Maria Teresa Infante La Marca

La tana del riccio

Un libro di Rosa Pugliese con cui l'Autrice prova a descriverci quel perenne essere in bilico sul burrone fra solitudini e relazioni, paura e sperimentazione, distanza fisica e vicinanza sociale

La più imprevedibile delle vite ci tocca
al primo impatto
conviene o non conviene
ad essa apparteniamo…


Versi tratti dall’ultima pubblicazione di Rosa Pugliese in cui ravvedo, in una sintesi di mistica accettazione, il percorso della silloge La tana del riccio, volume di mezzo della trilogia poetica, successivo a La strategia della formica (2019) e antecedente a Il silenzio della crisalide ancora in fieri, in officina creativa.

La banalità del bene. Dalla pena capitale agli stermini: la morte come progetto politico

Un libro di Renzo Paternoster

Dopo una gestazione di 616 giorni e aver studiato 491 testi, esaminato 52 documenti/atti e visionato 7 docu-film, è nato il mio ultimo saggio a stampa: La banalità del bene. Dalla pena capitale agli stermini: la morte come progetto politico, Tralerighe libri (Lucca).
(Renzo Paternoster)

C’è un filo logico che collega la pena capitale a uno sterminio: entrambi sono una decretazione di morte inclusa in una volontà politica: la prima individuale, la seconda in massa.

Frammenti

«L’uomo rimasto senza predatori, ha sviluppato il linguaggio per diventare preda di sé stesso» Marco Luppi da Frammenti

Dico di Frammenti la recente pubblicazione di Marco Luppi che segna un percorso assolutamente consequenziale alla poetica precedente, in cui già si ravvisano nuove esigenze organizzative del pensiero.
All’orizzonte degli eventi – pubblicato nel 2020 – in cui lo sguardo determina la parola (sottotitolo), preannunciava già l’esigenza di un minimalismo discorsivo, della sintesi che sveste il superfluo, dell’argilla che diviene basalto, mantenendo al netto l’essenziale.
Così come predittivo ai contenuti è il titolo della sua ultima opera Frammenti, sempre Eretica Edizioni.

Intervista a Michele Petullà

Vincitore della sezione “Giornalismo” alla VI edizione del Premio Seneca 2022 con "Quale memoria dopo Aushwitz. Il ruolo della poesia"

Alla sua prima partecipazione Michele Petullà vince la VI edizione del Premio Accademico Internazionale di Letteratura Contemporanea L. A. Seneca nella se-zione “Giornalismo.”
Laureato in Scienze Politiche e Sociali presso l’Uni-versità di Torino, ha conseguito il perfezionamento post-laurea in Teoria Critica della Società presso l’Università di Milano-Bicocca e il Diploma del Corso di Alta Formazione in Comunicazione e Cultura presso la Pontificia Università Lateranense di Roma. Giornalista pubblicista, sociologo e studioso di scienze sociali.

Epistole del cuore. Un libro di Raymonde Simone Ferrier

Épîtres du cœur. Except Love, nothing is really serious

Ho conosciuto Raymonde Simone Ferrier qualche anno fa, forse nel 2013, ma il tempo è senza tempo quando le amicizie perdurano, stabili e intaccabili nonostante le nostre vite procedano su binari diversi eppure paralleli di donne, madri, sognatrici e amanti della parola scritta e del libero pensiero.
Ci siamo incontrate, parlate, guardate negli occhi, condiviso momenti, passioni e situazioni di cui resterà sempre il ricordo.
Ed ora siamo ancora qui, insieme, nel dare alla luce questa sua creatura letteraria di cui io, tra onore e orgoglio, mi sento anche un po’ madrina.
Il tempo ha forse dato per scontate certezze plausibili ma contestabili perché non si finisce mai di conoscere l’interiorità dell’animo umano e questa volta Ray si presenta in una forma nuova, ma sempre simile a sé stessa: vera, genuina, sotto altra veste, quella del rapporto famigliare duraturo, solido quanto tenero.

La danzatrice di Lucera

Romanzo storico, finalmente tradotto in lingua italiana grazie all’impegno e alla curatela di Giuseppe Trincucci

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La danzatrice di Lucera, titolo originale Die Tanzerin Von Lucera, pubblicato dall’editore F. Bruckmann di Monaco di Baviera nel 1937, romanzo storico di Mathilde von Metzradt, scrittrice tedesca vissuta nella prima metà del Novecento le cui pubblicazioni, quasi tutti romanzi storici, furono molto apprezzate nella Germania dell’epoca.
Già nel 1938 la fama di questo romanzo giunse in Italia e l’8/10/1938 Giambattista Gifuni sul Meridiano di Roma auspicava che “l’altissimo tema invogliasse qualche animoso editore a pubblicare di questo bel libro una degna traduzione.” A distanza di ottant’anni, nel 2020, l’appello fu rilanciato dal periodico di informazione e cultura di Lucera Il Frizzo e quindi finalmente accolto dal dott. Giuseppe Trincucci, storiografo, cultore e profondo conoscitore di Storia locale, membro della Società di Storia Patria per la Puglia Giambattista Gifuni e dell’Associazione Daunia&Sannio.

