Cardiochirurgo esperto ed apprezzato, Marco Cirillo, autore del romanzo giallo intitolato Angoli del tempo, è anche un brillante e abile scrittore dalle notevoli capacità espressive e profonde riflessioni psicologiche. Ampia e feconda è la sua immaginazione. Animo poetico che fa capolino nella sua narrativa limpida e scorrevole.
Nato a Pescara, ha vissuto in diverse città della Penisola e per molti anni a Bologna dove ha frequentato il Liceo Classico, estremamente formativo per la cultura e la personalità di chi ne beneficia. All’Università di Bologna si è laureato in medicina con il massimo dei voti. Attualmente vive a Brescia e presta la sua opera presso la Fondazione Poliambulanza, Istituto Ospedaliero privato no profit che ha come missione principale la cura della persona, nel rispetto della sua dignità.
Il Nostro opera in seno all’Unità Semplice di Chirurgia dello Scompenso Cardiaco che costituisce una delle eccellenze della medicina italiana. Lui stesso dichiara di “vivere vicino alle persone che soffrono ed ai loro sentimenti quotidiani”. La scrittura gli fa comprendere e rappresentare la vita nei suoi molteplici aspetti.
Angoli del tempo è il suo secondo romanzo. Ha pubblicato anche raccolte di poesia e un testo teatrale. Insomma, nell’Habitus del cardiochirurgo si è sviluppato l’archetipo del letterato.
LA TRAMA
L’ordito narrativo del libro s’intreccia e si dipana principalmente nella città di Bologna, con puntatine a Genova, Savona e Modena. Il personaggio principale è un Ispettore di Polizia del settore Omicidi, Stefano Righi, famoso per le sue capacità di segugio provetto nel risolvere i casi più intricati e misteriosi del crimine.
Per queste sue qualità, gli vengono affidati alcuni casi di efferati omicidi rimasti insoluti da diversi anni. Sposato ma separato, vive con un figlio quindicenne del quale si prende cura quotidianamente. La sua vita scorre monotona, sia da un punto di vista professionale che familiare, essendo il rapporto coniugale miseramente fallito. Pur tuttavia trova stimolo nel suo lavoro, in questi omicidi rimasti senza un colpevole, senza prove concrete e indizi validi.
In questi fatti criminosi sembra coinvolta, anche se non direttamente, Isabella, un’insegnate di origine portoghese nata in Italia, che alcuni testimoni hanno intravisto vicino ai luoghi in cui si sono verificati gli omicidi. Isabella vive a Bologna; Righi comincia da lei le indagini.
Siamo nella fase cruciale ed interattiva della vicenda pregna di risvolti psicologici, con lunghi dialoghi tra Righi ed Isabella. Un’indagine accurata, impersonale e distaccata, quasi asettica dell’Ispettore di polizia, effettuata attraverso incontri che si trasformeranno pian piano in intense sedute di psicologia applicata.
È a questo punto viene fuori il medico.
Nella prassi comune è pur sempre uno psicologo, che cerca di comprendere i disagi fisico-psichici del paziente, adoperandosi per la rimozione o l’attenuazione di essi. È importante soffermarsi su tale argomentazione perché, quasi sempre, l’autore di un’opera letteraria finisce con l’identificarsi con il personaggio principe della storia narrata, per una sorta di transfert quasi inconscio del suo ego più intimo.
Ne consegue che l’ispettore, dai sani principi morali e umani e senso spiccato di giustizia, alle prese con le indagini condotte su una donna bella ed attraente, indifesa, innocente, muta rapidamente il suo rapporto trasformandolo in una relazione amorosa così forte ed impetuosa che renderà due innamorati senza che essi stessi se ne accorgessero.
Nasce così un sentimento forte ed appagante che si perpetuerà nel tempo. Righi scoprirà, anche se in ritardo, che Isabella ha qualità insospettabili. Lei lo aiuterà a risolvere non solo tutti i casi pregressi rimasti insoluti, ma anche nuovi che si verificano nel corso della sua indagine.
Un’interessante storia poliziesca insomma, narrata con genio creativo dall’autore, che si trasforma, tra mille difficoltà, incomprensioni, delusioni e contrasti, in una splendida e tenera storia d’amore che attrae e coinvolge inevitabilmente il lettore.