Maria Teresa Infante La Marca

Epistole del cuore. Un libro di Raymonde Simone Ferrier

Épîtres du cœur. Except Love, nothing is really serious

Ho conosciuto Raymonde Simone Ferrier qualche anno fa, forse nel 2013, ma il tempo è senza tempo quando le amicizie perdurano, stabili e intaccabili nonostante le nostre vite procedano su binari diversi eppure paralleli di donne, madri, sognatrici e amanti della parola scritta e del libero pensiero.
Ci siamo incontrate, parlate, guardate negli occhi, condiviso momenti, passioni e situazioni di cui resterà sempre il ricordo.
Ed ora siamo ancora qui, insieme, nel dare alla luce questa sua creatura letteraria di cui io, tra onore e orgoglio, mi sento anche un po’ madrina.
Il tempo ha forse dato per scontate certezze plausibili ma contestabili perché non si finisce mai di conoscere l’interiorità dell’animo umano e questa volta Ray si presenta in una forma nuova, ma sempre simile a sé stessa: vera, genuina, sotto altra veste, quella del rapporto famigliare duraturo, solido quanto tenero.

La danzatrice di Lucera

Romanzo storico, finalmente tradotto in lingua italiana grazie all’impegno e alla curatela di Giuseppe Trincucci

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La danzatrice di Lucera, titolo originale Die Tanzerin Von Lucera, pubblicato dall’editore F. Bruckmann di Monaco di Baviera nel 1937, romanzo storico di Mathilde von Metzradt, scrittrice tedesca vissuta nella prima metà del Novecento le cui pubblicazioni, quasi tutti romanzi storici, furono molto apprezzate nella Germania dell’epoca.
Già nel 1938 la fama di questo romanzo giunse in Italia e l’8/10/1938 Giambattista Gifuni sul Meridiano di Roma auspicava che “l’altissimo tema invogliasse qualche animoso editore a pubblicare di questo bel libro una degna traduzione.” A distanza di ottant’anni, nel 2020, l’appello fu rilanciato dal periodico di informazione e cultura di Lucera Il Frizzo e quindi finalmente accolto dal dott. Giuseppe Trincucci, storiografo, cultore e profondo conoscitore di Storia locale, membro della Società di Storia Patria per la Puglia Giambattista Gifuni e dell’Associazione Daunia&Sannio.

I “Giusti”: Irena Sendler e Janusz Korczak

Ci sono storie che devono essere raccontate, storie di uomini e di donne che nella loro vita si sono distinti per coraggio, responsabilità, umanità. Ci sono storie che cambiano il mondo

Il 27 gennaio – data prescelta dalla risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite perché in quel giorno del 1945 fu liberato il campo di concentramento di Auschwitz – si celebra la giornata mondiale in memoria delle vittime dell’Olocau-sto, una delle carneficine più brutali del XX secolo, perpetrata ai danni del popolo ebraico dalla Germania di Hitler e dai suoi alleati, che contò circa quindici milioni di vittime.

Abbazia S. Maria di Pulsano

Il sito mistico restituito alla vita ascetica e monastica

L’Abbazia di Pulsano è a circa 8 km dal Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo e si giunge attraverso una strada a tratti smottata, senza uscita, destinazione monastero o dirupo vertiginoso. Il paesaggio diviene bucolico nel-l’immediato ed è frequente incrociare ovini o bovini intenti al pascolo, indifferenti o adusi al passaggio umano, spesso anche runner.
Diversamente, per i più avventurosi, si può accedere dalle coste di Manfredonia (sorta per volontà del principe svevo Manfredi sui resti di Siponto, antica città daunia) con un’arrampicata di 4/ 5 km, ma la fatica è ben ricompensata dalle sensazioni che se ne ricevono.

Il concerto di via Vitelli e altri ricordi

Scritto da Fernando Anzovino, è un libro di racconti e poesie sul suo paese natio, Santa Croce del Sannio, un prezioso contributo alla preservazione del patrimonio culturale santacrocese

La dedica in prima pagina risale al 13 maggio del 2019 a nome di Fernando Anzovino che, definirlo uomo di cultura e sapere, sarebbe privarlo delle innate capacità intellettuali, affinate negli anni in teoria e pratica – studi, opere e misericordia – forte delle sue propensioni artistiche e l’apertura al nuovo con la costante curiosità dei bambini, nonostante la data di nascita segni il 1943.
Dal primo vagito in poi è stato spettatore attento delle vicissitudini umane, prima relegate agli amati luoghi di appartenenza, poi con lo sguardo oltre la “sua” Santa Croce del Sannio in cui la vita scorreva lenta ma operosa, laboriosa e gaudente, in cui col poco si imbastiva il pane all’esistenza. Ed è tra i suoi abitanti che prende vita Il concerto di via Vitelli – e altri ricordi opera del Nostro, pubblicata il 9 giugno del 2018.

