Nicola Musumarra ha il merito di informare l’opinione pubblica di fatti e misfatti compiuti dai tedeschi nei territori da loro occupati, evidenziando il contesto socio-politico di una terra che vive il difficile momento di passaggio dall’occupazione tedesca fino al disfacimento dell’asse nazi-fascista
Il saggio restituisce il giusto merito al sacrificio umano di molti giovani siciliani, che da Castiglione di Sicilia a Mascalucia, si ribellarono alle barbarie dell’esercito tedesco ancora formalmente alleato al governo italiano ma percepito già come nemico dal popolo.
Fare la Prefazione a questo volume di Nicola Musumarra è un’impresa difficoltosa dal punto di vista critico, inoltre, potrebbe sembrare un’azione impropria e non coerente con la materia trattata. In effetti questo libro, oltre ad essere un vero e proprio atto d’accusa verso le istituzioni e la storiografia dell’epoca coinvolgendo persone che, non solo hanno cercato di sottrarre alla storia documenti importanti sulla esistenza e verità degli avvenimenti ma, assumendo schieramenti politici tendenziosi, hanno fatto in modo che, per molto tempo, si tacesse e si distorcesse la memoria storica dei fatti.
Il libro, più che un trattato vero e proprio di storia, ha, per certi versi, la caratteristica giornalistica di un documentario storico, particolareggiato e ampiamente corredato, da date, testimonianze e foto d’epoca, di episodi della seconda guerra mondiale che si verificarono nella parte nord orientale della Sicilia, prima, durante e dopo lo sbarco militare delle forze alleate Anglo Americane e la successiva cacciata dei tedeschi dall’Isola.
Il libro evidenzia pure il contesto sociale e politico della Sicilia nell’immediato dopo guerra. Il fatto che Musumarra abbia voluto informare l’opinione pubblica, non solo siciliana, di fatti e misfatti compiuti dai tedeschi nelle zone territoriali come l’ampio circondario provinciale di Catania e anche quello della città di Messina, gli conferisce un grande merito giornalistico e storico. In effetti io che sono siciliano ma, nato nella estrema parte occidentale dell’Isola e come me credo moltissimi altri siciliani e non solo, non conoscevamo queste atrocità commesse dalle truppe tedesche durante la loro ritirata verso il continente.
Esisteva nei più la convinzione che allora gli alleati erano sbarcati e avevano occupato la Sicilia quasi senza colpo ferire. Che poi tutti gli episodi di quel disgraziato periodo storico facciano parte di una delle più controverse pagine della storia italiana, questo credo che sia noto e manifesto a tutti. Che la Guerra sia una disgrazia per tutti, per quelli che la fanno e per quelli che la subiscono, è universalmente ritenuto, tuttavia, nel contesto storico della seconda guerra mondiale, tutto quello che avvenne in Sicilia, prima e dopo,
è da inserire per forza in quella ormai famosa “questione meridionale” che affligge tutto quanto il meridione d’Italia, sin dalla sua unità e, in modo particolare la Sicilia che ha sempre subito dal potere politico dominante una sorta di isolamento e considerata come una ruota di scorta dell’economia nazionale.
Dato per scontato il merito e la caratteristica di questa pubblicazione che costituirà, di certo, un ampio bacino d’informazioni per gli storici che si occuperanno di scrivere la verità delle cose, nella complessiva disamina affrontata dall’autore sulla nascita della Resistenza così come è datata e connotata notoriamente da storici e giornalisti, ci appare giusta, anche se marginale, la sua rivendicazione per la Sicilia di aver dato i natali ad essa, rispetto alla gravità degli eventi che contiene, ma riteniamo che, adesso, questo possa stimolare ancor più sentimenti di secessionismo e autonomia in un periodo di crisi epocale per tutta la nazione, per la quale è necessario un sentimento forte di solidale unità per tutti gli italiani, onde riuscire a dare a questa nostra Italia un avvenire migliore e più sereno.