I “Giusti”: Irena Sendler e Janusz Korczak

Ci sono storie che devono essere raccontate, storie di uomini e di donne che nella loro vita si sono distinti per coraggio, responsabilità, umanità. Ci sono storie che cambiano il mondo

Il 27 gennaio – data prescelta dalla risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite perché in quel giorno del 1945 fu liberato il campo di concentramento di Auschwitz – si celebra la giornata mondiale in memoria delle vittime dell’Olocau-sto, una delle carneficine più brutali del XX secolo, perpetrata ai danni del popolo ebraico dalla Germania di Hitler e dai suoi alleati, che contò circa quindici milioni di vittime.

Abbazia S. Maria di Pulsano

Il sito mistico restituito alla vita ascetica e monastica

L’Abbazia di Pulsano è a circa 8 km dal Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo e si giunge attraverso una strada a tratti smottata, senza uscita, destinazione monastero o dirupo vertiginoso. Il paesaggio diviene bucolico nel-l’immediato ed è frequente incrociare ovini o bovini intenti al pascolo, indifferenti o adusi al passaggio umano, spesso anche runner.
Diversamente, per i più avventurosi, si può accedere dalle coste di Manfredonia (sorta per volontà del principe svevo Manfredi sui resti di Siponto, antica città daunia) con un’arrampicata di 4/ 5 km, ma la fatica è ben ricompensata dalle sensazioni che se ne ricevono.

Il concerto di via Vitelli e altri ricordi

Scritto da Fernando Anzovino, è un libro di racconti e poesie sul suo paese natio, Santa Croce del Sannio, un prezioso contributo alla preservazione del patrimonio culturale santacrocese

La dedica in prima pagina risale al 13 maggio del 2019 a nome di Fernando Anzovino che, definirlo uomo di cultura e sapere, sarebbe privarlo delle innate capacità intellettuali, affinate negli anni in teoria e pratica – studi, opere e misericordia – forte delle sue propensioni artistiche e l’apertura al nuovo con la costante curiosità dei bambini, nonostante la data di nascita segni il 1943.
Dal primo vagito in poi è stato spettatore attento delle vicissitudini umane, prima relegate agli amati luoghi di appartenenza, poi con lo sguardo oltre la “sua” Santa Croce del Sannio in cui la vita scorreva lenta ma operosa, laboriosa e gaudente, in cui col poco si imbastiva il pane all’esistenza. Ed è tra i suoi abitanti che prende vita Il concerto di via Vitelli – e altri ricordi opera del Nostro, pubblicata il 9 giugno del 2018.

Poetare donna, la silloge poetica a cura di A.M. Lombardi tutta al femminile

Sorellanza di parole

Un linguaggio poetico declinato al femminile le cui forme e sinuosità – morbide, rassicuranti, spigolose a volte quando mettono a nudo anche le ossa – scandiscono versi di varia natura e bellezza.
Variegato e multiforme così come le sfaccettature prismatriche, indefinibili, comprese nell’universo donna, includente per sua natura, senza nessuna preclusione, accogliente nel suo eterno ventre quanto vi è di percepito e percepibile, d’immutato e mutevole.
Nel canto poetico a quattro voci, qual è Poetare donna, si eleva tutto il sentire di Autrici che nulla lasciano scorrere invano setacciando, come alla foce di un fiume in piena prima che possa gettarsi in mare, detriti e pescato a piene mani.

Sopra non appare alcun cielo di Marco Quarin

Un romanzo articolato, moderno, capace di guardare al passato con la consapevolezza che da quegli anni è scaturito il nostro presente

La leggerezza non gli appartiene. Consapevole di non aver letto un romanzo, di quelli con inizio e fine, un climax che allaccia il prologo all’epilogo per poi poter chiudere definitivamente il libro ammirandone la copertina.
A onor del vero già d’effetto, con una foto d’epoca che poggia sul passato, suggestiva, di una platonica malinconia.
E penso che ci stia un po’ stretto incernierato nell’armadio a muro. Catalogarlo è imbrigliare un po’ delle vite con cui ho condiviso ore di lettura, spesso andando a ritroso, quando credevo di aver capito tutto e invece il personaggio di turno sovvertiva l’ordine delle pagine masticate e non ancora metabolizzate a dovere, come in un giallo d’autore, in cui la caccia all’assassino è la ricerca identitaria dei protagonisti.