Poetare donna, la silloge poetica a cura di A.M. Lombardi tutta al femminile

Sorellanza di parole

Un linguaggio poetico declinato al femminile le cui forme e sinuosità – morbide, rassicuranti, spigolose a volte quando mettono a nudo anche le ossa – scandiscono versi di varia natura e bellezza.
Variegato e multiforme così come le sfaccettature prismatriche, indefinibili, comprese nell’universo donna, includente per sua natura, senza nessuna preclusione, accogliente nel suo eterno ventre quanto vi è di percepito e percepibile, d’immutato e mutevole.
Nel canto poetico a quattro voci, qual è Poetare donna, si eleva tutto il sentire di Autrici che nulla lasciano scorrere invano setacciando, come alla foce di un fiume in piena prima che possa gettarsi in mare, detriti e pescato a piene mani.

Sopra non appare alcun cielo di Marco Quarin

Un romanzo articolato, moderno, capace di guardare al passato con la consapevolezza che da quegli anni è scaturito il nostro presente

La leggerezza non gli appartiene. Consapevole di non aver letto un romanzo, di quelli con inizio e fine, un climax che allaccia il prologo all’epilogo per poi poter chiudere definitivamente il libro ammirandone la copertina.
A onor del vero già d’effetto, con una foto d’epoca che poggia sul passato, suggestiva, di una platonica malinconia.
E penso che ci stia un po’ stretto incernierato nell’armadio a muro. Catalogarlo è imbrigliare un po’ delle vite con cui ho condiviso ore di lettura, spesso andando a ritroso, quando credevo di aver capito tutto e invece il personaggio di turno sovvertiva l’ordine delle pagine masticate e non ancora metabolizzate a dovere, come in un giallo d’autore, in cui la caccia all’assassino è la ricerca identitaria dei protagonisti.

“Paese di guadi” di Marco Quarin

va in terza ristampa. Una sorpresa? Forse solo per lo stesso Autore

Paese di guadi una testimonianza storica, espressione di un territorio o di una generazione. Opera maestosa, lasciata al palo sia perché frutto di un bisogno spontaneo di esternazione, senza alcuna velleità editoriale e in seguito, quando già l’Autore riprese a esaminarla fu nuovamente tralasciata per dare spazio ai due romanzi Sopra non appare alcun cielo (2019, Robin-La Biblioteca del Vascello, Torino) e Il bosco di Marx (2021, Prospero, Milano).
Non è semplice descrivere una fatica letteraria complessa di oltre mille pagine e il bisogno da cui è scaturita e lascio che sia Marco Quarin a parlarne, sottolineando l’esigenza della pubblicazione a distanza di anni e poi le ristampe con lievi modifiche.

Chi racconterà il mio domani

Una raccolta poetica in cui l’Autore esprime tutta la sua capacità di guardarsi intorno con stupore, cercando uno scandaglio dentro di sé per cogliervi quei fermenti che animano il suo “universo” e dare voce alle sue emozioni

Riordino la libreria e un volume occhieggia dai ripiani. Lo apro, mi soffermo sulla dedica “A Maria Teresa (…) nella lettura di questi umili versi” – 5 agosto 2019.
Il volume è la raccolta di poesie di Duilio Paiano Chi racconterà il mio domani… Edizioni del Rosone, F. Marasca.
Nulla avviene a caso, ogni cosa conosce il tempo del suo accadimento se oggi è bastata una dedica o meglio un aggettivo “umile”, quasi a capo chino, a inchiodarmi a una nuova lettura, più meditata e attenta.

L'ultima notte

Il nuovo noir di Giuseppe Scaglione, ambientato in una Bari affarista, dove la criminalità e corruzione sono infiltrate nella società civile.
Un romanzo coinvolgente, sapientemente intrigante, dalla trama originale ed articolata per illuminare zone d’ombra che per molti è comodo ignorare

Bisogna completare la lettura, restare in bilico sulle ultime righe della narrazione per comprendere che il titolo L’ultima notte va ben oltre una tradizionale storia poliziesca.
Un volume di 198 pagine, Les Flaneurs Edizioni, che si posiziona tra il genere letterario “poliziesco” e la “detective story” in cui il protagonista/eroe cam-peggia sulle vicende in veste di artefice, padrone del contesto in continua evoluzione.
Giuseppe Scaglione, alla sua terza pubblicazione personale – oltre le varie presenze in Antologie – ci conduce all’interno del capoluogo pugliese, sua città d’origine, per dare vita a storie dai contenuti agghiaccianti quanto reali.

