Maria Teresa Infante La Marca

Teoria Economica del Giusto Livello

(migliorativa della Teoria dell’Equilibrio di Nash)

Elaborata da Lucio Schiuma, autore pluripremiato di libri (romanzi e saggi) editi e da Maria Teresa Infante La Marca, Direttore del Dipartimento Solidarietà e Promozione sociale dell’Accademia delle Arti e delle Scienze filosofiche (BA), co-fondatrice della Stessa.

La Teoria del Giusto Livello (o del Livello Minimo) costituisce un completamento della Teoria dell’E-quilibrio che fruttò a John Nash il Premio Nobel per l’Economia (nel 1994), il quale aveva precedentemente integrato le teorie economiche di Adam Smith, unanimemente considerato il padre/fondatore dell’economia moderna/classica.

Ottobre rosa

Grazia Urbano veste la speranza di bellezza, tra moda e solidarietà femminile

Anche la moda scende in campo per lanciare il suo messaggio, per la prevenzione del tumore al seno, grazie alla intraprendenza e solidarietà delle donne della città di San Severo, in provincia di Foggia e l’intuizione della stilista pugliese Grazia Urbano, ormai una conferma nel campo della moda imprenditoriale. Il 18 ottobre 2023, infatti, presso il palazzetto “Debora Angela Ferrara” – in memoria della donna magistrato stroncata dalla malattia a soli trentanove anni – si è svolta la manifestazione La Bellezza oltre il cancro. Una passerella per rinascere. E noi sfiliamo!

Burcu Kuru, soprano e Sergio Lapedota, pianista, al “Seneca” 2023

La VII edizione del Premio Acca-demico internazionale di letteratura contemporanea L. A. Seneca, a cura dell’Accademia delle Arti e delle Scienze filosofiche di Bari si è fre-giata della partecipazione del sopra-no Burcu Bükem Kuru e del direttore d’orchestra Sergio Lapedota. La Sala delle Scuderie del castello norman-no svevo di Sannicandro di Bari, fortezza medievale in cui si è svolta la cerimonia conclusiva del Premio, risuona ancora dell’eco delle esibi-zioni dei due talenti che hanno dato vita a momenti di alto spessore artistico.

UTOPIA

Il saggio storico di Duilio Paiano, in memoria delle 576 vittime italiane naufragate nel 1891. È stata una delle più gravi sciagure navali della storia dell'emigrazione italiana.

Ancora una volta vorrei riportare all’attenzione il saggio storico Utopia – Il naufragio della Speranza, ed. del Rosone, pubblicato nel 2017 dal giornalista Duilio Paiano nonché poeta, scrittore, saggista e già presentato in più occasioni vista l’importanza della tematica affrontata e il servizio offerto alla collettività che può riappropriarsi di un pezzo della triste storia riguardante l’emigrazione dei nostri antenati.

La tana del riccio

Un libro di Rosa Pugliese con cui l'Autrice prova a descriverci quel perenne essere in bilico sul burrone fra solitudini e relazioni, paura e sperimentazione, distanza fisica e vicinanza sociale

La più imprevedibile delle vite ci tocca
al primo impatto
conviene o non conviene
ad essa apparteniamo…


Versi tratti dall’ultima pubblicazione di Rosa Pugliese in cui ravvedo, in una sintesi di mistica accettazione, il percorso della silloge La tana del riccio, volume di mezzo della trilogia poetica, successivo a La strategia della formica (2019) e antecedente a Il silenzio della crisalide ancora in fieri, in officina creativa.

La banalità del bene. Dalla pena capitale agli stermini: la morte come progetto politico

Un libro di Renzo Paternoster

Dopo una gestazione di 616 giorni e aver studiato 491 testi, esaminato 52 documenti/atti e visionato 7 docu-film, è nato il mio ultimo saggio a stampa: La banalità del bene. Dalla pena capitale agli stermini: la morte come progetto politico, Tralerighe libri (Lucca).
(Renzo Paternoster)

C’è un filo logico che collega la pena capitale a uno sterminio: entrambi sono una decretazione di morte inclusa in una volontà politica: la prima individuale, la seconda in massa.

Frammenti

«L’uomo rimasto senza predatori, ha sviluppato il linguaggio per diventare preda di sé stesso» Marco Luppi da Frammenti

Dico di Frammenti la recente pubblicazione di Marco Luppi che segna un percorso assolutamente consequenziale alla poetica precedente, in cui già si ravvisano nuove esigenze organizzative del pensiero.
All’orizzonte degli eventi – pubblicato nel 2020 – in cui lo sguardo determina la parola (sottotitolo), preannunciava già l’esigenza di un minimalismo discorsivo, della sintesi che sveste il superfluo, dell’argilla che diviene basalto, mantenendo al netto l’essenziale.
Così come predittivo ai contenuti è il titolo della sua ultima opera Frammenti, sempre Eretica Edizioni.

