La lingua di un popolo è anche la storia di quel popolo. E la storia ricca e varia del popolo siciliano non poteva far altro che produrre un lessico altrettanto ricco e vario. Molto probabilmente la base lessicale del Siciliano deriva dal Latino anche se è possibile trovare grecismi, arabismi, normannismi, catalanismi, francesismi, spagnolismi che rappresentano le impronte della storia dell’Isola, fatta di invasioni e di innumerevoli contatti con le genti del Mediterraneo e d’Europa.
Il dialetto o vernacolo, è l’idioma particolare di una regione contrapposto alla lingua comune ufficiale e letteraria.
Mentre una lingua ufficiale può articolarsi in letteraria, tecnica, usuale ed espressiva, il dialetto rimane connotato per lo più a un livello espressivo. I rapporti di convivenza tra lingua e dialetto hanno determinato influssi reciproci che si risolvono in un avvicinamento del dialetto alla lingua o in una penetrazione di elementi dialettali nella lingua stessa. E il Siciliano è anche lingua che ha influenzato (e continua a farlo) il lessico di altri idiomi, principalmente l’Italiano.
La Lingua Siciliana viene considerata una lingua romanza al pari dell’Italiano, del Francese, dello Spagnolo, del Portoghese, del Rumeno del Catalano e di tutti quei dialetti o lingue che sono derivati dal passaggio progressivo dal Latino a una lingua “volgare”, completatosi nelle linee più importanti intorno al periodo medievale.
Una stessa lingua può presentare vari aspetti in relazione ai diversi bisogni espressivi che si vogliono soddisfare: si realizza così una lingua usuale di cui ci si serve per la quotidiana comunicazione con la gente media della propria collettività, una lingua espressiva solitamente riservata alla più ristretta cerchia dell’ambiente familiare e delle amicizie, una lingua letteraria per comunicare con ambienti sociali più elevati culturalmente.
Parlando, infine, della capacità espressiva di un idioma e ancora meglio di un vernacolo, cosa c’è di migliore come espressione letteraria nella lirica siciliana, del suo dialetto; un linguaggio originale e verace che trova riscontro nell’uso quotidiano e popolare della comunicazione più diretta e verista e quindi più comprensibile e penetrante verso un ventaglio più ampio di strati sociali, ma essenzialmente rivolto al popolo.
La lingua madre per i siculi è il Siciliano e l’Italiano è come se fosse la seconda lingua.
È una grande ricchezza con le sue specificità linguistiche e culturali legate al territorio, alla storia, alle tradizioni a connotazioni uniche che consentono di esprimere quella sicilianità che contraddistingue e onora i siciliani.