; lesse Schiller, Klopstock, Euripide, i poemi di Ossian e si appassionò all’antichità classica. Visse un tempo ricco di fermenti culturali, sociali e politici, che sfociarono nella Rivoluzione francese, nell’Illu-minismo, nella cultura romantica e nell’Idealismo.
Nel frattempo, mentre l’Illuminismo e la Rivoluzione francese esaltavano l’individuo libero e sovrano nella ragione e per la ragione e consegnavano ai secoli futuri la trasformazione del suddito in cittadino, la cultura romantica permeava di sé l’Uomo e lo Sturm und Drang con Herder superava la concezione storica dell’Illuminismo preparando lo Storicismo del XIX secolo.
Lo sviluppo intellettuale può essere spiegato solo considerando l’interazione dinamica e continua tra bambino e ambiente
Lo sviluppo del linguaggio per Piaget (1896–1980) segue un dinamismo abbastanza definito, nel senso che fino a sette/otto anni nel fanciullo si sviluppa il cosiddetto linguaggio egocentrico avente come punto di riferimento il soggetto stesso; solo successivamente si sviluppa il linguaggio cosiddetto sociocentrico, avente un potere più oggettivo.
Piaget muove da premesse biologiche; afferma che la vita è sostanzialmente una creazione di forme sempre più complesse, le quali tendono a instaurare un rapporto equilibrato con l’ambiente.
L’organismo umano, impegnato nella ricerca di adattamento equilibrato in ordine all’ambiente stesso, si aiuta con quello strumento fondamentale che è l’intelligenza.
L’acquisizione del linguaggio non avviene per imitazione del linguaggio adulto, ma è un processo attivo che parte da un pacchetto di conoscenze innate utilizzate dalla persona per apprendere delle regole grammaticali, verificate successivamente con la pratica
Il linguaggio infantile, per il movimento trasformazionale sviluppato da N. Chomsky, linguista statunitense, filosofo e teorico della comunicazione, è un sistema strutturato in costante e rapida evoluzione. Per Chomsky il linguaggio sembra obbedire a stimoli esterni, ma di fatto è determinato da una capacità innata nell’uomo che trova la sua prima realtà nella mente.
Il linguaggio come forma di vita
La riflessione filosofica sul linguaggio diviene sistematica dall’età moderna, oggetto di riflessione in sé. A cominciare dalla seconda metà del secolo scorso, tale analisi entrò in una dimensione che fu definita da parametri logico–linguistico-matematici e che si avvalse soprattutto degli studi sulla logica.
Ludwig Josef Johann Wittgenstein
Filosofo, ingegnere e logico austriaco, autore in particolare di contributi di capitale importanza alla fondazione della logica e alla filosofia del linguaggio. È considerato, specialmente nel mondo accademico anglosassone, il massimo pensatore del XX secolo.
La comunicazione è stata il motivo fondamentale della crescita evolutiva, il linguaggio importante per l’umanizzazione dell'uomo
A volte i primi balbettii dei bambini possono ridestare la curiosità e l’attenzione verso il tema del linguaggio, così come è accaduto a me, e si vuol capire come è nato il linguaggio, qual è la funzione della parola, quali sono le connessioni col pensiero e che cosa abbia spinto il primo uomo sulla terra ad usare un segno, un suono, una parola che avesse un significato per lui e per gli altri e che gli servisse per comunicare. Ho ritenuto opportuno, data la complessità e l’ampiezza di questo percorso, proporre alcuni dei momenti fondamentali.
Una concezione filosofico-politica accolta come fondamento giuridico dalle Costituzioni moderne
I fatti di Giulio Regeni, di Patrick Zaki e in questi giorni di un altro studente egiziano, Ahmed Samir che frequentava un master biennale in sociologia presso la Central European University con sede a Vienna, arrestato senza accuse, sono emblemi di tante violazioni dei diritti umani nel mondo.
Gli abusi, le intimidazioni denotano con evidenza il disprezzo non solo dei diritti umani, ma anche del rispetto e della dignità dei detenuti.