“Paese di guadi” di Marco Quarin

va in terza ristampa. Una sorpresa? Forse solo per lo stesso Autore

Paese di guadi una testimonianza storica, espressione di un territorio o di una generazione. Opera maestosa, lasciata al palo sia perché frutto di un bisogno spontaneo di esternazione, senza alcuna velleità editoriale e in seguito, quando già l’Autore riprese a esaminarla fu nuovamente tralasciata per dare spazio ai due romanzi Sopra non appare alcun cielo (2019, Robin-La Biblioteca del Vascello, Torino) e Il bosco di Marx (2021, Prospero, Milano).
Non è semplice descrivere una fatica letteraria complessa di oltre mille pagine e il bisogno da cui è scaturita e lascio che sia Marco Quarin a parlarne, sottolineando l’esigenza della pubblicazione a distanza di anni e poi le ristampe con lievi modifiche.

Chi racconterà il mio domani

Una raccolta poetica in cui l’Autore esprime tutta la sua capacità di guardarsi intorno con stupore, cercando uno scandaglio dentro di sé per cogliervi quei fermenti che animano il suo “universo” e dare voce alle sue emozioni

Riordino la libreria e un volume occhieggia dai ripiani. Lo apro, mi soffermo sulla dedica “A Maria Teresa (…) nella lettura di questi umili versi” – 5 agosto 2019.
Il volume è la raccolta di poesie di Duilio Paiano Chi racconterà il mio domani… Edizioni del Rosone, F. Marasca.
Nulla avviene a caso, ogni cosa conosce il tempo del suo accadimento se oggi è bastata una dedica o meglio un aggettivo “umile”, quasi a capo chino, a inchiodarmi a una nuova lettura, più meditata e attenta.

L'ultima notte

Il nuovo noir di Giuseppe Scaglione, ambientato in una Bari affarista, dove la criminalità e corruzione sono infiltrate nella società civile.
Un romanzo coinvolgente, sapientemente intrigante, dalla trama originale ed articolata per illuminare zone d’ombra che per molti è comodo ignorare

Bisogna completare la lettura, restare in bilico sulle ultime righe della narrazione per comprendere che il titolo L’ultima notte va ben oltre una tradizionale storia poliziesca.
Un volume di 198 pagine, Les Flaneurs Edizioni, che si posiziona tra il genere letterario “poliziesco” e la “detective story” in cui il protagonista/eroe cam-peggia sulle vicende in veste di artefice, padrone del contesto in continua evoluzione.
Giuseppe Scaglione, alla sua terza pubblicazione personale – oltre le varie presenze in Antologie – ci conduce all’interno del capoluogo pugliese, sua città d’origine, per dare vita a storie dai contenuti agghiaccianti quanto reali.

Realtà nel surreale

L'arte di Giacomo De Troia; un grande artista, un grande maestro impegnato anche nel sociale

Uno stile personalissimo seppure evidente l’influsso della corrente artistica del cubismo che in seguito svilupperà in maniera del tutto autonoma, originale e da cui si differenzia, anche per quanto riguarda le tonalità, le linee, le forme, supportate da una motivata funzionalità in cui nulla è lasciato al caso.
Le sue opere, volutamente provocatorie, mirano alla denuncia di un’umanità alla deriva, frammentata dalla corruzione e dal perbenismo di facciata.
Personalità di grande sensibilità l’artista sente su di sé il grave peso delle sofferenze degli ultimi che, come magma incandescente, riversa sulla tela, in un flusso incessante.

XIII Florence Biennale 2021

L’architetto-artista Giovanni Ronzoni e dodici poetesse alla XIII Florence Biennale 2021

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Il 23 ottobre 2021 a Firenze è stata inaugurata la XIII edizione Florence Biennale, Mostra internazionale di Arte contemporanea e Design, presso Fortezza da Basso.
La Biennale, aperta al pubblico fino al 31 ottobre, ospita al Padiglione Cavaniglia lo special concept curato da Fortunato D’Amico con le installazioni di oltre sessanta artisti, selezionati in chiave interdisciplinare e multiculturale con opere individuali e collettive, sul tema della mostra: Eternal Feminine - Eternal Change. Concepts of Femininity in Contemporay Art and Design.

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