Realtà nel surreale

L'arte di Giacomo De Troia; un grande artista, un grande maestro impegnato anche nel sociale

Uno stile personalissimo seppure evidente l’influsso della corrente artistica del cubismo che in seguito svilupperà in maniera del tutto autonoma, originale e da cui si differenzia, anche per quanto riguarda le tonalità, le linee, le forme, supportate da una motivata funzionalità in cui nulla è lasciato al caso.
Le sue opere, volutamente provocatorie, mirano alla denuncia di un’umanità alla deriva, frammentata dalla corruzione e dal perbenismo di facciata.
Personalità di grande sensibilità l’artista sente su di sé il grave peso delle sofferenze degli ultimi che, come magma incandescente, riversa sulla tela, in un flusso incessante.

XIII Florence Biennale 2021

L’architetto-artista Giovanni Ronzoni e dodici poetesse alla XIII Florence Biennale 2021

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Il 23 ottobre 2021 a Firenze è stata inaugurata la XIII edizione Florence Biennale, Mostra internazionale di Arte contemporanea e Design, presso Fortezza da Basso.
La Biennale, aperta al pubblico fino al 31 ottobre, ospita al Padiglione Cavaniglia lo special concept curato da Fortunato D’Amico con le installazioni di oltre sessanta artisti, selezionati in chiave interdisciplinare e multiculturale con opere individuali e collettive, sul tema della mostra: Eternal Feminine - Eternal Change. Concepts of Femininity in Contemporay Art and Design.

Antologia d'autunno

Antologia d’Autunno è il terzo volume della Collana Le quattro stagioni edita da G.C.L. Edizioni – diretta da Giancarlo Lisi – pubblicata a luglio 2021. L’immagine di copertina Autunno, olio su tela, è dell’artista Edna Alba Rita Magenga.

Un progetto editoriale che poggia sulle solide fondamenta della poesia. Nulla di più opportuno, quasi essenziale, nel momento storico che attraversiamo, basato sul tempo sospeso e dell’attesa, del dubbio e dell’incertezza. Il rifugio è nelle cose certe che sostengono, l’approdo è nell’accoglienza del bello e del senso che regola l’esistenza umana permettendo di tenerci ancorati a valori che mai dovrebbero sostare in equilibrio precario.
La poesia è tutto questo e tanto altro che nessuna definizione potrebbe circoscriverla in un unico concetto di razionalità, sempre fuggevole, un passo avanti, inafferrabile. Oltre il percepito, il già detto e ancora da dire e ridefinire costantemente alla maniera che più ci appartiene.

L’amore si impara, la paura si instaura

Ragazza noi siamo bugie del tempo/ appesi come foglie al vento di Mistral…(*)

Soggiogati dalla paura siamo diventati il nostro peggior nemico. Qualunque cosa si faccia, qualunque decisione si prenda non lo faremo mai in serenità. La lotta è con noi stessi, l’altro è solo il riflesso della nostra condizione inquieta.
Abbiamo “imparato” la paura, ci siamo seduti ai banchi del terrore instillato giorno per giorno, a dosi quotidiane, prima e dopo i pasti, sempre abbondanti, masticando bocconi amari, frullando intelletto e un coacervo di notizie, dimenticando il cuore, strapazzato alla coque, un ventricolo a terra, l’altro sul divano, le valvole con i sentimenti a pezzi. Gli addominali poi, non ne parliamo, alzano il prezzo quando scatta il rosso mentre le notti vanno sempre in bianco. L’arancione si spreme a merenda e le arance le giochiamo a biliardo, a porta aperta.

Alda: mia madre

Dialogo con Barbara Carniti-Merini

Il 21 marzo ricorre la Giornata Mondiale della Poesia, istituita nel 1999 durante la XXX Sessione della Conferenza Generale UNESCO e patrocinata dallo stesso Ente. Una data scelta non a caso in quanto coincide con la nascita di una delle poetesse più amate del panorama letterario contemporaneo, Alda Merini (Milano 21 marzo 1931 – Milano 1 novembre 2009)

Il decoro della comunicazione efficace ai nostri giorni

La parola a Giuseppe Ausilio Bertoli, sociologo della comunicazione e dei media. Quanto il linguaggio ha influenzato il nostro modo di comunicare. Il parere di un esperto

Parliamo di “Comunicazione” ai giorni nostri in cui la confusione, la sovraesposizione mediatica, il cattivo gusto, le notizie-smentite, le fake news, le aggressioni verbali sono dilaganti. Siamo soliti dire che ci distinguiamo dagli animali per l’uso della parola ma in fondo anche gli animali hanno la parola, foneticamente diversa dalla nostra, cioè emettono versi. La nostra parola invece è stata codificata e ad ogni suono corrisponde un’immagine visiva, emotiva o sensoriale. L’essere umano è poco accorto per natura, ama le scorciatoie, i percorsi prestabiliti, svilisce tutto ciò che dice di amare; ama la natura ma la deturpa, ama la donna ma la stupra, ama le parole ma non ne fa buon uso e spesso le uccide, privandole del giusto decoro.