Gli abusi, le intimidazioni denotano con evidenza il disprezzo non solo dei diritti umani, ma anche del rispetto e della dignità dei detenuti.
Giulio Regeni, dottorando italiano iscritto all’Università di Cambridge, fu catturato e torturato a morte dalla National Security egiziana il 25 gennaio 2016; accusato di spionaggio e di essere un agente straniero, il suo corpo fu ritrovato nudo e atrocemente mutilato il 3 febbraio in un
La Magna Charta Libertatum
il documento che ha cambiato la storia
fossato, lungo l’autostrada del deserto che collega Il Cairo ad Alessandria. Stava facendo una ricerca sui sindacati indipendenti egiziani presso l’Università Americana del Cairo.
Spesso nominata e ricordata come la modella di molti quadri di Manet, è stata in realtà un’importante artista francese
Berthe Morisot è stata una delle grandi interpreti al femminile dell’Impressionismo oltre ad essere un chiaro esempio di emancipazione della donna nella Parigi della seconda metà dell’Ottocento. Nacque il 14 gennaio 1841 a Bourges da una famiglia benestante, aperta agli stimoli culturali dell’epoca; la sua casa era frequentata da artisti e letterati che influirono sulla sua crescita culturale ed intellettuale.
La natura era osservata direttamente dall’atelier del suo giardino, fatto costruire appositamente per lei e le sorelle dai suoi genitori. In questo periodo conobbe pittori quali Degas e Fantin Latour; fu proprio Fantin Latour a presentarla a Manet (1868).
Da Stefano Nespor, Amedeo Santosuosso, Roberto Satolli “Vita, morte e miracoli. Medicina, genetica, diritto: conflitti e prospettive”
La scissione dei geni è – secondo un’espressione coniata da Victor Mc Kusick, padre della genetica medica – l’ultima frontiera dell’esplorazione anatomica del corpo umano, iniziata sistematicamente nel Cinquecento da Vesalio (De humani corporis fabrica) e giunta ora al più alto livello di applicazione. In larghi strati della società si è sentita fortemente l’esigenza di definire linee etiche fondamentali in cui il pluralismo delle stesse ha reso difficile riconoscere criteri univoci di comportamento.
Da Stefano Nespor. “L’uomo decifrato in Vita, morte e miracoli” di Stefano Nespor, Amedeo Santosuosso e Roberto Satolli
In base a quali criteri giudichiamo che un’azione singola, una pratica sociale o una misura governativa sia giusta e condivisibile o ingiusta e scorretta? È pensabile che si possa individuare un unico criterio di giudizio del comportamento morale, sia individuale che collettivo?
Con il concetto relativamente nuovo di bioetica si designa quel ramo di etica applicata che si confronta con i problemi della vita (dal greco: bios); la bioetica in senso stretto si occupa della vita e della morte degli esseri umani.
La manipolazione genetica, problemi etici
Il periodo storico in cui viviamo è attraversato da continui mutamenti e trasformazioni e soprattutto da scoperte in campo scientifico.
La vita e la morte molto spesso sono determinati dalle scelte umane, né le diverse religioni, né la morale o l’etica e né le norme giuridiche sono riusciti a reggere il passo. Le scelte riguardano non solo il quando della vita e della morte, anche il se, il come e il chi.
In uso fino alla prima metà del XX secolo, era il veicolo utilizzato per gli spostamenti
Fino alla prima metà del Novecento il mezzo di locomozione era rappresentato da un carretto trainato dai muli, che si chiamava sciarabà (barroccio, un calesse, carro a due ruote con sedili paralleli, a trazione animale, per trasporto passeggeri e merci minute) e serviva per spostarsi da un paese all’altro sia per andare al mare a Margherita di Savoia sia per frequentare le scuole o a Trinitapoli o a Cerignola o a Barletta. Così scrive Michele De Palo a proposito dei bagnanti, che si recavano a Margherita di Savoia.