In questo tempo di emergenza pandemica parlare d’amore rappresenta la voglia di riguadagnarsi una possibilità di relazioni significative, scavando a mani nude nella roccia del pregiudizio e dell’egoismo.
Soli siamo incompleti - è stato scritto - ecco perché si cerca un’altra anima. Ogni tempo e ogni popolo narra il bisogno insopprimibile d’amore.
Contro il mito dell’infelice Narciso, caduto perdutamente nella sua immagine riflessa dentro il fiume dell’orgoglio, tante storie di incontri e di abbandoni, di passioni e di tradimenti, di fedeltà e di gelosie giungono alle vicende dei nostri giorni per testimoniare che, come disse B. Russel, “Temere l’amore è temere la vita”. Vale sempre la pena di abbandonarsi a questo sentimento perché è preferibile aver perso la persona amata che non aver amato affatto.
Avere un compagno di viaggio per guardare insieme nella stessa direzione permette di trovare risposte ai problemi esistenziali tramite la promozione della cultura del “dono”. Significa guardare al futuro nell’unico modo possibile, costruendolo insieme per un mondo migliore non solo per noi ma per l’intera comunità.
Volersi bene significa aprire “Io e Tu”, lo sposo e la sposa, come nel “Cantico dei Cantici” all’amicizia sociale come via per “sognare e pensare ad un’altra umanità” seguendo la logica della solidarietà. Nel raccogliere le provocazioni dell’altro non modifichiamo solo noi stessi. Gianfranco Ravasi, nelle sue meditazioni teologiche, nell’unità tra poesia, amore e fede, ravvisa il valore civile e religioso dell’agire degli innamorati affermando: “…Sacra Scrittura e poesia spesso s’intrecciano e la fede è sorella della poesia perché entrambe tendono all’Altro e all’Oltre”.
In una società caratterizzata dall’edonismo e dal materialismo spesso cerchiamo, nelle nuove forme di comunicazione, la soluzione a quel vuoto interiore che ci opprime: ci rifugiamo dietro ad uno schermo alla ricerca di qualcosa o di qualcuno che ci possa far sentire meglio. Privilegiando le false e comode relazioni interpersonali telematiche, sostituendole spesso e volentieri alle vere occasioni di aprire il nostro cuore in una relazione concreta, siamo destinati all’infelicità. Amare è sinonimo di energia che dilaga in un universo di sensazioni e si fa giorno e notte, sole e luna, inverno e primavera nel gesto di un attimo che può dare senso ad una vita intera. Amare unisce due anime a tal punto che “Significa nello stesso tempo essere liberi come nella solitudine, ed essere contenti come in compagnia” (Charlotte Bronte, Jane Eyre).