Le donne di Ravensbrück. Per non dimenticare

L’Olocausto vissuto dalla donne, molte delle quali con disabilità fisiche e mentali, internate nel lager di Ravensbrück

Il 27 gennaio – data prescelta dalla risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite perché in quel giorno del 1945 fu liberato il campo di concentramento di Auschwitz – si celebra la giornata mondiale in memoria delle vittime dell’Olocausto, una delle carneficine più brutali del XX secolo, perpetrata ai danni del popolo ebraico dalla Germania di Hitler e dai suoi alleati, che contò circa 15 milioni di vittime.
La persecuzione fu poi estesa ad altri gruppi etnici e religiosi considerati “indesiderabili” e a categorie di persone invise alla politica di elevazione del Terzo Reich della razza ariana, quali Rom, omosessuali, lesbiche, Testimoni di Geova, sacerdoti cattolici, dissidenti politici, disabili, malati di mente, per cui ad oggi si stima che le morti possano essere non ancora esattamente quantificabili e di sicuro superiore ai 17 milioni di cui 5/6 milioni solo ebrei il cui genocidio viene indicato correttamente con il termine Shoah.

Franca Alaimo

POESIA tra passato “prossimo”, presente, futuro

Un vissuto intenso, in cui il gioco delle emozioni, gioiose o sofferte che siano, in un corpo a corpo continuo, ha tenuto in equilibrio il piatto della bilancia in cui la donna e la poetessa si sono fuse e con-fuse dando origine a una delle figure di maggiore rilievo della poesia contemporanea.
Franca Alaimo vive attualmente a Palermo, una vasta e varia produzione editoriale iniziata nel 1991 e tuttora in continua evoluzione. Ha scritto cinque saggi su autori contemporanei: D. Cara,T. Romano, L. Luisi, F. Loi, G. Rescigno ed ha tradotto dall’inglese due sillogi del poeta irlandese Peter Russel. Fa parte del team redazionale La Recherche e centinaia sono le sue recensioni a poeti contemporanei. È presente in numerose Storie della Letteratura italiana e in antologie e siti prestigiosi. Oltre ad aggiungere che è stata tradotta in spagnolo, inglese e tedesco avremmo ancora tanto altro da dire ma di certo risulterà più interessante e gradevole leggerne le dirette considerazioni riguardo alla sua esperienza letteraria e umana.

Rosa d’Onofrio: “Voce” del Seneca 2020

Numerosi i suoi riconoscimenti. Nel 1999 riceve la “Stella al merito del lavoro” dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

Per la IV edizione del Premio accademico internazionale di letteratura contemporanea L. A. Seneca 2020, la direzione del reading è stata affidata alla professionalità dell’attrice teatrale Rosa d’Onofrio, originaria di Foggia.
L’artista è stata la voce narrante – forte delle sue abilità interpretative – dell’intero repertorio delle opere classificate per le varie sezioni del Premio.
Una lunga carriera alle spalle iniziata, fin da giovanissima, studiando sia il repertorio drammatico che quello comico italiano lavorando con registi del calibro di Nucci La Dogana, Gaetano Capozzi, Renzo Paoletta, Ugo Gregoretti, Sergio De Sandro Salvati.

Trasparenze D’anima

L’arte senza confini di Amalia Testa. Artista eclettica si occupa di pittura, grafica, scultura ed è specializzata nell’arte vetraria, con tecnica Tiffany fin dal 1995

Poesia visiva e tattile, da contemplare e accarezzare, da vivere e sfiorare con mano, con l’affaccio sull’universo cromatico che ruota attorno alla sua poliedrica personalità artistica, in perenne mutamento, forte di una maturazione interiore, conoscenze e abilità professionali acquisite con dedizione e passione innata.
Un linguaggio espressivo di forme e significanze variegate, eppure complementari, se rapportate alle intuizioni creative che non si discostano dalla specificità propria di Amalia, che rivela eleganza e raffinatezza all’occhio, traslata nelle raffigurazioni delle sue opere.

Articoli di Maria Teresa Infante La Marca

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