Intervista a Michele Petullà

Vincitore della sezione “Giornalismo” alla VI edizione del Premio Seneca 2022 con "Quale memoria dopo Aushwitz. Il ruolo della poesia"

Alla sua prima partecipazione Michele Petullà vince la VI edizione del Premio Accademico Internazionale di Letteratura Contemporanea L. A. Seneca nella se-zione “Giornalismo.”
Laureato in Scienze Politiche e Sociali presso l’Uni-versità di Torino, ha conseguito il perfezionamento post-laurea in Teoria Critica della Società presso l’Università di Milano-Bicocca e il Diploma del Corso di Alta Formazione in Comunicazione e Cultura presso la Pontificia Università Lateranense di Roma. Giornalista pubblicista, sociologo e studioso di scienze sociali.

Epistole del cuore. Un libro di Raymonde Simone Ferrier

Épîtres du cœur. Except Love, nothing is really serious

Ho conosciuto Raymonde Simone Ferrier qualche anno fa, forse nel 2013, ma il tempo è senza tempo quando le amicizie perdurano, stabili e intaccabili nonostante le nostre vite procedano su binari diversi eppure paralleli di donne, madri, sognatrici e amanti della parola scritta e del libero pensiero.
Ci siamo incontrate, parlate, guardate negli occhi, condiviso momenti, passioni e situazioni di cui resterà sempre il ricordo.
Ed ora siamo ancora qui, insieme, nel dare alla luce questa sua creatura letteraria di cui io, tra onore e orgoglio, mi sento anche un po’ madrina.
Il tempo ha forse dato per scontate certezze plausibili ma contestabili perché non si finisce mai di conoscere l’interiorità dell’animo umano e questa volta Ray si presenta in una forma nuova, ma sempre simile a sé stessa: vera, genuina, sotto altra veste, quella del rapporto famigliare duraturo, solido quanto tenero.

La danzatrice di Lucera

Romanzo storico, finalmente tradotto in lingua italiana grazie all’impegno e alla curatela di Giuseppe Trincucci

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La danzatrice di Lucera, titolo originale Die Tanzerin Von Lucera, pubblicato dall’editore F. Bruckmann di Monaco di Baviera nel 1937, romanzo storico di Mathilde von Metzradt, scrittrice tedesca vissuta nella prima metà del Novecento le cui pubblicazioni, quasi tutti romanzi storici, furono molto apprezzate nella Germania dell’epoca.
Già nel 1938 la fama di questo romanzo giunse in Italia e l’8/10/1938 Giambattista Gifuni sul Meridiano di Roma auspicava che “l’altissimo tema invogliasse qualche animoso editore a pubblicare di questo bel libro una degna traduzione.” A distanza di ottant’anni, nel 2020, l’appello fu rilanciato dal periodico di informazione e cultura di Lucera Il Frizzo e quindi finalmente accolto dal dott. Giuseppe Trincucci, storiografo, cultore e profondo conoscitore di Storia locale, membro della Società di Storia Patria per la Puglia Giambattista Gifuni e dell’Associazione Daunia&Sannio.

I “Giusti”: Irena Sendler e Janusz Korczak

Ci sono storie che devono essere raccontate, storie di uomini e di donne che nella loro vita si sono distinti per coraggio, responsabilità, umanità. Ci sono storie che cambiano il mondo

Il 27 gennaio – data prescelta dalla risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite perché in quel giorno del 1945 fu liberato il campo di concentramento di Auschwitz – si celebra la giornata mondiale in memoria delle vittime dell’Olocau-sto, una delle carneficine più brutali del XX secolo, perpetrata ai danni del popolo ebraico dalla Germania di Hitler e dai suoi alleati, che contò circa quindici milioni di vittime.

Abbazia S. Maria di Pulsano

Il sito mistico restituito alla vita ascetica e monastica

L’Abbazia di Pulsano è a circa 8 km dal Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo e si giunge attraverso una strada a tratti smottata, senza uscita, destinazione monastero o dirupo vertiginoso. Il paesaggio diviene bucolico nel-l’immediato ed è frequente incrociare ovini o bovini intenti al pascolo, indifferenti o adusi al passaggio umano, spesso anche runner.
Diversamente, per i più avventurosi, si può accedere dalle coste di Manfredonia (sorta per volontà del principe svevo Manfredi sui resti di Siponto, antica città daunia) con un’arrampicata di 4/ 5 km, ma la fatica è ben ricompensata dalle sensazioni che se ne ricevono.

Articoli di Maria Teresa Infante La Marca

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